mercoledì 4 novembre 2009

Fantasia 2000


Fantasia 2000, Walt Disney (1998). Film di animazione; registi vari. Con la partecipazione di Roy Disney, Steve Martin, Quincy Jones, Bette Midler, James Earl Jones, Penn & Teller, Angela Lansbury. Musiche di Beethoven, Respighi, Gershwin, Shostakovic, Saint Saens, Dukas, Elgar, Stravinskij. Orchestra Sinfonica di Chicago, direttore James Levine; Itzhak Perlman violino, Ralph Grierson pianoforte (per Gershwin), Yefim Bronfman pianoforte (per Shostakovic).

“Fantasia 2000”, il seguito del primo e più famoso “Fantasia”, è stato a mio avviso molto sottovalutato. In realtà è molto bello, merita molta attenzione e consiglio a tutti di rivederlo. Non so che fine abbia fatto il proposito originario di fare di “Fantasia” un’opera in continua evoluzione, alla quale aggiungere un po’ alla volta sempre nuovi numeri; ma se i risultati sono questi sarebbe un peccato smettere.
“Fantasia 2000” ha un grande asso nella manica, cioè un Paperino finalmente tornato ai livelli strepitosi della sua giovinezza, a quei favolosi anni ’40 e ’50 ai quali non eravamo più abituati. Il caro vecchio Donald Duck fa l’aiutante di Noè nel penultimo episodio: ed è da lì che vi consiglio di iniziare la visione. Noè chiama il papero ad assisterlo per la chiamata di tutti gli animali sull’arca: il lavoro da fare è tanto, e un assistente gli è più che necessario. Paperino si dà da fare, imbarca tutti gli animali (una passerella di tante facce note dei cartoons Disney; provate a ricordare da dove vengono elefanti e gazzelle e ippopotami...), con tanto di sguardo stupito in camera (da antologia del cinema) quando gli passano davanti due paperi (due paperi???). Però nel trambusto perde Paperina, e la ritrova solo alla fine, a diluvio passato: lunghi giorni di malinconia coronati da un gran bacio in un lieto fine che, se non ci fosse stato, non so cosa sarebbe successo...
La palla al piede di “Fantasia 2000” sono gli inserti filmati con gli attori. Sono di una noia mortale, anche se gli attori in sè sono simpatici (c’è anche Jessica Fletcher, padron: Angela Lansbury) (o era il contrario??). Però fate attenzione al signore che viene subito dopo Steve Martin: è Itzhak Perlman, uno dei più grandi violinisti di tutti i tempi.
Ecco l’elenco dei brani:
1) Beethoven, inizio della Quinta Sinfonia. Sottolineo che questo è solo l’inizio: la Quinta di Beethoven dura quasi mezz’ora, il famoso ta-ta-ta-taa è solo il punto di partenza, il primo gradino di un’immensa scalinata con vista meravigliosa, di quelle che magari si fa fatica ma quando si arriva in cima si è contenti. (Chiedo scusa per lo sfogo, ma ogni tanto bisogna pur dirlo: non avete idea di quanta gente è convinta di conoscere Beethoven solo perché si ricorda quelle quattro note...). L’animazione della Disney è quasi astratta, come alcuni numeri del precedente “Fantasia”: però qui ci sono farfalle, vulcani, esplosioni e colate di lava.
2) Respighi, “Pini di Roma”. Ottorino Respighi è stato uno dei maghi dell’orchestrazione del Novecento; il brano è famoso e inizia con i giochi dei bambini a Villa Borghese (da qui la citazione di “madama Dorè”). La Disney ha cambiato le carte in tavola, e al posto dei giochi dei bambini romani ha messo le evoluzioni di un gruppo di balenottere tra i ghiacci dell’Artide; bello, ma la mia opinione è che dopo un po’ stanca (dopo non molto, direi).
3) Gershwin, “Rapsodia in blu”. Un altro brano famoso, con il tipico mescolarsi di jazz e di orchestra classica. Il cartoon è molto bello e divertente, ispirato ai disegni di Al Hirschfeld e all’America degli anni di George Gershwin.


4) Shostakovic, “Concerto per pianoforte e orchestra n.2 op.102”, abbinato alla favola di Andersen “Il soldatino di stagno”. E’ un altro dei punti di forza del film, e l’abbinamento fra musica e animazione è formidabile; l’unica cosa che mi dispiace, da grande tifoso di Sciostakovic, è che manchi la seconda parte del concerto, quell’andante meraviglioso che vi consiglio di andare a cercare se non lo conoscete ancora.
5) Saint Saens, “Carnevale degli animali”: il finale. Solo il finale, ed è un peccato: perché Saint Saens è un grandissimo musicista e un grande umorista, e – visti anche i risultati eccellenti di questa danza dei fenicotteri (una danza sciagurata e festosa, degna parente di quella degli ippopotami e dei coccodrilli nell’altro “Fantasia”) – è un peccato non riascoltare anche il leone, galli e galline, gazzelle, tartarughe, elefanti, canguri, pesci d’acquario, asini, cucù, uccellini vari, dinosauri, e il cigno: il meraviglioso e malinconico cigno di Saint Saens, unico personaggio serio fra tanti burloni.

6) Dukas, “L’apprendista stregone”: doveroso omaggio al primo “Fantasia”, la riproposta di un grande capolavoro del cinema d'animazione. Alla fine, Topolino saluta il maestro Leopold Stokowski e corre da James Levine, che è un grande direttore d’orchestra (del Metropolitan di New York), ma purtroppo (visto che siamo al cinema e anche l’occhio vuole la sua parte...) non ha la silhouette dell’elegante e brillante maestro che l’ha preceduto.
7) Elgar, “Pomp and circumstance”. Edward Elgar è uno dei grandi musicisti inglesi del Novecento. L’Inghilterra, dopo Henry Purcell, non ha più avuto musicisti di livello assoluto; hanno dovuto adottare il tedesco Haendel per avere almeno un Hallelujah da cantare nella loro lingua. Però nel ‘900 le cose sono cambiate, sono arrivati musicisti grandissimi come Britten, Vaughan-Williams, e appunto Elgar (ve li consiglio tutti). Questo brano, una marcia che è quasi un inno nazionale (ma di solito Elgar è un compositore molto misurato e perfino misterioso) è associato al grande ritorno di Paperino, assistente di Noè. (mi porto via il momento in cui Paperino manda la colomba in esplorazione...). Peccato solo per la cantante nel finale, è sgradevole, suona posticcia, e non ce ne era affatto bisogno.
8) Stravinskij, “L’uccello di fuoco”. Una delle grandi partiture del Novecento, un balletto che qui è stato sostituito (con ottimi risultati) dalla Natura, rappresentata da una fata dei boschi e da un grande cervo (il papà di Bambi?) nel suo lato creativo, e da un Vulcano spaventoso nel suo lato distruttivo. Nell’originale c’è un mago cattivo, ma poco importa: il risultato è ottimo, e la Natura alla fine fa rinascere dalle ceneri ciò che è stato distrutto...
Finale con un medley che riparte ancora da Saint Saens, il finale del “Carnevale degli animali”.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ecco, hai detto bene fin dall'inizio: sottovalutato. Anche da me. Ricordo che al tempo noleggiai il divuddì ma forse non era serata (c'erano ospiti a casa, inattesi...) e, di fatto, non ho molti ricordi della visione. Ricordo però che anch'io trovai fastidiosi gli interludi con gli attori, e anche - a dirti il vero - la riproposizione de "L'apprendista stregone" preso di sana pianta dall'originale Fantasia del '40. Voglio però seguire il tuo consiglio e rivedermi quindi Fantasia 2000.

Giuliano ha detto...

Mat, io sono un gran tifoso di Paperino, ma quello vero: qui c'è, finalmente!
E mi raccomando Shostakovic: magari le Suites per orchestra jazz (hai presente l'inizio di Eyes wide shut?), o il secondo tempo del Concerto che si ascolta qui. Le altre cose di Shostakovic sono spesso difficili, ma ne vale la pena.