
Interpreti: la troupe: Federico Fellini, Maya Morin, Lina Alberti, Alvaro Vitali, Gasparino; Anita Ekberg; Tristan Rémy; al circo Orfei: Liana, Rinaldo e Nando Orfei, Franco Migliorini (il domatore); i clowns francesi: Alex, Bario, Père Loriot (Georges Bazot), Ludo, Maiss, Nino; Pierre Etaix, Victor Fratellini, Annie Fratellini, Jean Baptiste Thierrèe, Victoria Chaplin, Charlie Rivel, , Buglione, Jan Houcke, Pipo e Rhum; i clowns italiani: Billi, Scotti, Fanfulla, Reder, Valentini, Merli, Rizzo, Pistoni, Furia, Sbarra, Carini, Terzo, Vingelli, Fumagalli, Zerbinati, i quattro Colombaioni, i Martana, Maggio, Janigro, Maunsell, Peverello, Sorrentino, Valdemaro, Bevilacqua. Durata: 93'.
E’ tutto pronto e si può partire: la prima tappa è nel circo di Liana, Nando e Rinaldo Orfei, dove c’è anche il domatore Migliorini e dove incontriamo anche Anita Ekberg, ancora molto bella (siamo solo nel 1970) che si aggira fra le tigri. Il fermo immagine ricorda molto un dipinto di Hayez: chissà se Fellini l’aveva presente.
Vediamo un po’ dello spettacolo, con i clowns e con 20 elefanti 20, e poi si va tutti insieme a cena, ospiti del circo, con Liana Orfei a fare gli onori di casa. Il domatore elenca le sue innumerevoli ferite, si mangia e si beve, e ognuno racconta le sue piccole storie. E dopo, di notte, il domatore comincia ad ammaestrare una tigre giovane appena arrivata: le dà i comandi in tedesco, perché “è la sola lingua umana che le belve capiscono”.


Il primo augusto famoso fu il francese Jim Guillon, maestro di smorfie, che morì povero e alcolizzato. La leggenda narra che fuggì dall’ospedale dove era ricoverato, per andare al Nouveau Cirque a vedere due clown nuovi (Footit e Chocolat) : la scena viene ricostruita, col piccolo clown che sgattaiola fuori dal letto sotto i baffi di una suora (un uomo travestito da suora) e va a vedere lo spettacolo, ridendo molto. Alla fine dello spettacolo, tutti gli spettatori se ne vanno ma lui rimane lì. E’ morto, e non ci sono nemmeno i soldi per fargli il funerale.
.jpg)
“ ’a Maya, tu me fai morì, ma scansete de lì” dice Gasparino alla segretaria di Fellini che si mette davanti alla cinepresa: tutto quello che segue è contrappuntato dalle scenette buffe della piccola troupe.
Al tavolo si parla di Antonet: Tristan Rémy dice che è stato molto negativo, con lui il clown bianco ha smesso di essere comico ed è diventato solo un despota, dedito a tiranneggiare l’augusto. Ma i clowns non sono d’accordo: Antonet faceva ridere, ed era anche abile nelle cadute.
.jpg)

La discussione si fa animata, il nano Ludo è particolarmente arrabbiato con Remy e con i suoi giudizi da critico. E ci si chiede: chi disegnava e realizzava quei magnifici costumi dei clowns bianchi? Le mogli dei clowns, come si dice, o sarti famosi, come ipotizza lo studioso?
E’ il pretesto per una sfilata in passerella di clowns bianchi famosi, sulle note del “Toreador” della Carmen di Bizet: scena che verrà ripresa da Roberto Benigni nel “Piccolo Diavolo”, ma con i preti al posto dei clowns. Alcuni di questi trucchi ricordano quelli delle cerimonie tribali africane, tutto quel bianco, quelle sottolineature, e l’effeminatezza che c’è anche nei riti tribali per l’ingresso dei guerrieri nell’età adulta, o nel Mahabharata quando Arjuna quando deve nascondersi da Virata, o nei miti greci, come per Achille ed Ercole. E, lontanissima ma sorprendente, l’eco delle maschere giapponesi per il Teatro Nô.
.jpg)

- Ma perché vuoi fare un film sui clowns? Il mondo del circo non esiste più. I veri clowns sono tutti scomparsi, perduti. Il circo non ha più nessun significato nella società attuale.
E aggiunge che era giusto che finisse così.


Nessun commento:
Posta un commento