sabato 25 luglio 2020

La diabolica invenzione



La diabolica invenzione (Vynález zkázy, 1958). Regia di Karel Zeman. Tratto da un romanzo di Jules Verne. Sceneggiatura di Frantisek Hrubín, Milan Vácha, Karel Zeman. Fotografia di Antonín Horák, Bohuslav Pikhart, Jirí Tarantík. Scenografie di Zdenek Rozkopal. Costumi di Karel Postrehovsky. Musiche di Zdenek Liska. Interpreti: Lubor Tokos (Simon Hart), Arnost Navrátil (professor Roch), Jana Zatloukalová (Jana), Miroslav Holub (Artigas), Frantisek Slégr (capitano dei pirati), Václav Kyzlink (ing. Serke), Frantisek Cerný (voce del narratore). Durata 1h13'

Karel Zeman (1910-1989) è stato uno dei più grandi autori di film d'animazione, maestro anche nella ricerca di tecniche nuove ed originali. Oggi se ne parla poco, ed è un peccato; per fortuna, o meglio grazie ad appassionati di cinema competenti, molti suoi film si possono trovare on line. Alcuni sono inevitabilmente invecchiati, altri - come questo e come "Il barone di Münchhausen" - sono ancora dei gioielli da non perdere.
"La diabolica invenzione" è il titolo italiano di un film con attori, non quindi con disegni animati; ma gli attori sono ben inseriti su scenografie disegnate; il risultato è un gioiellino, rifatto sulle illustrazioni ottocentesche di Edouard Riou e Léon Benet per i romanzi Jules Verne. Dietro c'è un romanzo che ignoravo del tutto, pur avendo letto molto di Verne: "Face au drapeau", cioè "Di fronte alla bandiera", che è del 1896, quindi uno degli ultimi pubblicati in vita da Verne. La storia ha molte somiglianze con "Il padrone del mondo" ("Robur il conquistatore"), con uno scienziato rapito, e anche con "Ventimila leghe sotto i mari" e con i libri più famosi di Verne, per via dei sottomarini, dei palloni aerostatici, delle macchine e dei motori. La storia non è delle più originali, nemmeno per uno come Verne: uno scienziato che ha inventato un'arma potentissima viene rapito e dovrà mettersi al servizio dei pirati e dei criminali; ma nel finale tutto si risolve, e ne nasce anche una storia d'amore. Non so perché Zeman abbia scelto proprio questo, tra i molti romanzi di Jules Verne disponibili, ma il risultato finale comunque non dispiace.


E' in bianco e nero, con alcune sequenze virate come nel cinema delle origini; ci sono attori e disegni, scenografie di navi e di castelli, e motori di carta che Zeman e il suo staff rendono come una meraviglia; l'ho appena rivisto e devo dire che è molto più riuscito dei tre quarti della computer graphic di oggi, ed è un peccato che Zeman non abbia potuto usare il computer e le tecniche odierne. Alla fine, quello che conta è sempre il talento individuale, l'immaginario, le letture, e anche (soprattutto?) l'amore verso le persone. Dietro i trucchi c'è Méliès, naturalmente: gli effetti speciali nascono insieme al cinema.


Di "La diabolica invenzione" esiste anche una versione americana, che si chiama "The fabulous world of Jules Verne": ma è meno bella, almeno nella versione visibile su youtube, perché l'effetto disegno sparisce, tutto somiglia di più a un film normale e si perdono quasi tutti gli effetti speciali di Zeman, che sono bellissimi, da incanto fin dalle prime sequenze.
Gli attori sono tutti cecoslovacchi, quindi poco noti da noi; sono tutti bravi, ma mi segno in particolare l'unica donna del cast, Jana Zatloukalová, alla quale spettano alcune tra le sequenze migliori del film, e anche il finale in mongolfiera accanto all'amato (l'attore si chiama Lubor Tokos).





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