martedì 8 ottobre 2019

Allonsanfan ( II )


Allonsanfan (1974) Regia di Paolo e Vittorio Taviani. Scritto dai fratelli Taviani. Fotografia di Giuseppe Ruzzolini Montaggio di Roberto Perpignani. Musica di Ennio Morricone. Interpreti: Marcello Mastroianni (Fulvio Imbriani), Bruno Cirino (Tito), Lea Massari (Charlotte), Mimsy Farmer (Francesca), Laura Betti (sorella di Fulvio), Renato De Carmine (fratello di Fulvio), Claudio Cassinelli (Lionello), Benjamin Lev (Vanni Peste), Stanko Molnar (Allonsanfan), Luisa De Santis (cognata di Fulvio), Alderice Casali (Concetta), Stavros Tornes (Gioacchino) Carla Mancini, Bruna Righetti, Biagio Pelligra (il prete), Ermanno e Francesca Taviani (bambini) Durata: 1h40'

II.
"Allonsanfan" trae ispirazione dalla spedizione di Carlo Pisacane, che si verificherà molti anni più tardi rispetto all'epoca in cui si svolge il film, nell'anno 1857; alla tragica spedizione nel Sud era già stato dedicato un riferimento diretto in "San Michele aveva un gallo" che i fratelli Taviani avevano girato nel 1972. Sulla spedizione al Sud di Carlo Pisacane, finita tragicamente, sono state fatte molte ironie; si può far però notare che si tratta delle stesse regioni in cui ancora oggi vige il caporalato. Al di là delle ironie su Pisacane e sugli idealisti come lui, se in quelle terre ci fosse stata una decisa presa di coscienza forse i contadini meridionali avrebbero avuto una vita migliore.
Ci sono molte somiglianze tra "Allonsanfan" e "San Michele aveva un gallo", ma di questo si potrà far cenno alla fine di questi post.
 
Charlotte muore, la ferita riportata era molto grave. Con i compagni (i "fratelli") Fulvio Imbriani prepara la cerimonia funebre, non senza essere prima andato a recuperare il figlio che ha avuto con lei, e che si chiama Massimiliano. I "fratelli" mandano via il prete, faranno tutto da soli; del gruppo fa parte anche un giovane che non si era visto in precedenza, si chiama Allonsanfan (l'attore è Stanko Molnar) ed è figlio del Gran Maestro Govoni, morto suicida come avevamo visto nelle prime sequenze. Siamo al minuto 48, e al funerale di Charlotte ascoltiamo il pensiero di Fulvio:
- Vedi, Charlotte, anch'io adesso parlo di armi, di spedizioni, di denaro, e sto per andarmene, per lasciarti sola; ma è questo che tu vuoi, io lo so, che tutto continui, subito. (pausa, panoramica sui convenuti) Tu mi conoscevi meglio di loro, la borsa in mano non me l'avresti mai data.
La borsa a cui si riferisce Imbriani è quella con i soldi raccolti da Charlotte per la causa, una somma considerevole. Imbriani dovrebbe comperare delle armi, con quel denaro, ma già progetta tutt'altra cosa.
Al termine della cerimonia, viene chiesto a Francesca (Mimsy Farmer) di cantare qualcosa in memoria di Charlotte: "Qualsiasi cosa, ma non un canto di chiesa". Questo è il testo della canzone, una ninna nanna:
«Erba non cresce più, ape non vola più, bocca non bacia più, ma io vorrei, ma io vorrei addormentarmi con te. Alto e lontano è il ciel, nel ciel lontano è il sol...»
C'è dell'acqua nella fossa, Francesca protesta e dice che bisogna svuotarla, ma non c'è tempo, bisogna andare.
« Addio, ragazzi, questa è l'ultima volta che vi vedo. - dice tra sè Imbriani - Scendete pure nel vostro Sud, a suicidarvi tra i vostri contadini che non sanno neanche chi siete e che volete. Io prendo da un'altra parte, chissà se in America riuscirò mai a sapere quale sia stata la vostra sorte.»
Siamo al minuto 51, al funerale segue la scena di Imbriani con il figlio Massimiliano, festeggiato nel ristorante di un teatro. Il bambino verrà poi portato in un collegio per ricchi, Imbriani paga tre anni di retta anticipata usando i soldi di Charlotte dei "fratelli".
 

2- segue

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