mercoledì 9 maggio 2012

Francesco Rosi ( IV )

Cristo si è fermato a Eboli (1979) GM Volonté, I.Papas
tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Levi, è un capolavoro assoluto, con un grandissimo Gianmaria Volonté. Da rivedere con attenzione, magari rileggendo il libro di Carlo Levi; però a condizione di recuperare la versione integrale RAI (quella sul dvd in commercio è probabilmente la versione ridotta che uscì nei cinema).
Carmen (1984) J.Migenes Johnson, P.Domingo, R.Raimondi
L'opera lirica di Bizet, in una versione per cinema e tv. Una buona lettura, ma non molto di più; ed è forse il miglior complimento che si possa fare a Rosi, visto il pessimo momento che sta attraversando la regia d’opera.
Cronaca di una morte annunciata (1987) GM Volonté, I.Papas, R.Everett, O.Muti
tratto dall'omonimo romanzo di Gabriel García Márquez, me lo ricordo come poco ispirato e nel complesso un po’ troppo televisivo (la tv sbagliata, tra l’altro...), ma è passato molto tempo da quando l’ho visto e potrei anche sbagliarmi.
La tregua (1996) John Turturro, Massimo Ghini
tratto da Primo Levi.
In questo caso, intenti eccellenti ma risultato deludente. “La tregua” è il libro dove Primo Levi racconta la lunga marcia per il ritorno a casa dopo Auschwitz, a piedi o con mezzi di fortuna: siamo alla fine della guerra, viaggiare era un’impresa. “La tregua” è un libro di viaggio, pieno di persone e di voci, non drammatico come “Se questo è un uomo”; a tratti sembra un libro d’avventure, molti episodi sono divertenti. Per chi ha letto il libro, e ne conosce i personaggi, è difficile guardare il film di Rosi, prima o poi si perde la pazienza. Consiglio a tutti di leggere il libro, poi se volete guardare il film, è pur sempre il film di un ottimo regista, con bravi attori, su un soggetto importante.
...Penso a un film da “La tregua” ormai da undici anni, e sono tanti i perché di questa mia tenacia. Posso provare ad elencarli: perché nel resoconto del lungo viaggio di ritorno dalla follia del nazismo, da Auschwitz, da Buchenwald, attraverso un’Europa devastata, c’è nel libro un messaggio di speranza; perché sono convinto che nel mondo di oggi non si possa più parlare di pace, ma di tregua (ex Jugoslavia, Africa...). (...) Primo Levi ha detto, e mi sembra importante ricordarlo, «Ho scritto La tregua per divertirmi e per divertire il pubblico». (...) Gli sceneggiatori Rulli e Petraglia dicono: «La tregua è un magico romanzo picaresco, ricchissimo di risvolti anche comici, pur nella tragicità della situazione.» (...) Scavato nel volto, John Turturro è già diventato Primo Levi: «un uomo che aveva fame», suggerisce l’attore. (..)
(dal Corriere della Sera 9 febbraio 1996, articolo e interviste per la prima di “La tregua” di Francesco Rosi)
I film di Francesco Rosi che non vedo da molto tempo, o che non conosco:
* Camicie rosse (1952) - alcune scene
Un film di Alessandro Blasetti, sui garibaldini.
* La sfida (1958) R.Schiaffino, J.Suarez, N.Vingelli
L’ho visto molti anni fa, non ne ricordo quasi niente; considerato che Rosanna Schiaffino era bellissima, se lo recupero lo guardo volentieri.
* Il momento della verità (1964) M.Miguelin, Linda Christian
Un altro film che non ricordo. Per i curiosi, Linda Christian è la mamma di Romina Power.
* C'era una volta... (1967) Sofia Loren, Omar Sharif, G.Wilson
Una storia di fantasia, in costume, che suona stranissima nella filmografia di Francesco Rosi; è comunque un film piacevole da vedere.
* Tre fratelli (1981) C.Vanel, Ph.Noiret, V.Mezzogiorno
tratto dal racconto “Il terzo figlio” di Platonov . Platonov è uno scrittore molto interessante, tutto quello che ho letto di suo mi è piaciuto, ma di questo film di Rosi ho solo un ricordo lontano.
* 12 registi per 12 città (1989) - documentario
* Dimenticare Palermo (1990 tratto dall'omonimo romanzo di Edmonde Charles-Roux)
* Diario napoletano (1992)
tre film che non ricordo di aver mai visto.
Andando a memoria, alla lista dei film di Rosi verrebbe da aggiungere “Il delitto Matteotti”, un altro capolavoro che è però di Florestano Vancini. Ammetto che ci casco sempre...

...Rosi deve aver sentito che anche l’ultima opera del maestro, “Rocco e i suoi fratelli”, invece che far guadagnare arretrava maggiormente le posizioni neorealiste, come codificandole in una linea borghese, in cui problemi e conflitti popolari erano addolciti da lirismi letterari e teatrali.
(pag. 73 da un libro Giuseppe Ferrara su Rosi, ed. Canesi) (mio appunto del 1989)

2 commenti:

A Gegio film ha detto...

Non conoscevo o non ricordavo La tregua, il libro, ma il film, come spero tu abbia letto nel mio post, pare una fiction da Rai1 del lunedì sera. Rosi, purtroppo, pare troppo vecchio per noi, anche se fosse ancora giovane non riuscirebbe a star dietro a tutto ciò che accade.

Giuliano ha detto...

sì, avevo letto il tuo post, e concordo su Rosi, che da metà anni '80 non è più stato alla sua altezza. Ha fatto dei buoni film, non si può dire che La tregua sia brutto, ma sembra sempre scarico, un altro regista rispetto ai suoi capolavori. Un po' il percorso di Werner Herzog, mi viene da dire.