lunedì 9 settembre 2019

La fortuna di Cookie


La fortuna di Cookie (Cookie's fortune, 1999) Regia di Robert Altman. Soggetto e sceneggiatura di Anne Rapp. Fotografia di Toyomichi Kurita. Musiche di David A. Stewart. Interpreti: Patricia Neal, Charles Dutton, Liv Tyler, Glenn Close, Julianne Moore, Chris O'Donnell, Ned Beatty, Courtney Vance, Donald Moffat, Lyle Lovett, Danny Darst, Matt Malloy, Niecy Nash, Randle Mell, Rufus Thomas, Ruby Wilson, Preston Strobel. Durata: 118 minuti

Ci sono film che nascono sotto una buona stella: gli attori si divertono, la storia scorre senza intoppi, la musica è quella giusta, tutto funziona alla perfezione. E' quello che succede con "Cookie's fortune" di Robert Altman. La storia raccontata è piuttosto complessa, e visto che c'è una componente di thriller evito di raccontarla per intero: siamo comunque nel sud degli Usa, a Holly Springs nel Mississippi. Una signora molto anziana, soprannominata Cookie (Patricia Neal), è molto amata da vicini e conoscenti; abita in una bella villa e ha due figlie quarantenni. C'è anche una nipote ventenne (Liv Tyler), che ha uno spirito molto indipendente e vive spesso lontana da casa, cercando l'indipendenza economica. Il rapporto della giovane con la madre e la zia è piuttosto problematico, ottimo invece quello con la nonna. Il film si apre in un locale dove si fa musica, con un'ottima cantante nera; nel locale facciamo la conoscenza di Willis (Charles S. Dutton), uno degli amici più cari di Cookie, un afroamericano sui quaranta o cinquant'anni. Per completare il quadro iniziale si può aggiungere che la sorella maggiore (Glenn Close) dirige il teatro della cittadina, e sta mettendo in scena la Salome di Oscar Wilde, protagonista sua sorella (Julianne Moore), un po' attempata per la parte della protagonista. Protagonista del film è anche la città di Holly Springs, che vediamo nei dettagli, e parte importante ha anche il suo mercato del pesce: il pesce gatto, che nel delta del Mississippi è il piatto tradizionale. Una mattina, Cookie viene trovata morta nel suo letto; le figlie non accettano la versione del suicidio e da qui iniziano le indagini della polizia locale. C'è anche la questione del testamento: a chi andrà la fortuna di Cookie? Non racconto quello che segue per non rovinare la visione del film; penso di aver detto più che abbastanza per iniziare la visione. il tono generale del film è comunque disteso, piacevole; c'è molto di sommerso, Altman nelle sue interviste su "La fortuna di Cookie" sorvola con leggerezza sul film e sul suo soggetto, ma i temi trattati sono profondi e meriterebbero un approfondimento che per ora non mi sento di fare.


"La fortuna di Cookie" è un film di attori, al di là della storia in sè è bello vedere gli attori all'opera, in primo luogo i duetti fra Patricia Neal e Charles Dutton, tutta la prima mezz'ora è piacevolissima e avrei voluto che durasse di più. Charles Dutton ha fatto pochi film interessanti, ha lavorato molto nei telefilm e nei film d'azione; è nato nel 1951. Patricia Neal, classe 1926, ha una lunga carriera alle spalle, con molti film di successo: tra le altre cose era la protagonista di "Ultimatum alla Terra" (The day the Earth stood still, 1951).
Molto belle le musiche. All'inizio e alla fine c'è la chitarra di Fred Sanders, blues lento, con la voce di Ruby Wilson, Jimmy Ellis alla batteria, Solomon McDaniel alle tastiere, Terris Tate bass guitar, nel locale dove inizia il film.


Nipoti di Cookie sono le due sorelle Glenn Close (tirannica) e Julianne Moore (sottomessa). Liv Tyler è la ragazza-hobo dai capelli corti, figlia di una delle due, con agnizione finale a sorpresa nei rapporti di parentela, Dutton incluso, nella cittadina dove si svolge il film, tra catfish e bevute di Wild Turkey. Glenn Close è regista in teatro della Salome di Oscar Wilde, dove sua sorella Julianne Moore interpreta Salome con tanto di accenno di danza sul palcoscenico. Nella Salome, al suicidio di Narraboth (interpretato dal giovane poliziotto che fa coppia con la "teppista" Liv Tyler) ci sono delle frasi sul suicidio che si pensava fossero cose da filosofi greci (Socrate), ed è infatti il suicidio di Cookie (pur felice) che verrà mascherato da omicidio dalla nipote Glenn Close, che fa da asse portante del film. Dettaglio non secondario, oltre al suicidio c'è sullo sfondo la Pasqua: morte e Resurrezione, la nostra vita non finisce qui.





 


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