sabato 13 marzo 2010

Bruno S.

- L’enigma di Kaspar Hauser (Jeder für sich und Gott gegen alle, 1974) Regia di Werner Herzog Fotografia: Jörg Schmidt-Reitwein, Klaus Wyborny. Scenografia: Henning von Gierke. Costumi: Gisela Storch, Ann Poppel. Musica: Pachelbel, Albinoni, Mozart, Orlando di Lasso. Interpreti: Bruno S., Walter Ladengast, Brigitte Mira, Hans Musäus, Volker Prechtel, Willy Semmelrogge, Florian Fricke, Enno Patalas, Clemens Scheitz, Alfred Edel, Markus Weller, Dorothea Kraft, Durata 110 minuti
- La ballata di Stroszek (Stroszek, 1976). Scritto e diretto da Werner Herzog. Fotografia di Thomas Mauch. Scenografie di Henning von Gierke. Musica di Chet Atkins, Tom Paxton, Sonny Terry. Girato a Berlino, a Monaco di Baviera, a Plainfield (Wisconsin), a Cherokee (North Carolina), a New York. Con Bruno S. (Stroszek); Clemens Scheitz (Herr Scheitz); Eva Mattes (Eva); Wilhelm von Homburg, Burkhard Driest, Pitt Bedewitz (i tre ruffiani); Clayton Szlapinski (meccanico del Wisconsin); Ely Rodriguez (aiuto meccanico); Alfred Edel (direttore del carcere); Scott McKain (impiegato dell’immobiliare); Ralph Wade (banditore d’asta); Dottor Vaclav Vojta (il dottore); Michael Gahr, Yücsel Topcügurler (i due carcerati); Bob Evans (cliente al ristorante nel North Carolina); Der Brave Beo (il merlo indiano). Durata: 108 minuti.

Bruno S. è un musicista di strada. Oggi qualcuno lo chiamerebbe “busker”, in realtà è un’altra cosa, qualcosa di più antico, forse un cantastorie. Si esibisce con la sua fisarmonica e con altri strumenti, e la sua personalità colpisce molto il regista bavarese Werner Herzog, reduce dal grande successo mondiale con “Aguirre furore di Dio”. La storia completa è questa: Herzog vede un documentario girato da un suo collega, nel quale c’era anche Bruno, e vuole conoscerlo. Nasce così una collaborazione che porta a due film importanti, “L’enigma di Kaspar Hauser” del 1974 e “La ballata di Stroszek” del 1976. Bruno non vuole fare l’attore, si mantiene lavorando come operaio carrellista in una grande fabbrica tedesca (dove ha lavorato fino all’età della pensione) ed è più che soddisfatto dalla sua attività di musicista: quelli con Herzog sono stati i due soli film che ha girato, a parte qualche piccola apparizione e qualche intervista.
La sua è una storia particolare, simile a quella raccontata da Dickens nei suoi libri più famosi, che wikipedia riassume così: «Bruno S. è lo pseudonimo di Bruno Schleinstein. Nato nel 1932, passò la sua infanzia e l’adolescenza in orfanotrofi e istituti per malati mentali, ma senza avere un’autentica malattia. Da bambino fu tolto alla madre, che lo picchiava e gli provocò lesioni serie. L’esperienza vissuta da bambino lo ha segnato profondamente, ma è riuscito a costruirsi una vita: ha imparato a suonare da autodidatta, sviluppando un notevole talento per il pianoforte, l’accordeon (un tipo di fisarmonica), il glockenspiel, ed altri strumenti. In seguito, si è dedicato anche alla pittura, e alcune sue opere sono state esposte a New York, alla Outsider Art Fair, nel 2004. »
Werner Herzog ha spiegato anche la scelta dello pseudonimo: Bruno S., l’iniziale del cognome soltanto, come capita ai minori che diventano loro malgrado protagonisti di fatti di cronaca.
Bruno è un ottimo musicista, la sua casa (che vediamo in “Stroszek”: quello è proprio il suo appartamento) è piena di strumenti musicali, e con i proventi del suo “Kaspar Hauser” riuscì finalmente a comperarsi un pianoforte, cosa che sognava da tempo. Herzog racconta che nel primo film c’è una scena in cui Bruno suona un brano di Mozart, ma deve suonarlo male perché il suo personaggio non è un buon musicista; e la sua prova di attore è ottima, ma Bruno conosceva alla perfezione quel brano e non fu affatto contento di doverlo storpiare a quel modo.
Di “Kaspar Hauser” ho già parlato molto, qui basterà dire che vi si racconta un fatto storico, la storia di un giovane che venne misteriosamente trovato a Norimberga nel 1828, un trovatello che fin lì era stato tenuto recluso (come si seppe in seguito dal suo racconto) e che viene faticosamente recuperato alla normalità: una storia molto simile alla sua, che lo ha coinvolto profondamente.
Il vero Bruno S. lo vediamo in “Stroszek”: è sempre un lavoro da attore, ma qui la parte è stata scritta su misura per lui, non si recita più in costume ottocentesco. Con lui, in queste immagini, Eva Mattes (un’attrice vera, più volte premiata a Cannes e nei principali festival del cinema) e un altro degli attori non professionisti più amati da Herzog, Clemens Scheitz: anche lui suona molto bene, qui è alle prese con Beethoven.
E’ in “Stroszek” che vediamo Bruno all’opera come musicista. Herzog lo riprende in una delle sue esibizioni nel cortile di un grande condominio, inserendo l’esibizione nel contesto della storia; ed è un’ottima cosa, peccato soltanto che io non conosca il tedesco a sufficienza (per la precisione il dialetto berlinese, se non ho frainteso il commento al film di Herzog), e che mi debba accontentare dei sottotitoli per capire la storia che racconta. Fisarmonica a parte, si direbbe un mestiere antico: antico come l’uomo, antico come la poesia orale, forse ancora più antico. Il bisogno di raccontare una storia, il bisogno di ascoltarla, la voglia di fare musica; e insieme a qualcuno che ci stia ad ascoltare.
PS: Bruno ci ha lasciati nell'agosto del 2010. La notizia mi è arrivata non tramite i giornali e le tv ma grazie a un amico che mi ha lasciato un commento: qui da noi ne hanno parlato soltanto i blog...

4 commenti:

Snaporaz ha detto...

Und der Bruno heute: http://uzine.posterous.com/bruno-sings

Giuliano ha detto...

Der Bruno! Gli si vuol bene anche a non conoscerlo, dopo Stroszek.

Snaporaz ha detto...

;-) In any case, his performance in "Jeder für sich und Gott gegen alle" is nothing short of fantastic. Most certainly one of Herzog's most accomplished films … As for "Stroszek": strong too, though mildly depressing … which might also have been one Ian Curtis' opinion, as he hung himself after seeing it … In any case, might I recommend reading http://www.faber.co.uk/work/herzog-on-herzog/9780571207084/ as it's one of the very best books on cinema I've read in ages … more reading suggestions (sadly none in Italian) via http://snaporaz.posterous.com/tag/herzogwerner … where I'll add your http://giulianocinema.blogspot.com/search/label/Herzog as compensation ;-)

Giuliano ha detto...

Non tutti sono come Chaplin, o come Dickens, che riuscivano a far sorridere raccontando la miseria che vedevano...E non tutti noi stiamo bene e siamo felici, è giusto che ci sia chi ci racconta come è davvero il mondo.
On Herzog's dvd there is always Herzog himself who follows the film with his voice, it's great. (and Wenders too!)
Thank you! As I told you, I have a lot of problems with internet and the computer... I'm lucky because my brother worked for several years with the computers - fosse per me, non avrei neanche cominciato...
:-)