venerdì 11 ottobre 2019

Il giardino segreto


Il giardino segreto (The secret garden, 1993) Regia di Agnieszka Holland. Tratto dal romanzo di Frances Hodgson Burnett. Sceneggiatura di Caroline Thompson. Fotografia di Roger Deakins e Jerzy Zielinski. Musiche di Zbigniew Preisler, con adattamenti di motivi tradizionali inglesi. Interpreti: Kate Maberly (Mary Lennox), Heydon Prowse (Colin), Andrew Knott (Dickon), Laura Crossley (Martha), Maggie Smith (la governante), Irene Jacob (la madre di Colin), John Lynch (lo zio), Walter Sparrow (il giardiniere). Durata: 1h30'

"The secret garden" viene pubblicato in volume nel 1911, scritto da Frances Hodgson Burnett, autrice anche del Piccolo Lord e di Sarah Grewe; un libro per bambini, dunque, ma che compie un notevole salto qualitativo rispetto ai precedenti. E' la storia, famosa, di una bambina inglese nell'India coloniale che, dopo la morte tragica dei genitori, si ritrova in Inghilterra, d'inverno, nella grande villa di uno zio che non conosce e che non vuole nemmeno vederla. La villa è molto grande, ha cento stanze e un grande parco intorno, ed è sperduta nella brughiera. Dietro all'assenza dello zio c'è un grave lutto familiare, la morte dell'amata moglie (sorella della mamma della bambina) avvenuta dieci anni prima. La presenza della bambina nella villa riporterà inaspettatamente alla vita la casa e anche il giardino segreto che vi si nasconde.


Dietro l'impianto del romanzo per bambini c'è una magia particolare (di magia vera e propria si parla anche nel libro) che apparenta "Il giardino segreto" a libri come "La pentola dell'oro" di James Stephens, scritto nello stesso anno. Nel libro di Stephens, molto divertente e molto profondo, nella Natura si muovono, oltre alle persone adulte e ai bambini, gli animali, gli antichi dèi irlandesi e anche il dio Pan in persona. Nel "Giardino segreto" si può pensare a Dickon come Pan, vedi il capitolo 10 a lui dedicato (pag.82, edizione Einaudi 2010), però qui siamo tra bambini mentre in Stephens l'incontro avviene tra adulti. Nel libro di Francis Hodgson Burnett si possono trovare collegamenti anche con Giordano Bruno: la magia della Natura, concetto ripreso più volte, nel capitolo 23 intitolato appunto "magia" (pagina 202) e nel capitolo 26 (pagine 232), oltre che nella lunga introduzione al capitolo finale. Non so quanto le somiglianza siano volute o casuali, di certo sono temi ben presenti nella mitologia nordica e nelle ballate popolari inglesi; mi sentirei di escludere che la Burnett conoscesse Giordano Bruno, però la vita è piena di sorprese. Una lettura piacevole anche se nel finale un po' si esagera, ma è comunque un libro per bambini sia pure un po' particolare.

Il film che ne è stato tratto nel 1993 da Agnieszka Holland è meraviglioso nella sua semplicità narrativa, e molto fedele al romanzo anche se con qualche inevitabile taglio e piccole modifiche che non cambiano la magia della storia. Una sequenza per tutte: quando la bambina viene finalmente ricevuta dalla zio ed entra nella camera, il primo sguardo (lungo) è per il cane, un minaccioso mastino. Solo in un secondo momento la bambina guarda la stanza, e vede lo zio che è vicinissimo al cane. Questo significa entrare nel punto di vista dei bambini, e tutto il film è così. Non si tratta solo di finezza o di "visione femminile", si tratta di bravura tecnica e di sapienza nell'entrare nel mondo dei bambini. Si tratta anche di non aver paura di mettere pettirossi e scoiattoli, di saper evitare le trappole "alla Disney". Scoiattoli e pettirossi, volpi e cerbiatti, e anche il corvo, sono fondamentali in questa storia: o ce li metti o fai un altro film. Mettendoli, si affronta il rischio del ridicolo; ci cascano in molti, ma la Holland non è mai ridicola né tantomeno patetica. Una scommessa vinta. Un'altra chiave di lettura, ben colta dalla regista polacca, è il tema dell'autismo.

Gli attori bambini sono bravissimi: Kate Maberly è Mary Lennox, la protagonista; Heydon Prowse è Colin, Andrew Knott è Dickon, ed è molto ben riuscita l'incantevole Martha di Laura Crossley. Gli adulti sono Maggie Smith (la governante), Irene Jacob (la mamma, nei flashback, e la sua gemella), John Lynch (lo zio), Walter Sparrow (il giardiniere anziano).


Le principali differenze con il romanzo: 1) a provocare la morte dei genitori di Mary è il terremoto invece del colera descritto nel libro. 2) nel libro, Martha dice a Mary che pensava che lei fosse nera di pelle; nel film si dice invece "una selvaggia" 3) nel film si dice che le due sorelle, madri di Mary e di Colin, erano gemelle; Mary porta con sè dall'India un elefantino (rotto durante il terremoto) e ne troverà uno identico, intatto, nella stanza della zia. 4) nel film la chiave del giardino segreto non è sottoterra ma dentro un cassetto. 5) nel film non c'è il dottore, parente stretto di Colin. 6) non c'è nemmeno la mamma di Dickon e di Martha, che nel libro è importante. 7) gli animali di Dickon: si vede un'oca, assente nel libro, e c'è uno scoiattolo solo invece di due. Si vede bene il corvo, la volpe è una fugace apparizione. 8) mancano i topini trovati da Mary nelle stanze, sostituiti da un volo di piccioni 9) nel giardino del film ci sono delle statue e anche uno stagno, ben utilizzati dalla regista; dovremmo essere nello Yorkshire, ma non ho trovato indicazioni precise 10) bello il dettaglio del giglio "imperatrice d'India", che nel libro manca.

Altre note prese durante la visione: 1) lo zio, interpretato da John Lynch, assomiglia molto alle foto di Robert Louis Stevenson  2) il dettaglio della macchina medica elettrica, azionata a mano da Martha (una dinamo?) per stimolare le gambe del ragazzo malato. 3) il gesto d'affetto di Martha verso la Medlock, nel finale, è un'altra finezza di Agnieszka Holland. 4) la musica di Zbigniew Preisner, collaboratore abituale di Kieslowski, è basata su musiche tradizionali di area britannica; ben riconoscibile la cinquecentesca "Greensleves", cantata dalla cuoca mentre impasta il pane e ripresa spesso durante il film. Sui titoli di coda si ascolta la voce di Linda Ronstadt. 5) il film è prodotto da Francis Ford Coppola.

Infine, la filastrocca che fa irritare Mary e che nell'edizione Einaudi è tradotta come "bastian contrario" (ma si perde la rima) risale al 1744 e al libro "Tommy Thumb's Pretty Song Book" (informazioni da wikipedia in inglese) ed era in origine così:
Mistress Mary, quite contrary,
how does your garden grow?
With silver bells, And cockle shells,
And so my garden grows.



Altre versioni:
Mary, Mary, quite contrary,
how does your garden grow?
With silver bells, and cockle shells,
and pretty maids all in a row.


Mistress Mary, quite contrary,
how does your garden grow?
With silver bells, and cockle shells,
sing cuckolds all in a row
(Cowslips all in a row)
(With lady bells all in a row)





Nessun commento: