sabato 30 novembre 2019

Fantasma d'amore

 
Fantasma d'amore (1981) Regia di Dino Risi. Tratto da un romanzo di Mino Milani. Sceneggiatura: Dino Risi e Bernardino Zapponi. Fotografia: Tonino Delli Colli. Musiche di Riz Ortolani (clarinetto Benny Goodman), un frammento da La forza del destino di Giuseppe Verdi. Interpreti: Marcello Mastroianni, Romy Schneider, Eva Maria Meineke, Wolfgang Preiss, Michael Kroecher, Paolo Baroni, Victoria Zinny, Giampiero Becherelli, Ester Carloni, e molti altri. Durata: 96 minuti

Un uomo, un professionista affermato, un giorno decide di prendere l'autobus per andare al lavoro, lasciando la macchina in garage. Sull'autobus trova una donna, che si direbbe anziana; la donna non ha la moneta necessaria per fare il biglietto, e l'uomo gliela offre: "sono solo cento lire", risponde alla domanda su come fare per fargliele riavere. Sembra una cosa da poco, un incontro casuale che verrà presto dimenticato, ma così non è: alla sera, quella donna lo chiama a casa, al telefono, e gli chiede se non l'ha riconosciuta: "sono Anna, Anna Briganti.". E d'improvviso l'uomo ha un trasalimento: è una storia d'amore di vent'anni prima, con una ragazza bellissima. Ma adesso lui è sposato, fa una vita tranquilla, ad Anna non pensava più. "Sono molto invecchiata, ma sono stata malata" continua lei "tu invece sei sempre uguale". Quella sera, in una Pavia immersa nella nebbia, l'uomo andrà a cercare la casa dove viveva Anna; più avanti, scoprirà che Anna è morta da molto tempo. Eppure, forse non è così.
 
 
Ho visto che su alcuni siti internet "Fantasma d'amore" è catalogato alla voce "horror", ma è una storia d'amore, forse di fantasmi, non aspettatevi quindi chissà che cosa; certamente non è un horror e chi ha scritto quel giudizio probabilmente non ha visto il film. Senza rovinare la visione, posso dire che è un film notevole, con ottimi attori e immagini molto belle, e una sceneggiatura molto ben costruita. Protagonista, oltre a un Mastroianni in stato di grazia e a Romy Schneider, è anche Pavia, città quasi assente dal nostro cinema; a Pavia vive da sempre Mino Milani, autore del romanzo da cui è stato tratto il film.
 

Mino Milani è uno dei più bravi scrittori italiani dei nostri anni, e mi stupisce sempre constatare che non si parli mai di lui. Non è mai stato di moda, anche se i suoi libri hanno sempre avuto un buon successo di pubblico; per me è uno dei misteri dell'editoria italiana. Probabilmente è stato etichettato come autore di libri per ragazzi, e bisogna dire che ne ha scritti di molto belli, da "Aka-Hor" a "I quattro di Candia" a "Efrem", passando per "Tommy River" e tanti altri. Io l'ho conosciuto leggendo il "Corriere dei Piccoli", negli anni '60, e ricordo ancora a scuola (alle medie) quando mi prendevano in giro perché leggevo un giornale con quel titolo lì, invece di Topolino o di altri settimanali. Ma per il "Corriere dei Piccoli" scriveva Dino Buzzati, c'erano le prime avventure di Corto Maltese, c'erano grandissimi disegnatori come Dino Battaglia e Sergio Toppi... Mi viene da dire che forse anche quel titolo di giornale, "Corriere dei Piccoli", è servito per bollare Mino Milani - che pure è stato anche direttore di quotidiani, a Pavia, storico, e tante altre cose - come scrittore da poco, ma così non è, e le sue sceneggiature per i grandi disegnatori del "Corrierino" sono un tesoro che meriterebbe attenzione. Solo due dei suoi libri sono stati trasposti nel cinema, questo e "La trappola" (da un romanzo intitolato "Selina") del 1989, regia di Lizzani, per la tv. "Fantasma d'amore" non è un romanzo per ragazzi, ed è facile capirlo fin dall'inizio.
La versione di Dino Risi è magistrale, questo è proprio il romanzo di Mino Milani, le sue atmosfere, il suo modo di scrivere. Milani è sempre stato abilissimo nel costruire soggetti intorno a particolari che colpiscono, e poi ancora più abile nel dissimularli: qui con la caricatura del prete spretato, dei messaggi registrati dall'aldilà, eccetera. Grazie al cielo, Milani e Risi aiutano lo spettatore a non prendere troppo sul serio una storia che invece è seria, serissima (anch'io nel mio piccolo ne so qualcosa, l'inizio col "lei mi ha dato più di quello che le avevo chiesto, ne terrò conto", mi ha fatto saltar su dalla sedia). Il finale, per rassicurarci, è come quello del "Caligari" di Robert Wiene, in manicomio: vorrai mica che sia una storia vera...
 

Romy Schneider sarebbe morta l'anno dopo, a 44 anni, e guardando il film fa impressione doverci pensare. Marcello Mastroianni è eccellente, una delle sue migliori prove d'attore. Ottimo tutto il cast, fatto di attori poco famosi; la moglie di Mastroianni è interpretata da un'attrice tedesca, Eva Maria Meineke, che ho visto recitare anche in "Addio a ieri" di Alexander Kluge. Molto belle le locations: Pavia, Sondrio (dove abita il marito di Anna: ma noi vediamo solo una grande villa, non so dove sia di preciso), il Ticino presso Pavia.


Altre note prese durante la visione: 1) Una cantante che somiglia a Cathy Berberian canta (non benissimo) alcuni passi da "La forza del destino" di Giuseppe Verdi, con una scelta molto appropriata, sottolineando i versi "invan la pace...". Invano quest'anima cercherà la pace, sembrano suggerirci gli autori. 2) i messaggi dei defunti nell'aldilà, registrati su nastro, erano di gran moda anche in tv, in quegli anni; poi non se ne è più parlato e fa un curioso effetto ritrovarli in un film. 3) tra i difetti del film (pochi) metterei il trucco troppo caricaturale per l'attore che interpreta il prete spretato, Michael Kroecher: sembra Nosferatu, e forse era meglio badare di più alla recitazione. 4) "accendere l'ombrello" è un modo di dire dialettale lombardo, "pizzàa l'umbrella"; altrettanto lombardo, di quegli anni, constatare che il carabiniere "è una brava persona anche se è meridionale". Due note di colore, per chi non c'era o per chi non se le ricorda più. 5) Un'altra cosa che mi ha colpito: nel 1981 c'erano ancora bus dove si poteva fare il biglietto a bordo, cosa che solo pochi anni dopo sarebbe stata vietatissima, e già lo era a Milano: se si sale senza biglietto si viene multati. Mi chiedo da tempo perché sia stata tolta questa possibilità, a me sembrava molto più civile; erano anche tempi in cui si sperimentavano i mezzi pubblici gratuiti in alcuni orari, per ridurre l'inquinamento e per aiutare a snellire il traffico. Ma, ormai, sono passati tanti anni e si è preferita la via delle multe e delle punizioni. 6) Romy Schneider era ancora molto bella, nonostante i gravi problemi che la affliggevano e che la avrebbero portata alla morte pochi mesi dopo la fine del film. 7) Nel momento in cui scrivo, Mino Milani ha passato i novant'anni, essendo nato nel 1928; se riesce a leggermi lo ringrazio di cuore.




 

giovedì 28 novembre 2019

Il circolo Pickwick ( I )


Il circolo Pickwick (1968) Regia di Ugo Gregoretti. Dal romanzo di Charles Dickens. Riduzione di Ugo Gregoretti e Luciano Codignola. Scene di Cesarini da Senigallia. Arredi di Giorgio Pantaleone. Costumi di Danilo Donati. Fotografia nelle scene filmate: molti cameramen, fra i quali Dario Di Palma. Musiche originali di Francesco Saverio Mangieri. La “Ballata di Pickwick” è di Proietti e Gregoretti. Sceneggiato Rai in sei puntate di 50 minuti l'una.
Interpreti principali: Mario Pisu (Pickwick), Leopoldo Trieste (Snodgrass), Gigi Ballista (Winkle), Guido Alberti (Tupman), Luigi Proietti (Jingle), Enzo Cerusico (Sam Weller, dalla seconda puntata), Marco Ferreri (terza puntata), Tino Buazzelli (quarta puntata), Maria Monti (prime tre puntate), Folco Lulli (varie puntate), Gianni Magni, Dante Maggio ed Erminio Spalla (prima puntata), Wanda Osiris (seconda puntata), Zoe Incrocci (varie puntate), Antonio Meschini (varie puntate), Enrico Simonetti e Dino Curcio (varie puntate), Gianna Pederzini (terza e quarta puntata), Brunella Bovo (ultime due puntate), Tino Scotti (ultima puntata), Franco Parenti (ultima puntata), Alessandro Cutolo (ultima puntata), Memmo Carotenuto (quarta puntata), Vincenzo De Toma (varie puntate, avv.Perker), Piera Degli Esposti (piccola parte), Daniela Calvino (ultime due puntate), Tina Lattanzi (ultima puntata), Mal and the Primitives (ultima puntata).

“Il circolo Pickwick”, libera riduzione di Ugo Gregoretti e Luciano Codignola dal romanzo di Charles Dickens, è uno sceneggiato che provocò qualche irritazione nel pubblico televisivo: allora sembrava nuovissimo, sperimentale, quasi eversivo. Visto da oggi, fa un po’ sorridere: ma a metà anni ’60 vedere un regista mescolato ai suoi personaggi, in veste di presentatore e intervistatore, era una cosa che disturbava. Ugo Gregoretti appare infatti all’inizio di ogni puntata, microfono in mano, e si rivolge a noi introducendo l’argomento e riassumendo brevemente la puntata precedente, intervistando i personaggi e conversando con loro: dato che l’azione si svolge nella prima metà dell’Ottocento, il microfono e gli abiti di Gregoretti sono un palese anacronismo, peraltro molto simpatico. Sempre visto da oggi, lo sceneggiato mostra qualche approssimazione e qualche taglio un po’ frettoloso; è però ottima la scelta degli interpreti, ruolo per ruolo, e anche la ricostruzione della Londra ottocentesca è molto ben fatta.
 

Il lavoro di Gregoretti e Codignola, in fase di sceneggiatura, è una riduzione che verte intorno al personaggio di Jingle: il “cattivo” Jingle nel libro è una presenza molto diluita, uno dei molti personaggi e non un vero protagonista. Gregoretti “asciuga” e taglia molto, approfittando della presenza di Luigi Proietti (molto giovane ma già in gran spolvero), e fa di Jingle un vero deuteragonista di Mr.Pickwick. Un riduzione discutibile, perché in Dickens è sempre molto importante l’ambientazione più che i protagonisti, ma che è più che accettabile per uno sceneggiato televisivo.
Il libro di Dickens è molto ricco di storie intermedie, racconti inseriti nella narrazione, che qui ovviamente vengono tagliati da Gregoretti: “Il circolo Pickwick” nell’edizione Garzanti sfiora le novecento pagine, anche avendo a disposizione sei puntate non era possibile mettere tutto.

 
Dispiace anche l’eccessiva riduzione degli intenti politici di Dickens, specialmente per quel che riguarda Pickwick in carcere; in Dickens è una parte importante, di denuncia, e contribuì per davvero all’abolizione della prigione per debiti. Gregoretti e Codignola la mettono un po’ troppo sul leggero, con qualche luogo comune di troppo, ed è un peccato.
Protagonista è Mario Pisu, interprete perfetto e grandissimo attore, mai sopra le righe, sempre credibile e dignitoso anche nelle situazioni più farsesche. Mario Pisu, fratello di Raffaele, è anche una delle voci più belle del cinema italiano e ha doppiato molti film americani degli anni ’50 e ’60; al cinema la sua parte più famosa è probabilmente quella del marito di Giulietta Masina in “Giulietta degli spiriti” di Fellini.
 

Altro attore che “ruba” la scena è Enzo Cerusico, all’epoca molto popolare anche negli Usa per una serie di telefilm con James Withmore. Jingle è Gigi Proietti; gli altri soci del club sono affidati a Leopoldo Trieste, amico e collaboratore di Fellini e di molti altri registi (è nel cast dei Vitelloni), a Gigi Ballista (famoso per “Signore e signori” di Germi, stesso periodo) e a Guido Alberti, attore per divertimento in molti film italiani di quegli anni: è un industriale, è stato uno dei promotori del Premio Strega. Guido Alberti appare anche in molti film di Fellini, e sua moglie Lucia è stata una famosa astrologa e autrice di oroscopi. Sono tutti attori molto presenti nei film e negli sceneggiati tv di quegli anni.
Tra gli “ospiti”, la vera star è probabilmente Marco Ferreri, che compare nella terza puntata: Ferreri era già un regista importante, in questo momento stava girando “Dillinger è morto”. La sua interpretazione del terribile Boldwing è uno dei momenti più divertenti del film, peccato che duri poco.

Tino Buazzelli, sindaco di Ipswich nella quarta puntata, è stato uno degli attori più grandi del teatro italiano, leggendari il suo “Galileo” di Brecht agli inizi degli anni ’60, con Strehler, “La bottega del caffè” di Goldoni, “Corruzione al Palazzo di Giustizia” di Ugo Betti, e molto altro ancora. Qui è usato come maschera comica, cosa che gli veniva benissimo; ma la sua vera grandezza sta nel repertorio drammatico. Altri grandi attori di teatro in questo sceneggiato sono Gianni Santuccio (sesta puntata, il pubblico ministero) e Franco Parenti (il prigioniero accanto a Pickwick, sempre sesta puntata). Giustino Durano è lo studioso che scambia Pickwick e Winkle per visitatori dallo spazio profondo: la scena è alla fine della quinta puntata, ed è un peccato che sia trattata in modo un po’ sbrigativo, perché è uno dei momenti più divertenti nel romanzo di Dickens.
 

Alessandro Cutolo, il direttore del carcere nell’ultima puntata, è invece un personaggio televisivo molto popolare nei primi anni ’60: professore universitario, conduceva un programma di divulgazione alla Rai. Memmo Carotenuto, fratello di Mario Carotenuto, è il poliziotto di Ipswich che va ad arrestare Pickwick: un’altra faccia ben nota nel cinema italiano. Enrico Simonetti, interprete dell’avvocato Dodson, era pianista e intrattenitore sempre alla Rai, anche lui molto presente e molto popolare in quel periodo. Dino Curcio, l’avvocato Phogg, potrebbe essere parente dell’editore e commediografo Armando Curcio (che però è morto nel 1957); è comunque un attore molto presente sia in teatro che al cinema, sempre in parti di fianco.
 

Nella prima puntata, la recita dell’Otello accanto a Jingle (Gigi Proietti) è affidata a Gianni Magni (mimo e cabarettista, uno dei Gufi), a Dante Maggio (attore di teatro e di varietà, storica famiglia di attori napoletani), e al pugile Erminio Spalla, molto divertente e assolutamente improbabile nelle vesti di Emilia, moglie di Jago. Tino Scotti, che vediamo nell’ultima puntata, è stato un comico di varietà molto bravo, ha recitato con Bertolucci in “Strategia del ragno” e con Strehler nelle “Baruffe chiozzotte” di Goldoni, ed era anche lui molto popolare negli anni ’60, complici i varietà televisivi e alcuni spot pubblicitari molto ben riusciti. Folco Lulli, padre di Sam Weller, è un altro attore e caratterista molto importante nel cinema italiano.
 

Brunella Bovo, qui in una piccola parte, è stata protagonista di “Miracolo a Milano” di Vittorio De Sica e di “Lo sceicco bianco” di Fellini. Zoe Incrocci e Tina Lattanzi sono due attrici di teatro; la Lattanzi (che appare brevemente nell’ultima puntata) è stata un’importante doppiatrice e la sua voce è ben riconoscibile in molti film degli anni ’40 e ’50. Gianna Pederzini (terza e quarta puntata) che qui si diverte molto nell’apparire spaventata, è stata una grande cantante d’opera negli anni ’30 e ’40, mezzosoprano. Piera Degli Esposti appare in diverse puntate, ma quasi sempre sullo sfondo e probabilmente senza dire nemmeno una parola (è una delle giovani sorelle Wardle). Daniela Calvino interpreta Arabella Allen nelle ultime due puntate; non mi risulta che sia parente di Italo Calvino, è un’attrice che compare spesso in piccole parti nel cinema degli anni ’60, la si vede anche nella “Dolce vita” di Fellini. Wanda Osiris era stata una stella del varietà degli anni ’30 e ’40, la si vede nella seconda puntata; Esmeralda Ruspoli era una nobildonna romana, che qui si diverte a interpretare la moglie del gelosissimo capitano di Bath, nella quinta puntata.
 

Lo scenografo Cesarini da Senigallia, autore degli arredi di questo sceneggiato, ha una piccola parte come attore nella quinta puntata. Al “Pickwick” di Gregoretti hanno collaborato anche Danilo Donati (grandissimo scenografo e costumista, più volte premiato o candidato all’Oscar) e Dario Di Palma, per le sequenze filmate. Il gruppo beat dei “Primitives”, probabilmente ancora con Mal, appare brevemente all’inizio della sesta puntata, con un blues suonato all’armonica a bocca.
Infine apprendo su Wikipedia, per chi fosse curioso di queste cose, che è probabilmente Lucio Battisti a suonare la chitarra nella sigla finale, cantata da Proietti: la canzone non è gran cosa, ma si fa ascoltare, e comunque a me piaceva di più pensare che fosse Proietti stesso a suonare e cantare, come Figaro.

(continua)

Il circolo Pickwick ( II )


Il circolo Pickwick (1968) Regia di Ugo Gregoretti. Dal romanzo di Charles Dickens. Riduzione di Ugo Gregoretti e Luciano Codignola. Scene di Cesarini da Senigallia. Arredi di Giorgio Pantaleone. Costumi di Danilo Donati. Fotografia nelle scene filmate: molti cameramen, fra i quali Dario Di Palma. Musiche originali di Francesco Saverio Mangieri. La “Ballata di Pickwick” è di Proietti e Gregoretti. Sceneggiato Rai in sei puntate.
Interpreti principali: Mario Pisu (Pickwick), Leopoldo Trieste (Snodgrass), Gigi Ballista (Winkle), Guido Alberti (Tupman), Luigi Proietti (Jingle), Enzo Cerusico (Sam Weller, dalla seconda puntata), Marco Ferreri (terza puntata), Tino Buazzelli (quarta puntata), Maria Monti (prime tre puntate), Folco Lulli (varie puntate), Gianni Magni, Dante Maggio ed Erminio Spalla (prima puntata), Wanda Osiris (seconda puntata), Zoe Incrocci (varie puntate), Antonio Meschini (varie puntate), Enrico Simonetti e Dino Curcio (varie puntate), Gianna Pederzini (terza e quarta puntata), Brunella Bovo (ultime due puntate), Tino Scotti (ultima puntata), Franco Parenti (ultima puntata), Alessandro Cutolo (ultima puntata), Memmo Carotenuto (quarta puntata), Vincenzo De Toma (varie puntate, avv.Perker), Piera Degli Esposti (piccola parte), Daniela Calvino (ultime due puntate), Tina Lattanzi (ultima puntata), Mal and the Primitives (ultima puntata).

1.
Interpreti della prima puntata: Clelia Matania (Mrs. Bardell), Loris Loddi (figlio della Bardell), Pietro Tordi (il cocchiere), Gustavo D’Arpe (dottor Slammer), Cesare Gelli (Tappleton), Franco Odoardi (Payne), Neal Stenton (un ufficiale), Dante Maggio (Yago), Gianni Magni (Desdemona), Erminio Spalla (Emilia), Antonio Meschini (Wardle), Maria Monti (Rachel Wardle), Piera Degli Esposti (Emily Wardle), Maria Teresa Bax (Isabel Wardle), Zoe Incrocci (signora Wardle), Adolfo Fenoglio (Trundle), Ciccio Canzio (Joe), Tony Maestri (un contadino), Giovanni Sabbatini, Fulvio dell’Ara, Giovanni Dolfini, Adolfo Belletti, Umberto Di Grazia, Massimo Macchia, Anna Bolens.
durata: 60’
Prima dei titoli di testa, si inizia con Gregoretti che prende il microfono e va a intervistare Pickwick e i suoi per la riunione che darà inizio alle avventure. Dopo 5 minuti abbondanti, arrivano i titoli di testa (ma incompleti).

Mr. Pickwick va a piedi fino alla carrozza di posta, seguito dalla sua padrona di casa (è in affitto) Mrs. Bardell e dal figlio di lei Tommasino. Londra dell’Ottocento molto ben rifatta, credibile. Il vetturino lo vede mentre prende appunti, pensa che sia una spia che vuole fare rapporto, ne nasce un parapiglia che verrà sedato dall’intervento di uno sconosciuto, Jingle.
Jingle placa i vetturini, fa amicizia con il gruppo di Pickwick e insieme vanno verso il Kent.
Proietti imita la parlata di Jingle così come è sul libro di Dickens.
 

La sera, tutti a cena con Jingle; Jingle convince Tupman a “prendere in prestito” un abito di Winkle (Gigi Ballista: Tupman è troppo basso) e insieme vanno a una festa danzante. Jingle e Tupman importunano una dama, viene sfidato a duello ma l’invito viene recapitato a Winkle, ignaro di tutto (il vestito era il suo). Giunti al luogo del duello, il colonnello non riconosce Winkle nell’uomo che lo ha offeso, tutto finisce bene e Winkle invita il colonnello a cena.
Quando il colonnello vede Jingle lo riconosce e s’infuria; ma non può sfidarlo a duello, Jingle è soltanto un attore. Così Pickwick e i suoi vengono a sapere chi è davvero Jingle; ma l’amicizia resiste e anzi Jingle invita tutti alle prove dello spettacolo che si terranno l’indomani nella caserma, una recita dell’Otello prevista per la festa del Reggimento.
La recita dell’Otello nel libro non c’è, solo un breve accenno (a pag.72 dell'edizione Garzanti) , dove Jingle viene presentato come un attore ; scena divertente, Proietti-Otello e regista ha per attori dei soldati: con Gianni Magni a fare Desdemona, Dante Maggio a fare Jago, e l’ex pugile Ermino Spalla è una assai improbabile Emilia.
 

Alla festa in piazza, Tupman incontra la famiglia Wardle: Mr. Wardle, sua sorella nubile, e le due ragazze (una è Piera Degli Esposti). Rachel Wardle, la sorella nubile, e Tupman si piacciono subito.
Con i Wardle, il circolo Pickwick parte per una disastrosa gita in calesse: Mr. Pickwick non sa guidare il calesse, Winkle (che si spaccia per sportivo) non sa andare a cavallo. Escono di strada e chiedono soccorso, ma vengono scambiati per ladri di cavalli e Pickwick ne è offesissimo; però poi arriva Mr. Wardle e aiuta tutti, invitandoli poi a una battuta di caccia. Winkle continua a fingersi esperto sportsman, ma finisce col ferire Tupman, leggermente; Tupman torna a casa Wardle e riceve le attenzioni di Rachel.
A una partita di cricket ritrovano Jingle: che adocchia subito Rachel, un po’ anziana ma ereditiera...  Rachel piace anche a Mr. Tupman.


2.
Interpreti della seconda puntata: Antonio Meschini (Wardle), Maria Monti (Rachel Wardle), Piera Degli Esposti (Emily Wardle), Maria Teresa Bax (Isabel Wardle), Zoe Incrocci (signora Wardle), Adolfo Fenoglio (Trundle), Ciccio Canzio (Joe), Nico da Zara e Nestor Garay (capistazione), Enzo Cerusico (Sam Weller), Vincenzo De Toma (avvocato Perker), Clelia Matania (Mrs. Bardell), Loris Loddi (figlio della Bardell), Vincenzo Talarico (Hunter), Wanda Osiris (la poetessa Hunter), Ernesto Colli (Job Trotter), Lia Alberti (cuoca Westgate College), Eleonora Morana (direttrice Westgate College), Roy Bosier, Marcella Rovena, Nada Cortese, Maria Pia Spini, Elisa Mainardi, Carla Greco. Durata: 60’

Gregoretti, in carrozza con il circolo Picwick, riassume la puntata precedente. Jingle fa le sue avances all’ereditiera; Rachel molla subito Tupman e fugge con Jingle.
Jingle e Rachel sono nella locanda dove si sono rifugiati, è passata una notte e stanno facendo colazione. Nella locanda lavora Sam Weller (Enzo Cerusico), che qui incontrerà Pickwick per poi divenirne affezionatissimo servitore.

Nella locanda arrivano tutti gli altri: Wardle manda l’avvocato Perker a trattare con Jingle, che si “accontenta” di duecento sterline per mollare Rachel e rinunciare al matrimonio. Rachel, afflitta, si ritirerà nel Westgate College.
Di seguito, vediamo Pickwick a casa sua mentre discorre con la signora Bardell: ne nascerà l’equivoco che porterà la signora nelle sue braccia.
Lite fra Tupman e Pickwick, subito ricomposta: hanno pur visto la signora Bardell tra le braccia di Pickwick, non possono mentire...

 
Tutti insieme vanno comunque a una festa all’aperto, in maschera: è organizzata dalla poetessa Hunter (Wanda Osiris). Qui ritrovano Jingle, che però riesce a fuggire.
In albergo, Sam Weller conosce Job Trotter: gli svela che Jingle sta tramando ancora per Rachel, che quella notte Jingle la rapirà dal College...Non è vero, ed è anzi una trappola per Pickwick che ci casca in pieno.

 

3.
Interpreti della terza puntata: Antonio Meschini (Wardle), Lia Alberti (cuoca Westgate College), Eleonora Morana (direttrice Westgate College), Corrado Olmi (Martin), Marco Ferreri (Boldwing), Pasquale De Filippo (Hunt), Edoardo Florio (Wilkins), Enrico Lazzareschi e Tullio Valli (due impiegati), Marco Tulli (Jackson), Enrico Simonetti (avv.Dodson), Dino Curcio (avv.Fogg), Folco Lulli (Mr. Weller senior), Umberto D’Orsi (Peter Magnus), Gianna Pederzini (Miss Wintherfield), Nino Scardina, Massimo Ungaretti, Alfredo Sernicoli, Vittorio Manfrino, Pia Morra.
Durata: 50’

Gregoretti riassume la seconda puntata, sempre stando in mezzo ai suoi personaggi.
Sam e gli altri liberano Pickwick dall’equivoco notturno nel college. Sam è molto arrabbiato per essersi fatto prendere in giro da Job Trotter; Pickwick è sempre più infuriato col malfattore Jingle.
Il giorno dopo, partita di caccia da sir Jeffrey; Pickwick si irrita con l’imbranatissimo Winkle, e si convince che sarà meglio tenerlo d’occhio. Però è ancora acciaccato per la caduta al college, come fare? Si suggerisce di usare una carriola, e così si fa. Pickwick sale sulla carriola, spinto da Sam.
In campagna, bevono e mangiano; Pickwick si addormenta profondo, e i compagni decidono di lasciarlo a dormire, tanto chi vuoi che passi di lì. Invece arriva il padrone della tenuta, interpretato da Marco Ferreri (ferocissimo!). Non vuole che nessuno pascoli sui suoi terreni, e sequesta ogni bestia che vi si trovi; trova Pickwick addormentato e lo fa portare (carriola compresa) in un recinto con le bestie sequestrate per “pascolo abusivo”.

Pickwick si risveglia tra asini e mucche, si chiede cosa può essere successo, viene sbeffeggiato dai contadini che sono intorno al recinto e che non hanno i soldi per pagare il riscatto delle loro bestie; poi però arrivano gli amici, e Sam Weller (scusandosi con Pickwick) incita tutti alla ribellione contro il perfido proprietario. I contadini si fanno convincere, ognuno si porta via la sua bestia e anche Sam carica Pickwick sulla carriola... Gregoretti inserisce un primo piano di Marco Ferreri, caduto a faccia in giù nel letame, spinto via dai proprietari delle bestie. Dietro di lui, Sam Weller trionfante.
Tornati da Wardle, tutti mangiano e bevono allegri; ma ecco che arriva un telegramma. Snodgrass lo legge a Pickwick: è la citazione in tribunale della signora Bardell, per aver mancato alla promessa di matrimonio, con richiesta risarcimento danni.
 

Pickwick e Sam vanno nello studio degli avvocati Dodson e Fogg, come nel libro. La scena come è girata da Gregoretti somiglia molto a qualcosa di Kafka, soprattutto l’inizio con gli impiegati seduti in alto...(ottima la scenografia)

 
al minuto 30, usciti dallo studio degli avvocati, Sam ritrova suo padre (Folco Lulli), vetturino. Nel parlare, Mr. Pickwick scopre che il giorno prima il vecchio Weller ha portato Jingle e Job Trotter in carrozza a Ipswich: detto e fatto, il processo Bardell sta per arrivare, ma nell’attesa si parte per Ipswich.
I due Weller e Pickwick in carrozza verso Ipswich; nella carrozza c’è anche Peter Magnus, che fa amicizia con Pickwick. Magnus (iniziali PM, che tutti scambiano per post meridiem) va a Ipswich per sposarsi.

 
Sosta al Cavallo Bianco, dove la notte nascerà l’equivoco: per errore, Mr. Pickwick al buio sbaglia camera e finisce nella stanza di una donna, che lo scaccia terrorizzata. Il giorno dopo, si accorgerà che è la fidanzata del suo nuovo amico, Peter Magnus. La donna, spaventatissima, scambia per tentato omicidio l’alterco tra Magnus, Tupman e Pickwick, e corre a far denuncia in tribunale.
La signorina Winterfield, fidanzata di Peter Magnus, è interpretata da Gianna Pederzini, grande cantante d'opera.

 
(continua)
 

Il circolo Pickwick ( III )


Il circolo Pickwick (1968) Regia di Ugo Gregoretti. Dal romanzo di Charles Dickens. Riduzione di Ugo Gregoretti e Luciano Codignola. Scene di Cesarini da Senigallia. Arredi di Giorgio Pantaleone. Costumi di Danilo Donati. Fotografia nelle scene filmate: molti cameramen, fra i quali Dario Di Palma. Musiche originali di Francesco Saverio Mangieri. La “Ballata di Pickwick” è di Proietti e Gregoretti. Sceneggiato Rai in sei puntate di 50 minuti l'una.
Interpreti principali: Mario Pisu (Pickwick), Leopoldo Trieste (Snodgrass), Gigi Ballista (Winkle), Guido Alberti (Tupman), Luigi Proietti (Jingle), Enzo Cerusico (Sam Weller, dalla seconda puntata), Marco Ferreri (terza puntata), Tino Buazzelli (quarta puntata), Maria Monti (prime tre puntate), Folco Lulli (varie puntate), Gianni Magni, Dante Maggio ed Erminio Spalla (prima puntata), Wanda Osiris (seconda puntata), Zoe Incrocci (varie puntate), Antonio Meschini (varie puntate), Enrico Simonetti e Dino Curcio (varie puntate), Gianna Pederzini (terza e quarta puntata), Brunella Bovo (ultime due puntate), Tino Scotti (ultima puntata), Franco Parenti (ultima puntata), Alessandro Cutolo (ultima puntata), Memmo Carotenuto (quarta puntata), Vincenzo De Toma (varie puntate, avv.Perker), Piera Degli Esposti (piccola parte), Daniela Calvino (ultime due puntate), Tina Lattanzi (ultima puntata), Mal and the Primitives (ultima puntata).

4.
Interpreti della quarta puntata: Gianna Pederzini (signorina Winterfield), Memmo Carotenuto (il poliziotto Grummer), Mario Righetti (il cancelliere Jinks), Tino Buazzelli (il sindaco di Ipswich, Nupkins), Giuliana Calandra (figlia del sindaco), Viviana Polic (moglie del sindaco), Ernesto Colli (Job Trotter), Vincenzo De Toma (avv. Perker), Clelia Matania (signora Bardell), Lia Thomas e Mirella Gregory (amiche signora Bardell), Franco Valobra (Sliggins), Ermelinda De Felice (matrigna di Sam), Ciccio Canzio (Joe), Antonio Meschini (Wardle), Piera Degli Esposti (Emily Wardle), Maria Teresa Bax (Isabel Wardle), Zoe Incrocci (signora Wardle), Adolfo Fenoglio (Trundle), Vittorio Stagni (Ben Allen), Daniela Calvino (Arabella Allen), Pierluigi Zollo (Bob), Brunella Bovo (Mary, cameriera di Arabella), Mirco Valentinzing (Humm), Marco Tulli (Jackson), Fernando Valentini, Valentino Macchi, Enrico Urbini, Fulvio Pellegrini, Piera Vidale, Michele Borelli, Ester Carloni, Ada Ferrari, Benedetta Valabrega, Gloria Selva, Adelaide Gobbi, Marina Como, Ezio Rossi.
Durata: 53 minuti

All’inizio, Gregoretti è nel commissariato di polizia, dove intervista la signorina Winterfield; così facendo riassume la puntata precedente e introduce la sequenza dell’arresto di Pickwick. L’arresto di Pickwick e il suo trasporto davanti al sindaco di Ipswich è molto movimentato, il poliziotto che lo arresta è Memmo Carotenuto. Pickwick e Tupman vengono arrestati, Winkle e Snodgrass si defilano e negano di conoscerli, ma poi seguiranno gli amici fino all’udienza.
 

Nel frattempo, Sam Weller ha rintracciato Jingle: si fa chiamare “capitano Fitzmaurice” e stavolta ha preso di mira la figlia del sindaco. Sam si precipita all’udienza dal sindaco, cerca di parlare con Pickwick e i soci, ma ormai l’udienza è in corso.
Il sindaco è Tino Buazzelli, il processo è una farsa e tutti vengono condannati, ma nel frattempo Sam è riuscito a spiegare cosa succede. A casa del sindaco la figlia in lacrime e la moglie confermano i sospetti; Jingle se la cava perché minaccia di far sapere in giro l’accaduto, di come il sindaco si sia fatto prendere in giro; il sindaco teme per la sua carriera e lo lascia andare.
 

Jingle sbeffeggia Pickwick e poi si allontana; però nel frattempo il sindaco mostra la sua riconoscenza, libera tutti e annulla le sue sentenze.
Via da Ipswich, Pickwick contatta l’avvocato Perker: si erano già conosciuti a casa dei Wardle, sempre per via di Jingle. Perker gli spiega che gli avvocati Dodson e Fogg sono molto abili, sono stati loro a contattare la signora Bardell e non viceversa. Ne ricaveranno di sicuro molti soldi, comunque vada a finire; Perker mostra una certa ammirazione per i suoi colleghi e Pickwick si irrita e si inalbera, non vuole stare al gioco.
Intanto, Sam Weller va a casa di suo padre; vi trova la matrigna e il reverendo Sluggins, suo padre non è contento della situazione.
Arriva Natale, grande festa a Manor Farm; Winkle conosce una bella signora nubile, Arabella Allen. Anche Sam fa un incontro piacevole, nella persona di Mary, la cameriera di Arabella.
 
 
Poi vediamo Sam e suo padre mentre smascherano Sluggins, facendo leva sul suo debole per l’alcool gli fanno fare una pessima figura in chiesa.
Arriva infine la comunicazione giudiziaria: comincia il processo a carico di Pickwick, e tutti i suoi amici vengono chiamati a deporre come testimoni contro di lui. L’avvocato Perker gli consiglia prudenza, ma Pickwick si ribella apertamente, non ha fatto niente e se verrà dichiarato colpevole non pagherà.

5.
Interpreti della quinta puntata: Clelia Matania (signora Bardell), Gianni Santuccio (pubblico mininistero), Gigi Bonos (presidente del tribunale), Fabrizio Jovine (Phunky), Gianfranco Varetto (Skimping), Salvatore Santillo (farmacista), Enrico Simonetti (Dodson), Dino Curcio (Phogg), Lia Thomas e Mirella Gregory (amiche signora Bardell), Marco Tulli (Jackson), Loris Loddi (Tommasino Bardell), Quinto Parmeggiani (capitano Dowler), Esmeralda Ruspoli (signora Dowler), Cesarini da Senigallia (Bantham), John Francis Lane (un Lord), Eugene Walter (un onorevole), Enrico Ribulzi (Smauker), Alfredo Bianchini (Tuckle), Alfredo Senarica (Harris), Luigi Leoni (Wiffers), Cesare Dominici (fattorino), Vittorio Stagni (Ben Allen, fratello di Arabella), Daniela Calvino (Arabella Allen), Brunella Bovo (Mary, cameriera di Arabella), Giustino Durano (lo studioso), Bruno Smith (servitore dello studioso), Marcello Turilli (vice sceriffo), Bianca Manenti, Jole Pischedda, Margherita Simoni, Antonio Gerini, Egidio Ummarino, Giorgio Scholet, Alberto Carloni, Olimpo Gargano, Antonio La Raina, Vittorio Bonos, Sandro Pellegrini, Miranda Campa, Gianni Diotaiuti, Franco Fiorini, Giuseppe Sciacqua, Simone Mattioli, Bruno Gobbi, Attilio Torelli, Claudio Sorrentino.
Durata: 53 minuti

Gregoretti al microfono presenta il processo, in diretta tv.
Il pubblico ministero è Gianni Santuccio; la deposizione di Winkle inguaia orribilmente Pickwick, suo malgrado. Pickwick viene condannato a risarcire la Bardell, se non paga finirà in prigione per debiti.
Tornati a casa, Winkle è disperato e si prende del cretino da tutti, ma Pickwick rincuora l’amico e rimprovera gli altri. Tutti insieme andranno in gita a Bath, in attesa dell’arresto: inevitabile, perché Pickwick non vuole pagare. L’avvocato Perker trova tutto questo inaudito, ma deve accettare la presa di posizione di Pickwick.
 

Sulla carrozza per Bath, Pickwick e i suoi fanno la conoscenza del capitano Dowler e di sua moglie; Dowler è gelosissimo e minaccia di squartare vivo chiunque osi avvicinare sua moglie, ma a parte questo è un’ottima persona. Dato che a Bath non ci sono camere libere, offre ai soci del circolo alloggio nella casa che ha preso in affitto. A Bath ci sono i Lords, ambiente elevato. Sam Weller fa conoscenza con i loro valletti, e viene invitato alla cena dei servitori.
La moglie del capitano torna a notte fonda, il marito si è addormentato e ad aprire ci va Winkle; ne nasce un equivoco, il gelosissimo capitano minaccia sfracelli e Winkle fugge di nascosto all’alba. Per coprirlo, e per evitare che Pickwick passi dei pericoli, Sam si inventa che Winkle è tornato a casa a prendere le sue pistole, per il duello. Quando il capitano se ne va, Pickwick incarica Sam di andare a ritrovare Winkle.
Nel frattempo Winkle è arrivato a Bristol, dove ritrova Ben Allen, fratello dell’amata Arabella. Nessuno sa niente dell’amore fra i due, e anzi Ben Allen è irritato perchè la sorella non vuole sposarsi con un suo amico. Arabella ama un altro, dice l’irritatissimo Ben Allen, e Winkle capisce che è lui l’altro, ma riesce a tacere.
A Bristol arriva anche il terribile capitano, e Winkle scopre che non è affatto così terribile; anzi, si è spaventato all’idea del duello ed è venuto a chiedergli scusa.
 

Sam ritrova Winkle e si infuria con lui per i problemi che causa continuamente al povero Pickwick; però poi Winkle gli spiega: in città c’è Arabella, e con lei c’è la cameriera Mary. la cosa cambia aspetto, i due insieme decidono di rimanere a Bristol e scrivono a Pickwick per informarlo.
Pickwick non ci sta, teme che i due facciano un colpo di testa, arriva anche lui a Bristol e guida di persona l’incontro serale con Arabella. Tutto sta andando bene, ma il vicino (uno studioso) vede le luci della lanterna di Pickwick e le scambia per un visitatore dallo spazio profondo – equivoco prontamente risolto con la fuga. Lo studioso è interpretato da Giustino Durano.
La mattina dopo, però, arriva il vicesceriffo con l’ordine di cattura: Pickwick non ha pagato, lo attende il carcere per debiti. La puntata finisce con un dialogo paterno fra Pickwick e Sam: Sam si è molto affezionato a Picwick e non vuole vederlo in quella situazione.



6.
Interpreti della sesta puntata: Clelia Matania (signora Bardell), Vincenzo De Toma (avv.Perker), Alessandro Cutolo (il direttore del carcere), Franco Parenti (Smargle), Tino Scotti (il prigioniero dell’Alta Corte), Ernesto Colli (Job Trotter), Marcello Turilli (vice sceriffo), Brunella Bovo (Mary), Tina Lattanzi (zia Sarah), Vittorio Stagni (Ben Allen), Franco Valobra (Sliggins), Ermelinda De Felice (matrigna di Sam), Lia Thomas e Mirella Gregory (amiche signora Bardell), Marco Tulli (Jackson), Daniela Calvino (Arabella Allen), Renato Chiantoni, Aldo Sala, Francesco Gala, Armando Michettoni, Cesarina Amendola, Ugo Carboni, Bruno Biasi Betti, Mal and The Primitives.
Durata: 43 minuti.

Gregoretti intervista il sorridente direttore del carcere di Londra, interpretato da Alessandro Cutolo; ha organizzato una festa e ci sono anche delle donne, in sottofondo suonano Mal e i Primitives.
 

Nel carcere, gli identikit vengono fatti a memoria: appena arriva un nuovo carcerato, gli agenti se lo studiano con molta attenzione: adesso è il turno di Mr. Pickwick.
Pickwick viene messo in cella con Franco Parenti e altri due detenuti; Sam si mette d’accordo con suo padre e riesce a farsi arrestare anche lui col pretesto di un debito inesistente. Ma Pickwick sa farsi rispettare, diventa presto un punto di riferimento per tutto il carcere e ottiene migliorie grazie ai soldi. Tino Scotti interpreta il prigioniero dell’alta corte, che muore in carcere; Gregoretti gli mette in mano un libro di Sade, chissà perché.
 

Pickwick ritrova Jingle e Job Trotter, anche loro in carcere, e li aiuta. Arriva in carcere anche Sam, che si mette subito al servizio di Pickwick.
Visita a Pickwick dei soci del club; Winkle fugge con Arabella Allen. Sam riceve la visita della matrigna e del reverendo, ormai dedito all’alcool; il padre di Sam ne è un po’ sollevato.
Arresto della Bardell per debiti, non può pagare gli avvocati Dodson e Phogg; Perker spiega tutto a Pickwick, e intanto arrivano Winkle e Arabella che si sono sposati in segreto. Pickwick ne è molto contento, ma adesso i due hanno bisogno di lui per spiegare la cosa alle rispettive famiglie, ma Pickwick non può uscire dal carcere: che fare? Tutto si sistema, grazie alla mediazione dell’avvocato Perker: Pickwick pagherà il debito della Bardell, la Bardell ritira la denuncia, tutto si sistema e anche Sam Weller ritrova la sua Mary.
Gregoretti alleggerisce troppo la denuncia della situazione carceraria fatta da Dickens, questo è un grave difetto; l’ultima puntata è piacevole ma anche un po’ troppo caricaturale.

 
 

 


martedì 26 novembre 2019

Prospero's books ( I )


Prospero's books (L'ultima tempesta, 1991) Scritto e diretto da Peter Greenaway. Liberamente tratto da "La Tempesta" di William Shakespeare. Fotografia di Sacha Vierny.  Book designer: Caitlin Maynard.   Coreografie di Trix van Alphen Musica di Michael Nyman. 
Interpreti: Prospero: John Gielgud; Isabelle Pasco: Miranda; Ariel: Paul Russell, James Thiérrée, Orphéo, Emil Wolk; Caliban: Michael Clark; Alonso: Michel Blanc; Gonzalo: Erland Josephson; Antonio: Tom Bell; Sebastiano: Kenneth Cranham; Ferdinando: Mark Rylance; Adrian: Gerard Thoolen; Francisco: Pierre Bokma; Trinculo: Jim van der Woude; Stephano: Michiel Romeyn; Iris: Marie Angel; Ceres: Ute Lemper ; Juno: Deborah Conway. Durata: 120 minuti.

Nel 1991 Peter Greenaway manda nei cinema la sua personale riduzione dalla Tempesta di Shakespeare; a quel tempo Greenaway è reduce da una serie di successi e di film strani e ricchi di idee inedite e personali. Oltretutto, Greenaway è pittore e appassionato di arti visive, oltre che botanico e naturalista; tutte qualità rare nel mondo del cinema, che lo rendono un autore unico e interessante. Tutte queste qualità sono però spesso rovinate da un cattivo gusto e da una tendenza ai particolari meno raccontabili che diventeranno, dopo questo film, sempre più prevaricanti; confesso che, dopo lo stupro di massa in The baby of Macon (1993), ho lasciato definitivamente Greenaway al suo destino. Qualcosa ho visto anche dopo, per esempio ero incuriosito da The pillow book (1996), che però mi ha confermato nelle mie personali perplessità.

"Prospero's books" è però un film molto interessante, ricco di idee e di immagini, che alterna cose belle a immagini spesso ridicole, disturbanti o volgari, come la pipì infinita di Ariel bambino (che scatena la tempesta), le elaborazioni di Greenaway riguardo a Vesalio e all'anatomia del parto, e altro ancora. Il cattivo gusto di Greenaway qui è ai suoi vertici, o almeno così pensavo nel 1991; ma nei film successivi farà anche di peggio. Rimane comunque un film da vedere, anche se personalmente gli preferisco la sua "derivata", una versione breve che si chiama "A walk through Prospero's library" , che raccoglie e riunisce molte di queste immagini, e che è purtroppo introvabile. Nel dvd italiano non c'è, e va anche detto che il dvd italiano è una specie di brutto scherzo giocato all'acquirente appassionato di cinema, perché c'è solo la versione doppiata in italiano. Una versione apprezzabile (Ugo Pagliai voce recitante, Gianni Musy come Prospero), ma chi conosce la voce di John Gielgud probabilmente avrà acquistato il dvd convinto di trovarla, dato che i dvd hanno sempre il sonoro originale. La voce di Gielgud, interprete shakespeariano di quelli da leggenda, è unica per timbro e modulazione, ma nel dvd è impossibile da ascoltare: non hanno messo il sonoro originale, più che sciatteria direi una vera e propria truffa ai danni degli appassionati che ancora insistono a spendere soldi per il dvd. (Il dvd risulta essere prodotto dalla Cecchi Gori Home Video, non oso controllare se è ancora possibile contattarli, visti i tempi che corrono) (ci sarà ancora, la CGHV?)
 

Il punto di partenza per Greenaway è il riferimento che si fa in Shakespeare alla Biblioteca di Prospero, duca di Milano. Greenaway si chiede: quali saranno stati i libri di Prospero? Com'era la sua biblioteca personale? Nel dramma di Shakespeare c'è solo un accenno a questi libri, fatto da Gonzalo.
Greenaway si diverte a immaginare quali libri potesse avere Prospero con sè nell'isola; l'elenco è del tutto arbitrario, ed è facile pensare che questi non siano affatto i libri di Prospero, ma piuttosto quelli di Peter Greenaway; comunque sia, il gioco è divertente e le immagini dei libri (le immagini dei libri immaginari) sono belle.
Questo è l'elenco dei libri così come appaiono, nell'ordine scelto da Greenaway.
1- A book of water (Libro dell'acqua)
E' un libro coperto di incerata, discolorato dalla lunga consuetudine con l'acqua. E' pieno di disegni di indagine e di testi esplorativi tracciati su fogli di vario spessore; vi sono in esso disegni raffiguranti ogni concepibile concetto connesso con l'acqua: mare, tempeste, correnti, canali, naufragi, inondazioni, e lacrime. Voltandone le pagine, si producono onde tremolanti ed obliqui temporali; fiumi e cataratte scorrono e ribollono; progetti di macchine idrauliche e mappe di previsione del tempo vibrano di frecce, simboli, e agitati diagrammi. I disegni sono tutti della stessa mano, raccolti in volume dal re di Francia Amboise (?), un volume acquisito poi dal ducato di Milano onde donarlo a Prospero come dono di nozze.
(il rumore dell'acqua, un rumore di goccia d'acqua che cade, quasi per tutto il film)


2- A book of mirrors
Legato in broccato d'oro, questo libro consta di un'ottantina di pagine tutte riflettenti. Qualcuna è composta di lastre argentate, altre sono coperte da un sottile strato di mercurio che scorre via dalla pagina che non sia trattata con cautela. Alcuni specchi riflettono semplicemente il lettore, altri il lettore come sarà da un anno a quel momento, oppure come sarebbe se egli fosse un bambino, un mostro o un angelo.
3- A memorial technica called Architecture and other music (memoria tecnica chiamata architettura e altra musica)
Quando si aprono le pagine di questo libro, facciate prospettiche balzano fuori a tutto tondo; vi sono modellini di vari edifici, costantemente oscurati dall'ombra di nuvole passeggere; brillano le luci di notturne vedute urbane e s'ode musica dall'interno di saloni e torri.
(la numerazione dei libri da qui in avanti è molto irregolare, o mancante)
8- An alphabetic inventary of the dead
Questo è un volume funebre, contiene i nomi di tutti i morti che hanno vissuto sulla terra. Il primo nome è Adamo, e l'ultimo è Susanna, la moglie di Prospero.


nn - The book of colours
questo è un grosso tomo legato in seta cangiante; le sue trecento pagine coprono lo specchio cromatico in tutte le sue infinite sfumature, partendo dal nero per poi ritornare al nero.
nn - A harsh book of geometry (severo libro di geometria)
questo è un grosso tomo in cuoio marrone punteggiato di cifre dorate. Le pagine balenano di decimali logaritmici, gli angoli sono misurati per mezzo di pendoli sottili come aghi e attivati da piccoli magneti.
6- an Atlas belonging to Orpheus (atlante appartenente ad Orfeo)
Questo atlante è pieno di mappe dell'inferno (inferi); servì a Orfeo per il suo viaggio agli inferi in cerca di Euridice. Per questo, le mappe sono annerite e bruciacchiate dal fuoco dell'inferno, e segnate dai denti di Cerbero.
 

8- Vesalius, anatomy of birth
Vesalio completò il primo autorevole trattato di anatomia. E' stupefacente per i dettagli, e macabro per l'insistenza su di essi. Questa "anatomia del parto", un secondo volume, è ancora più impressionante ed eretico: si concentra sui misteri della nascita, è pieno di disegni descrittivi sul funzionamento del corpo umano, disegni che ad apertura di libro si muovono, pulsano, e sanguinano. E' un libro proibito che mette in discussione i non necessari processi dell'invecchiamento, lamenta gli sprechi derivanti dalla procreazione, condanna i dolori e le ansietà del parto, e in sostanza mette in discussione l'efficienza di Dio.
9- A primer of the small stars (Libro delle piccole stelle)
(Prospero recita i brani in cui ricorda Miranda da bambina)
10- A book of universal cosmologies
Il libro della cosmografia universale ha l'intento di collocare tutti i fenomeni dell'universo in un unico sistema. E' pieno di figure geometriche ben ordinate, di anelli concentrici e di complicati cicloidi, di liste e di tabelle disposte a spirale, di cataloghi sistemati su uno stilizzato corpo umano, in un universo strutturato nel quale tutte le cose hanno un loro posto assegnato e l'obbligo di essere fruttifere.
Al minuto 30, Calibano lorda e distrugge i libri. ("mi hai insegnato a leggere, e ora so come maledire")

nn - Book of the earth
Grosso tomo ricoperto in olona militare color kaki, le cui pagine sono impregnate dei minerali, degli acidi, degli alcali, delle resine e dei balsami e degli afrodisiaci della Terra.
nn- L'erbario (12-end plants)
Questo è l'erbario degli erbari; le pagine sono imbottite di piante e fiori pressati e disseccati, di coralli ed erbe marine. E' come un favo, un alveare, un giardino o un'arca degli insetti, è l'enciclopedia dei pollini, degli aromi e delle sostanze organiche.
"...e così subisce una metamorfosi, trasformandosi in qualcosa di ricco e di strano"
(Ferdinando, minuto 45)
(qui c'è Ariel in bilico su un pallone, altra immagine goffa e mal realizzata)



(continua)