giovedì 5 agosto 2010

Vermeer, Truffaut

Il ragazzo selvaggio (L’enfant sauvage , 1970) Regia di François Truffaut. Tratto dal resoconto scientifico del dottor Jean Itard (anno 1798). Sceneggiatura di François Truffaut e Jean Gruault. Fotografia di Nestor Almendros. Scenografie di Jean Mandaroux. Costumi di Gitt Magrini. Musica di Antonio Vivaldi (concerto per flauto, solista Michel Sanvoisin; concerto per mandolino, solista André Saint-Clivier). Con François Truffaut (Jean Itard), Jean Pierre Cargol (Victor), Jean Dasté (professor Pinel), Françoise Seigner (madame Guérin). Durata 83’
Forse è un po’ esagerato tirare in ballo Jan Vermeer ogni volta che una donna versa del latte da una brocca, ma provate un po’ a guardare queste immagini. Del resto, Vermeer è talmente famoso che è inevitabile che rimanga negli occhi, e che si tenti di rifarlo. La luce di Vermeer sembra fatta apposta per il cinema, e penso che sia stata il modello assoluto per almeno tre generazioni di direttori della fotografia.
Il direttore della fotografia, in questo caso, si chiama Nestor Almendros; il film è “Il ragazzo selvaggio” di François Truffaut (anno 1971) , del quale ho parlato per esteso pochi giorni fa. Nella finzione cinematografica siamo in Francia, in campagna, non lontano da Parigi, negli ultimi anni del Settecento.
Per una volta, viene da dire che dispiace che il film sia in bianco e nero; ma si tratta di una scelta stilistica precisa voluta dal regista, e quindi va bene anche così. Guardando il dvd viene però il dubbio che il film non sia stato restaurato a dovere: le immagini sono spesso poco nitide, scure e inchiostrose, ed è un peccato. Purtroppo, non sempre i riversamenti in digitale sono accurati; capita anche per i film a colori.
Il ragazzo si chiama Jean Pierre Cargol, la giovane donna dovrebbe essere l’attrice Annie Miller: nel film è una vicina di casa del protagonista, che appare in poche ma importanti sequenze. Uso il condizionale perché nei titoli di coda non è nominata. Su Imdb ho trovato indicazioni un po’ vaghe, però ho scoperto che nel film recita una “countrywoman” indicata col nome di Gitt Magrini, una delle più grandi costumiste del cinema. Gli abiti che vediamo in queste foto sono stati disegnati da lei.
La costumista Gitt Magrini ha lavorato molto, oltre che con Truffaut, con Antonioni, con Bertolucci, e in molti altri film. Non sono riuscito a riconoscerla e un po’ mi dispiace: per chi fosse curioso, sempre da Imdb ho appreso che la signora Magrini ha fatto un’altra piccola parte in “Ultimo tango a Parigi”, la madre di Maria Schneider. La seconda immagine non è una citazione diretta, ma direi che la grande pittura fiamminga e olandese (Vermeer e non solo Vermeer) vi è ben presente. L’attore è François Truffaut, che ha scelto di interpretare in prima persona il dottor Itard, protagonista di questa storia insieme al ragazzo.
Un altro punto di riferimento per Truffaut, in questo film, sembra essere il dipinto del geografo di Vermeer, e anche quello molto simile dell'altro olandese Gabriel Metsu, suo contemporaneo: li ho già riportati in altri post, li metto anche qui, in chiusura, per confrontarli con le immagini di Truffaut allo scrittoio.

Questo è un post con poche parole, giusto il necessario: scrivere di più mi sembrerebbe un reato. Buona visione.

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