martedì 14 febbraio 2012

Il viaggio clandestino ( II )

Il viaggio clandestino (Vite di santi e di peccatori, 1994) Scritto e diretto da Raul Ruiz. Tratto da: La vita è sogno di Calderón de la Barca. Fotografia: François Ede, Renaud Personaz. Musica: Gianni Gebbia, Miriam Palma, Vittorio Villa. Montaggio: Valeria Sarmiento. Suono: Alain Garnier. Girato a Castel di Tusa (Messina) nella Fiumara d'Arte di Antonio Presti. Interpreti: Donato Castellaneta, Marco Cavicchioli, Marco Manchisi, Enzo Moscato, Enzo Vetrano, Alessandra D'Elia, Marco Sgrosso, Andrea Renz, Stefano Randisi, Veronica Pecoraino, Giuseppina Pecoraino, Miriam Palma, Vincenzo Modica, Elena Bucci, Irene Di Dio, Marta e Lorenza, Marita D’Elia, Patrizia Baluci. Durata: 60 minuti

Gil e il "diavolo" nuotano nel mare:
- Io non sono il diavolo. Mi piacerebbe esserlo: a volte dico che sono il diavolo perché mi piace mentire, e spesso nostro signore mi aiuta ad essere una specie di diavolo.
- Chi è il tuo signore?
- Un discepolo del diavolo. Anche se secondo me il discepolo del diavolo ed il diavolo sono la stessa cosa. Una cosa veramente certa è che sono un buon peccatore.
- Colui che è buono per qualsiasi cosa non può essere completamente malvagio.
- Interessante. Dunque secondo te un buon peccatore non fa il male.
- Un buon peccatore è buono per qualcosa che non esiste, perché il male, essendo assenza di bene, è fuori dal mondo.
- E allora? Racconta.
- E allora il buon peccatore va di assenza in assenza, immergendosi in assenze abissali.
- E allora?
- Queste assenze diventano sempre più vaste.
- Dunque migliori.
- Come migliori?
- Un'assenza che cresce non può essere malvagia.
- Questo mi ricorda una canzone...
- Musica, maestro!
Qui appaiono Don Chisciotte del Mare, che però viene eliminato subito (peccato!) e l'Isola Magnetica, che attrae i naviganti. (Ruiz è così ricco di idee e di spunti originali che può permettersi di inizare una scena e di lasciarla subito lì: altri ci costruirebbero sopra dei film interi)
La Santa, che guarda il suo destino: è polvere nella sua mano, e la vuota via. ("Polvere alla polvere", dice).
Gil: Santo o peccatore?
Fotografo: Santo musulmano.
Gil: Dunque, peccatore.
1) "Noi musulmani sappiamo che non fu crocifisso".
2) "Voglio sparire per essere perfetto", dice un ragazzo: e sparisce.
Gil: Non ti capisco.
L’amico di San Birone: Normale, perché sono un peccatore. Il peccato mi impedisce di essere chiaro.
Gil: Beato te.
...
- Respirare stanca, t'invecchia. Perché, dottore, perchè?
Sant'Oniro: Dio mio, aiutami a sognare una montagna, una sola... (...) Vedo le montagne, ma non posso sognarle...
...
Sant'Oniro incontra Ciccio Bavaria, con una cornice vuota.
Oniro: Mi accompagni a fare una passeggiata nel quadro?
Ciccio: Non posso. Io l'ho dipinto, e sono costretto a rimanerne fuori.
- Perché sei il diavolo?
- Me lo merito. Ho studiato tanto.
...
Bimba: Perché appari a quelli che non hanno bisogno di miracoli?
Santa: Io appaio soltanto a quelli che non hanno bisogno di miracoli. E' una mortificazione che faccio, per salvare un santo che è diventato peccatore. (...)
- E, a proposito, c'era una bambina che appariva in un bosco. Appariva a quelli che apparivano.
"Era una delizia vederlo odiare con tanta naturalezza" (è il bambino allevato apposta per uccidere un uomo che poi non è un uomo, ma il diavolo immortale) (il killer diventò poi San Birone, col martello: il "mandante" lo seguirà, passo passo).
...
Le due sante si mangiano gli spaghetti, ma a diventare grasso è Ciccio Bavaria:
- Tu sei più buono di quello che credi.
- E' questo che mi fa rabbia. Tutti i grandi artisti sono peccatori.
La signora Uccelli, che dopo aver raccontato ai pellegrini la loro storia, li mangiava.
...
- Chi sei?
- Ancora il diavolo, in forma di starnuto.
- Guarda queste montagne, hanno tutte forme umane (ne fa la descrizione)
- Io vedo soltanto cavalli.
- E' già un inizio.
...
Ciccio Bavaria, che piangendo fa lacrime dolci: e quindi non è un peccatore.
- Ascoltami, san Birone: non voglio più tentarti, voglio che tu tenti me.
- Io, tentare il diavolo?
- E' stato scritto: il diavolo sarà salvato dall'uomo più semplice.
- Io non sono il più semplice, e nemmeno il più modesto: se dicessi che sono il più modesto non lo sarei più.
- Che cosa ti costa, san Birone? Convertire il diavolo è divertente, è molto più facile che convertire gli uomini.
- Davvero vuoi salvarti?
- Lo voglio, lo voglio!
- Allora, piangi.
- E' facile. (ma nemmeno una lacrima uscì dai suoi occhi). Peccato, amico. Sarà per un'altra volta.
...
- (nuotando in mare) ...iatevenne pisce, che tengo famme!
Il diavolo: Peccare è più difficile che fare il bene, è questo che rende il peccato affascinante. Bisogna prepararlo. (...)
Peccare è classico, fare il bene è romantico.
...
- Il male ha bisogno di una modestia severa, e di fedeltà agli escrementi, capisci? Guardati attorno, vedi l'oceano? Immaginalo come uno scheletro che riflette escrementi sempre più depurati, capisci? Guarda la montagna: pensala cupola di uccelli incanagliti, che rappresentano i tuoi dolori. E ora guardati le mani, e dì a te stesso: queste mani le ho appena cagate! Con questa merda io costruirò città, paesi, cattedrali fatiscenti popolate di sbadigli infiniti. Capisci? Questo è il mondo, e in un mondo così è impossibile peccare: per questo io ti chiedo di piangere per noi peccatori senza speranza.
(nel finale sono tutti pazzi alla tavola, come Alice dal Cappellaio Matto)
- E' la reincarnazione numero 10025 di Budda.
- Per questo me la rido. (dice Ciccio Bavaria)
...
Il fotografo: Adesso che siamo immortali avrò tutto il tempo di misurare la luce. Ma ti rendi conto? Nel giro di pochi secoli l'Epifania non avrà più misteri per me.
...
E il detto di un saggio musulmano:
- Se il mondo non fosse così malfatto non ci sarebbe posto per l'amore.
Altre mie note: 1) la ragazza vestita di bianco porge un martello al santo che d’ora in avanti lo picchierà sulle sue dita: l’apparizione di lei che porge il martello è degna dei grandi pittori anche se girata in modo quasi da foto di famiglia. 2) Donato Castellaneta alias Ciccio Bavaria che parla con la bambina; la sua camicia bianca e poi la corona di fiori sulla sua testa: prima era vestito diversamente, dunque la camicia bianca indica qualcosa, ma cosa?
Nel complesso, “Il viaggio clandestino” dà l’idea che si tratti non di un film concluso ma di un lavoro in corso, sembrano appunti per qualcosa da sviluppare in futuro. Questi “esperimenti” rappresentano gran parte dell’opera di Ruiz, e troveranno compimento in uno dei suoi ultimi film, “La recta provincia”, girato nel 2010.
PS: i nomi dei protagonisti li ho trascritti a orecchio ascoltando il film, non li ho trovati scritti da nessuna parte e ho dovuto improvvisare. Ho dei dubbi soprattutto su Sant’Oniro, ma anche se non è il nome esatto del personaggio mi sento di dire che al surrealista Ruiz sarebbe piaciuto, un santo con quel nome. (però controllando sui titoli di coda vedo che Sant'Oniro è il nome giusto - meno male...)

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