lunedì 26 dicembre 2011

Werner Herzog ( III )

How Much Wood Would a Woodchuck Chuck (1976)
Un documentario sui banditori d’asta negli Usa. Si tratta di uno scioglilingua in inglese, del tipo dei nostri “trentatré trentini entrarono trotterellando in Trento”; tradotto alla lettera (ma è una frase sul tipo dei “nonsense”) significa più o meno “quanto legno riesce a masticare una marmotta”. Marmotta è “woodchuck”: l’ho appena trovato sul vocabolario; “to chuck” è invece un verbo difficilmente traducibile, ci ho provato ma temo di non esserci riuscito. Come viene spiegato nel film, questo scioglilingua è il punto di partenza per arrivare a parlare veloci come fanno i banditori d’asta in America: è una scena che si vede in un altro film di Herzog, uno dei più belli, “La ballata di Stroszek”. Quando Stroszek viene abbandonato dalla ragazza, non ha più i soldi per pagare la sua casa e viene sfrattato; la casa viene messa all’asta e venduta al miglior offerente. Il banditore che si vede (e si ascolta) in “Stroszek” è lo stesso che vediamo in questo documentario. Il film è curioso, interessante e anche un po’ inquietante: queste cose un tempo avvenivano solo in America, ma ormai gli sfratti di questo tipo cominciano a vedersi anche da noi, e la cosa mi fa molta paura (chi ha visto “Stroszek” sa di cosa parlo). Mi rimane una domanda di fondo, irrisolta, non da rivolgersi a Herzog: ma perché mai questi banditori d’asta parlano così veloci? Davvero c’è qualcuno che li capisce? Quale è l’utilità di questa cosa?
(è sul dvd di “Stroszek”)
I medici volanti dell'Africa orientale (Die Fliegenden Ärzte von Ostafrika) (1969)
Breve documentario su commissione, parla dei medici che in Africa sono costretti a usare piccoli aerei per raggiungere villaggi altrimenti inaccessibili. Lo si può considerare come un anticipo della scena del dottore dei bambini, in “Stroszek”. Un film molto bello anche se ormai ha valore quasi soltanto storico; tra le sequenze curiose o memorabili, quella degli atletici guerrieri africani in seria difficoltà nel salire la scaletta del camper, una cosa mai vista prima e della quale non si fidano.
(è sul dvd di “Fata morgana”)
Fede e denaro (Glaube und Währung/God's Angry Man) (1980)
La predica di Huie (Huies Predigt) (1980)
“Fede e denaro” è un documentario su alcuni predicatori televisivi americani, tutti bianchi; “Il sermone di Huie” è un documentario su un solo predicatore, un nero americano, ma nella sua chiesa, tra i suoi fedeli, tra canti gospel e danze. Sono due documentari ben fatti e ancora oggi molto interessanti, Herzog non dà giudizi ma si limita a mostrare quello che succede, ed è un’ottima cosa; ma ormai sono passati trent’anni, bisognerebbe girarne un terzo per mostrare cosa è successo nel frattempo. (Nel frattempo, qui da noi, sono arrivate anche le imitazioni di questi predicatori, ad opera di Corrado Guzzanti...)
(sono entrambi sul dvd di “Stroszek”)
Demoni e cristiani nel nuovo mondo (Christ and Demons in New Spain) (2000)
Un altro documentario sul culto religioso, molto bello, ricco di stampe antiche e di disegni difficili da trovare. Si ascolta ancora il “Sanctus” di Gounod, come nel finale di Nosferatu, mentre si assiste cerimonie religiose cristiane (il bacio del Crocifisso, come da noi) ma anche azteche, precolombiane. Merita una visione attenta ed è anche decisamente spettacolare in alcune sue parti, dove ricorda alcune sequenze di “Cobra Verde”. Dovrò ritornarci sopra con più attenzione.
(è sul dvd di “Dove sognano le formiche verdi”)
La Soufrière (1977) documentario
Werner Herzog scala un vulcano durante un’eruzione: è sul dvd di “Apocalisse nel deserto”. Anche questo da rivedere con calma.
Wodaabe - I pastori del sole (Wodaabe - Die Hirten der Sonne) (1989)
Molto bello, è un altro documentario africano: i riti di passaggio dell’etnia Fulani, dove i giovani si truccano e si travestono per sembrare più belli alle ragazze che sposeranno. All'inizio si ascolta la voce del sopranista Moreschi, una incisione di grande interesse storico: l'ultimo "castrato" della Cappella Sistina, ormai anziano e fuori forma. E' l'unica documentazione storica di questa barbarie, praticata dunque fino a metà Ottocento, a causa del divieto alle donne di cantare in chiesa, e abolita definitivamente solo con l'unità d'Italia.
(è sul dvd di “Fata morgana”)
(continua)

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