.jpg)
Mi sono chiesto spesso il senso di questo film di Jean Luc Godard, che non è un semplice documentario sui Rolling Stones (lo è, ma solo per metà del film: il resto è opera del solo Godard, e con gli Stones non ha molto a che vedere). Per avere qualche chiarimento, ho fatto un breve giro tra wikipedia e www.imdb.com e ne ho tratto qualche notizia utile.
Innanzitutto, la nascita del film, come è descritta sul sito di imdb. Jean-Luc Godard fu chiamato in Inghilterra per fare un film a favore della legalizzazione dell’aborto, ma quando il regista arrivò a Londra il Parlamento inglese aveva già approvato la legge, e quindi il film non era più necessario.
I produttori chiesere a Godard di iniziare un altro progetto, e il regista francese disse che avrebbe voluto fare un film con i Beatles o con i Rolling Stones. I Beatles, che avevano già in uscita il film a cartoni animati “Yellow Submarine”, declinarono l’offerta; gli Stones si resero invece disponibili.
.jpg)
.jpg)
Godard segue dunque la nascita della canzone, che è l’unica che ascoltiamo durante il film; si parte dai primi abbozzi e si arriva alla versione definitiva. Era un periodo in cui per la registrazione dei dischi, a differenza di quel che accade oggi, i tempi erano lunghissimi e i costi molto elevati. Succedeva più o meno così: le grandi star, i cantanti e i gruppi rock, entravano negli studi di registrazione con qualche progetto ancora da definire; occupavano per settimane e anche per mesi le sale d’incisione, e alla fine saltava fuori qualcosa, spesso di notevole valore artistico e commerciale. Così sono nati i più famosi album degli anni ’60, dai Pink Floyd ai Rolling, ai Beatles, a molti altri ancora. La stessa cosa avveniva per la musica sinfonica e operistica, fin dagli anni ’50: si affittavano teatri e auditorium, e le registrazioni richiedevano molti giorni, diventando costosissime; ma così si faceva, anche perché le apparecchiature per registrare la musica dal vivo, durante i concerti, erano ancora più costose. In campo operistico, ci sono diverse registrazioni “live” tecnicamente molto belle risalenti anche al 1950 (il “Wozzeck” di Berg diretto da Mitropoulos, per esempio; o i “Maestri Cantori” di Wagner diretto da Karajan), ma sono casi sporadici e fortunati. Nel caso della musica sinfonica e operistica, si trattava spesso di mobilitare centinaia di persone: per esempio, la Nona Sinfonia di Beethoven o l’Aida di Verdi richiedono un coro e una grande orchestra, e molte prove. Non deve quindi stupire quello che si vede nel film, né si deve pensare che i Rolling Stones abbiano recitato apposta per Godard facendo finta di suonare.
.jpg)
Il documentario sulla nascita di “Sympathy for the devil” verrà poi montato, a piccoli pezzi, alternandolo ad altre sequenze girate in esterni, che sono del tutto indipendenti dai Rolling Stones e dalla loro musica. Devo ammettere di avere sempre trovato questo film decisamente indecifrabile, come la canzone del resto; e che ho avuto la sensazione che Godard abbia girato queste scene solo perché gli servivano per allungare il film e per rispettare il contratto – ma si tratta solo di mie illazioni, sia ben chiaro.
.jpg)
.jpg)
.jpg)
.jpg)
La quinta stanza è “Hi-Fiction Science”: ancora negli studi di registrazione, mentre Sympathy for the devil sta prendendo forma.
.jpg)
.jpg)
La settima stanza si chiama “1 plus 1 makes 2”, uno più uno fa due: ancora i Rolling Stones alle prese con la loro canzone.
.jpg)
.jpg)
La nona stanza è “Changes in SociAty” (con la A maiuscola): i Rolling Stones hanno finalmente terminato la loro canzone, la ascoltiamo e vediamo anche le coriste Marianne Faithfull e Anita Pallenberg (la Faithfull è un personaggio famoso, attrice e cantante in proprio; la Pallenberg, sempre in quest’anno 1968, girerà “Dillinger è morto” di Marco Ferreri). L’ultima stanza, la decima, ha per titolo “Under the Stones the Beach””: una troupe cinematografica al lavoro su una spiaggia, dove si vede una ragazza (una terrorista, una guerrigliera?) che corre con un mitra in mano, e che verrà uccisa. Il carrello della gru solleva la ragazza (che si finge morta) e su questa immagine finisce il film.
Il sito di imdb dice che il produttore Iain Quarrier ritoccò il finale originale previsto da Godard, e che questo gli costò un pugno in faccia da parte del regista francese: lo riporto per correttezza, ma devo ammettere che il film così com’è non mi dispiace, anche se è difficile trovare un senso complessivo. Direi che ha più senso compiuto la canzone dei Rolling (testo e musica di Jagger e Richards) che non è “simpatia per il diavolo”, quanto piuttosto un ragionamento che riporta al Faust di Goethe.
“Sympathy for the devil” è stata pubblicata sull’album “Beggars banquet” del 1968, la canzone è molto famosa ancora oggi e il suo testo (traduzione compresa) è facilmente reperibile in rete; forse è meno facile imbattersi nell’inizio del Faust di Goethe. Lo metto qui di seguito, un frammento all’inizio; e ricordo che il Faust di Goethe nasce dalla Bibbia, dal Libro di Giobbe.
Notte. Una piccola stanza gotica, con una volta alta. Faust, inquieto, sulla sua poltrona, davanti al leggio: « Ahimè! ho studiato a fondo, e con ardente zelo, filosofia e giurisprudenza e medicina e, purtroppo, anche teologia. Eccomi qua, povero pazzo, e ne so quanto prima! Vengo chiamato Maestro, anzi dottore; già da dieci anni meno per il naso in su ed in giú, in qua ed in là, i miei scolari... E scopro che non possiamo sapere nulla di ciò mi brucia quasi il cuore. Ne so, è vero, un po' piú di tutti quegli sciocchi, dottori, maestri, scribi e preti; non mi tormentano né scrupoli, né dubbi, né ho paura del diavolo o dell'inferno. Però mi è stata tolta in cambio di ciò ogni gioia; non mi metto in capo di sapere qualcosa di buono, non mi illudo di poter insegnare qualcosa, di saper render migliori o convertire gli uomini. Oltre a ciò non ne ho né beni, né danari, né onori, né le pompe del mondo. Nemmeno un cane potrebbe continuare a vivere cosí! Mi sono dato pertanto alla magia, se mai il potere o la parola dello Spirito rivelassero qualche segreto. Per non dover dire, dopo cosí amare e sudate fatiche, quello che non so; per poter scoprire ciò che, nel profondo, tiene insieme l'universo; e per contemplare ogni attiva energia ed ogni primitiva sostanza e smetterla di rovistare nelle parole. (...)
Goethe, Faust: prima parte, scena prima. (traduzione di Giovanni V. Amoretti, ed. Feltrinelli)
.jpg)
.jpg)
5 commenti:
E allora aspettiamo la riproposizione a Fuori orario. Ho conosciuto prima i Beatles, Compilation blu e rossa, poi, solo recentemente, sono arrivati gli Stones, che forse preferisco nei primi album ai quattro di Liverpool. Non sapevo assolutamente del film di Godard, figura mitica per ogni cinefilo, per amore o per il mero tentativo di capirne qualcosa.
Ciao Gegio! ci tenevo a tirar fuori questo film proprio perché è stato completamente dimenticato, e mi piacerebbe leggere altri pareri oltre al mio.
La parte dedicata agli Stones è molto interessante, il resto del film è un po' cervellotico e poco comprensibile alla prima visione - con tutto il tempo che è passato, faccio fatica anch'io a ricordarmi di certe cose!, - ma tutto sommato lo si vede volentieri.
Con il tuo blog riesco a trovare delle perle..
questo significa anche che sono un bel po' vecchio...
:-)
però prima delle tv commerciali e delle menate sull'audience (che è bello solo quello che guardano sei milioni di persone, purché non sia di Michele Santoro), in tv passava di tutto, persino l'hockey su prato e i film più rari e più strani, il jazz e l'opera lirica, perfino in prima serata.
Hai parlato di un film che, all'epoca(!) ho visto, e, mi sa, solo per il mio sfegatato amore per gli Stones. Adoravo questo gruppo, soprattutto amavo proprio lo sfortunato Brian. Oggi se le risento mi sembrano ripetitivi e dei veri sopravvissuti, ma ancora i loro primi album -ne ho diversi in vinile, i mitici 33 giri di una volta- mi sembrano molto buoni, e contengono brani che hanno fatto la storia del rock, come Satisfaction, Paint it black, Ruby Tuesday e, appunto, Simpathy for the devil. Il film di Godard non lo ricordo assolutamente, ma, a leggere la descrizione che ne fai, mi sembra di non perdere niente; in realtà Godard mi sembra uno dei tanti registi sopravvalutati, che deve fama e gloria a qualcosina di buono fatto un tempo e che non ha mai fatto cose eccezionali. Ma è ritenuto un "maestro". Mah...
Posta un commento