- Le avventure di Pinocchio, libro di Carlo Collodi (1826-1890), pubblicato nel 1880.
- Pinocchio, film a disegni animati, produzione Walt Disney del 1940. Diretto da Hamilton Luske e Ben Sharpsteen sceneggiato da Ted Sears, Otto Englander, Webb Smith, William Cottrell, Joseph Sabo, Erdman Penner, Aurelius Battaglia. Musica di Leigh Harline & Paul J. Smith Durata 88 minuti
Appena avuta la notizia che Geppetto è in pericolo, Pinocchio corre subito a cercarlo; il Grillo ha paura ma poi lo segue. Qui c’è la camminata sui fondali marini, molto divertente e piena di idee: tutti e due sono zavorrati con pietre per non salire a galla. Numerose le gags con pesci, crostacei, anemoni, cavallucci marini, e anche con le bolle d’aria: qualcosa di simile lo rivedremo (ma in acqua dolce) in “La spada nella roccia”, l’inseguimento del luccio quando Artù diventa pesce.
I pesci fuggono spaventati non appena si nomina la Balena: la scena ricorda quelle simili nei film di vampiri, come in “Nosferatu” di Herzog, per l’arrivo al villaggio.
Finalmente, vediamo la Balena: prima il muso, poi l’interno con Geppetto, la pesciolina, il gattino. Geppetto si è fabbricato un po’ di mobili, sta benino ma adesso soffre la fame: è un po’ che la Balena non apre la bocca, sta dormendo e se dorme non ci sono pesci. Prova a pescare, con amo e lenza, ma senza successo. La Balena non è una balena: somiglia ad una balena ma lo staff Disney l’ha disegnata con denti piccoli e affilati.
In Collodi, come è noto, la Balena non c’è. Ad inghiottire Geppetto è un Pesce-cane: non uno squalo, un Pesce-cane, scritto così, con il trattino. Una bestia di fantasia, un mostro favoloso, qualcosa che fa spavento.
La Balena è nella Bibbia, il Libro di Giona, ed è in Herman Melville, Moby Dick. Disney voleva fare un Moby Dick? Parrebbe proprio di sì, a tratti, quando la Balena s’infuria, sembra di vedere il film su Moby Dick girato da John Huston (1956, sedici anni dopo Pinocchio). Però questa balena è nera, non bianca come quella che ossessiona il capitano Achab.
Ma devo tornare a Collodi, perché nel film mancano capitoli fondamentali.
Nel cap XX: c’è il Serpente: mentre Pinocchio sta tornando a casa dalla Fata, dopo essere uscito di prigione, s’imbatte in un mostruoso ed enorme Serpente. Per fuggire dal serpente Pinocchio finisce in una tagliola. Siamo al cap XXI: Pinocchio chiede aiuto a una lucciola, ma arriva il Contadino che aveva messo la tagliola e lo obbliga a prendere il posto del suo cane Melampo, che è morto.
Nel cap XXII Pinocchio è nella cuccia del cane Melampo: incontra i ladri (sono faine) e li denuncia al Contadino, che lo libera. Pinocchio gli tace l’orrenda verità: il povero Melampo era d’accordo con le faine, è per questo che non era mai riuscito a prenderle prima. Cap XXIII: Pinocchio libero non trova più la casa della Bambina; al posto della casina bianca c’è una lapide che dice così: « Qui giace la Bambina dai capelli turchini, morta di dolore per essere stata abbandonata dal suo fratellino Pinocchio». A questo punto arriva volando un Colombo, vede Pinocchio in lacrime e gli dice di aver trovato Geppetto sulla riva del mare. Il Colombo, molto amichevole, porta Pinocchio sulla spiaggia; la gente sulla spiaggia indica a Pinocchio la barca di Geppetto in preda ai flutti. Pinocchio si butta in acqua.
Nel libro, c’è ancora molta strada da fare; il film invece è quasi finito. La Balena di Disney apre infine la bocca e inghiotte tanti tonni: Geppetto pesca contento e il gattino lo aiuta come può (scena poco verosimile, sembra un nonno che va a pesca col nipotino imbranato). Fuori, Pinocchio cerca di nuotare ma viene inghiottito insieme ai tonni; il Grillo rimane fuori (è dentro a una bottiglia) e bussa sui denti della Balena per entrare. Geppetto pesca anche Pinocchio, ne riconosce la voce e bacia un tonno credendolo suo figlio: qui i tonni sono solo comparse, ma nel libro il Tonno è un personaggio importante.Geppetto vede le orecchie d’asino e la coda, ma perdona tutto ed è felice di aver ritrovato Pinocchio. Fuori, il Grillo litiga con i gabbiani ma la bottiglia lo protegge bene.
Pinocchio organizza la fuga; c’è lo starnuto della Balena e il lieto fine. Pinocchio sembrerebbe morto, ma la Fata non solo lo resuscita ma lo trasforma in bambino perché ha salvato suo padre dimostrandosi valoroso e disinteressato.
C’è un finalino tutto per il Grillo, che ottiene l’onorificenza che si aspettava: una medaglia d’oro a 18 carati.
Ma c’è da finire il libro. Ecco come continua:
Nel cap. XXIV, nuotando, Pinocchio arriva all’isola con il Paese delle Api Industriose. Prima però incontra un pesce, che si rivela essere un Delfino, molto garbato; gli parla per esteso del Pesce-cane. Al Paese incontra il carbonaio, poi il muratore, poi la donna che porta due brocche d’acqua: è la Fatina, con la quale dialogherà a lungo nel cap.XXV, chiamandola “mammina”. Pinocchio torna a scuola, ma il rapporto con i suoi compagni non è dei migliori. Nei capitoli XXVI e XXVII porterà i compagni sulla spiaggia per vedere il pesce-cane, che però non c’è; ne nascono un litigio e una zuffa. Il Granchio mette in guardia i ragazzi ma viene respinto in malo modo. Uno dei compagni di scuola, che si chiama Eugenio, si fa male e accusa Pinocchio. Arrivano i Carabinieri , Pinocchio fugge e viene inseguito da un mastino che si chiama Alidoro.
Nei capitoli XXVIII - XXIX Alidoro rischia di annegare e Pinocchio lo salva; poi lo saluta ma viene pescato dal Pescatore Verde che lo vuol mangiare. Sarà il mastino Alidoro, riconoscente, a liberare Pinocchio, poi due si lasciano definitivamente. Pinocchio incontra altra gente e chiede di Eugenio; dice bugie e il naso si allunga. Finalmente torna alla casa della Fata, dove c’è la lentissima Lumaca. Lo fanno dunque aspettare, e molto; ma poi viene perdonato. Capitoli XXX-XXXI-XXXII: Lucignolo e il Paese dei Balocchi. Nel cap.32 c’è anche la Marmottina, che spiega a Pinocchio cosa gli sta per succedere: diventerà un ciuchino.
Nel capitolo XXXIII l’omino di burro vende Pinocchio al circo. Dopo l’esibizione, il direttore del circo venderà il ciuchino ormai zoppo al conciatore di pelli, che vuole farne un tamburo.
Capitolo XXXIV: gettato in mare per essere annegato dal conciatore, il ciuchino torna burattino. Segue un lungo dialogo con il conciatore, che rivuole i suoi soldi; ma Pinocchio fugge. Correndo via, vede una capretta su uno scoglio, che somiglia alla Bambina. Pinocchio si butta in acqua per salvarla ma viene inghiottito dal Pesce-cane, che soffre d’asma. Dentro il Pesce-cane trova il Tonno, con il quale ha un lungo dialogo.
Capitoli XXXV-XXXVI: nella pancia del Pesce-cane Pinocchio vede una luce, ed è Geppetto. Approfittando del sonno del Pesce-cane, Pinocchio porta via Geppetto che non sa nuotare. Il Tonno torna e aiuta Pinocchio, sfinito. Sulla terra, ormai salvi, Geppetto e Pinocchio trovano il Gatto e la Volpe ridotti in male arnese; e anche il Grillo, che stavolta è un incontro felice. Quindi Pinocchio va a lavorare dall’ortolano Giangio; lì troverà un ciuchino morente, che è Lucignolo. Pinocchio studia e lavora, incontra la Lumaca che gli porta notizie della Fata: gli dice che è malata, e Pinocchio lavorerà di più per aiutare anche lei. Segue lieto fine.
Del film, rimane da dire che è molto bello il doppiaggio italiano, sia per il canto che per le voci; un doppiaggio mai lezioso o sdolcinato come è avvenuto in altri film Disney di quell’epoca, che oggi appaiono sorpassati. A me il Pinocchio di Disney piace molto, da sempre; il libro di Collodi è di un altro livello e non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirlo, ma per fortuna l’uno non esclude l’altro ed averli tutti e due, il libro e il film, è sicuramente un’ottima cosa.
I disegni di Attilio Mussino vengono dalla mia copia personale di “Pinocchio”, cioè l’edizione Bemporad-Marzocco del 1961 (“dodicesima ristampa”) (di Pinocchio ci sono tantissime edizioni, avrei potuto fare anch'io un copia e incolla qualsiasi, ma alla mia copia personale ci sono molto affezionato).
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