Il giardino segreto (The secret
garden, 1993) Regia di Agnieszka Holland. Tratto dal romanzo di
Frances Hodgson Burnett. Sceneggiatura di Caroline Thompson.
Fotografia di Roger Deakins e Jerzy Zielinski. Musiche di Zbigniew
Preisler, con adattamenti di motivi tradizionali inglesi. Interpreti:
Kate Maberly (Mary Lennox), Heydon Prowse (Colin), Andrew Knott
(Dickon), Laura Crossley (Martha), Maggie Smith (la governante),
Irene Jacob (la madre di Colin), John Lynch (lo zio), Walter Sparrow
(il giardiniere). Durata: 1h30'
"The secret garden" viene
pubblicato in volume nel 1911, scritto da Frances Hodgson Burnett,
autrice anche del Piccolo Lord e di Sarah Grewe; un libro per
bambini, dunque, ma che compie un notevole salto qualitativo rispetto
ai precedenti. E' la storia, famosa, di una bambina inglese
nell'India coloniale che, dopo la morte tragica dei genitori, si
ritrova in Inghilterra, d'inverno, nella grande villa di uno zio che
non conosce e che non vuole nemmeno vederla. La villa è molto
grande, ha cento stanze e un grande parco intorno, ed è sperduta
nella brughiera. Dietro all'assenza dello zio c'è un grave lutto
familiare, la morte dell'amata moglie (sorella della mamma della
bambina) avvenuta dieci anni prima. La presenza della bambina nella
villa riporterà inaspettatamente alla vita la casa e anche il
giardino segreto che vi si nasconde.
Dietro l'impianto del romanzo per
bambini c'è una magia particolare (di magia vera e propria si parla
anche nel libro) che apparenta "Il giardino segreto" a
libri come "La pentola dell'oro" di James Stephens, scritto
nello stesso anno. Nel libro di Stephens, molto divertente e molto
profondo, nella Natura si muovono, oltre alle persone adulte e ai bambini,
gli animali, gli antichi dèi irlandesi e anche il dio Pan in persona. Nel
"Giardino segreto" si può pensare a Dickon come Pan, vedi
il capitolo 10 a lui dedicato (pag.82, edizione Einaudi 2010), però
qui siamo tra bambini mentre in Stephens l'incontro avviene tra
adulti. Nel libro di Francis Hodgson Burnett si possono trovare
collegamenti anche con Giordano Bruno: la magia della Natura,
concetto ripreso più volte, nel capitolo 23 intitolato appunto
"magia" (pagina 202) e nel capitolo 26 (pagine 232), oltre
che nella lunga introduzione al capitolo finale. Non so quanto le
somiglianza siano volute o casuali, di certo sono temi ben presenti
nella mitologia nordica e nelle ballate popolari inglesi; mi sentirei
di escludere che la Burnett conoscesse Giordano Bruno, però la vita
è piena di sorprese. Una lettura piacevole anche se nel finale un
po' si esagera, ma è comunque un libro per bambini sia pure un po'
particolare.
Il film che ne è stato tratto nel 1993
da Agnieszka Holland è meraviglioso nella sua semplicità narrativa,
e molto fedele al romanzo anche se con qualche inevitabile taglio e
piccole modifiche che non cambiano la magia della storia. Una
sequenza per tutte: quando la bambina viene finalmente ricevuta dalla
zio ed entra nella camera, il primo sguardo (lungo) è per il cane,
un minaccioso mastino. Solo in un secondo momento la bambina guarda
la stanza, e vede lo zio che è vicinissimo al cane. Questo significa
entrare nel punto di vista dei bambini, e tutto il film è così. Non
si tratta solo di finezza o di "visione femminile", si
tratta di bravura tecnica e di sapienza nell'entrare nel mondo dei
bambini. Si tratta anche di non aver paura di mettere pettirossi e
scoiattoli, di saper evitare le trappole "alla Disney".
Scoiattoli e pettirossi, volpi e cerbiatti, e anche il corvo, sono
fondamentali in questa storia: o ce li metti o fai un altro film.
Mettendoli, si affronta il rischio del ridicolo; ci cascano in molti,
ma la Holland non è mai ridicola né tantomeno patetica. Una
scommessa vinta. Un'altra chiave di lettura, ben colta dalla regista
polacca, è il tema dell'autismo.
Gli attori bambini sono bravissimi:
Kate Maberly è Mary Lennox, la protagonista; Heydon Prowse è Colin,
Andrew Knott è Dickon, ed è molto ben riuscita l'incantevole Martha
di Laura Crossley. Gli adulti sono Maggie Smith (la governante),
Irene Jacob (la mamma, nei flashback, e la sua gemella), John Lynch
(lo zio), Walter Sparrow (il giardiniere anziano).
Le principali differenze con il
romanzo: 1) a provocare la morte dei genitori di Mary è il terremoto
invece del colera descritto nel libro. 2) nel libro, Martha dice a
Mary che pensava che lei fosse nera di pelle; nel film si dice invece
"una selvaggia" 3) nel film si dice che le due sorelle,
madri di Mary e di Colin, erano gemelle; Mary porta con sè
dall'India un elefantino (rotto durante il terremoto) e ne troverà
uno identico, intatto, nella stanza della zia. 4) nel film la chiave
del giardino segreto non è sottoterra ma dentro un cassetto. 5) nel
film non c'è il dottore, parente stretto di Colin. 6) non c'è
nemmeno la mamma di Dickon e di Martha, che nel libro è importante.
7) gli animali di Dickon: si vede un'oca, assente nel libro, e c'è
uno scoiattolo solo invece di due. Si vede bene il corvo, la volpe è
una fugace apparizione. 8) mancano i topini trovati da Mary nelle
stanze, sostituiti da un volo di piccioni 9) nel giardino del film ci
sono delle statue e anche uno stagno, ben utilizzati dalla regista;
dovremmo essere nello Yorkshire, ma non ho trovato indicazioni
precise 10) bello il dettaglio del giglio "imperatrice
d'India", che nel libro manca.
Altre note prese durante la visione: 1)
lo zio, interpretato da John Lynch, assomiglia molto alle foto di
Robert Louis Stevenson 2) il dettaglio della macchina medica
elettrica, azionata a mano da Martha (una dinamo?) per stimolare le
gambe del ragazzo malato. 3) il gesto d'affetto di Martha verso la
Medlock, nel finale, è un'altra finezza di Agnieszka Holland. 4) la
musica di Zbigniew Preisner, collaboratore abituale di Kieslowski, è
basata su musiche tradizionali di area britannica; ben riconoscibile
la cinquecentesca "Greensleves", cantata dalla cuoca mentre
impasta il pane e ripresa spesso durante il film. Sui titoli di coda
si ascolta la voce di Linda Ronstadt. 5) il film è prodotto da
Francis Ford Coppola.
Infine, la filastrocca che fa irritare
Mary e che nell'edizione Einaudi è tradotta come "bastian
contrario" (ma si perde la rima) risale al 1744 e al libro
"Tommy Thumb's Pretty Song Book" (informazioni da
wikipedia in inglese) ed era in origine così:
Mistress Mary,
quite contrary,
how does your garden grow?
With silver bells, And cockle shells,
And so my garden grows.
how does your garden grow?
With silver bells, And cockle shells,
And so my garden grows.
Altre versioni:
Mary, Mary, quite contrary,
how does your garden grow?
With silver bells, and cockle shells,
and pretty maids all in a row.
Mistress Mary, quite
contrary,
how does your garden grow?
With silver bells, and cockle shells,
sing cuckolds all in a row
how does your garden grow?
With silver bells, and cockle shells,
sing cuckolds all in a row
(Cowslips all in a row)
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