Invincibile (Invincible, 2001) Scritto
e diretto Werner Herzog. Fotografia di Peter Zeitlinger. Musiche di
Klaus Badelt e Hans Zimmer. Interpreti: Jouko Ahola, Tim Roth, Anna
Gourari, Max Raabe, Jacob Wein, Gustav Peter Wöhler, Udo Kier,
Herbert Golder, Gary Bart, Renate Kroessner. Durata: 133 minuti
"Invincibile" di Werner
Herzog è del 2001 e racconta la storia del mago Hanussen (1889-1933)
intrecciandola con quella di Siegmund "Zishe" Breitbart, un
giovane ebreo polacco che si esibì con grande successo come "uomo
forzuto" nei circhi e nei teatri di inizio Novecento. Breitbart
però morì otto anni prima di Hanussen, essendo vissuto fra il 1883
e il 1925 (notizie da wikipedia), quindi ci sono alcune libertà
nella narrazione; nella didascalia finale però Herzog dice che Zishe
morì nel 1933.
La storia di Hanussen è famosa: ebbe
molta influenza su Hitler e sui capi nazisti, si fingeva "nobile
danese" ma si chiamava in realtà Herschel Steinschneider, ebreo
cecoslovacco. Quando la verità si venne a sapere, fu rapito e ucciso
e il suo corpo fu ritrovato sfigurato, come si vede nel film
(wikipedia dice che la sua vicenda è narrata fedelmente). Sulla
figura del mago e veggente sono stati girati diversi film come
"Hanussen" del 1955, regia di Georg Marischka, e il più
famoso "Hanussen" (stesso titolo) del 1988, regia di Istvan
Szabò con Klaus Maria Brandauer ed Erland Josephson. Alla figura di
Hanussen deve sicuramente molto anche "Il dottor Mabuse" di
Fritz Lang, il cui primo episodio fu girato quando il mago era ancora
in vita e molto influente.
Zishe Breitbart è un invece un giovane
uomo molto forte fisicamente, figlio di un fabbro polacco, che
divenne famoso come "il nuovo Sansone". Herzog lo affida a
un culturista finlandese, Jouko Ahola, che pur non essendo un attore
di professione è molto bravo nel renderlo giovane e sincero.
(Herzog, come si sa, non è nuovo nell'affidare parti da protagonista
a non professionisti).
"Invincibile" si guarda con
piacere, ed è il primo film recitato dopo una decina d'anni di
documentari da parte di Herzog. La storia comincia in Polonia, quando
Zische grande e grosso viene scoperto da un impresario e parte dalla
Polonia col fratellino Benjamin (Jacob Wein) per esibirsi nelle fiere
e poi, con crescente successo, anche nei teatri. Ribattezzato "il
nuovo Sansone", Zishe raggiungerà Vienna e i grandi teatri dove
incontrerà anche il mago Hanussen. Hanussen è Tim Roth, come sempre
molto bravo. Bella la ricostruzione storica, il tavolo di Hanussen è
identico a quello del Mabuse di Lang, le canzoni anni '20 sono
cantate da Max Raabe, che è anche fra gli interpreti del film. Anna
Gourari, pianista, suona veramente Beethoven (Concerto n.3 secondo
movimento, orchestra Beethoven Halle di Bonn direttore Anthony
Bramall). Rudolph Herzog è il prestidigitatore che si vede
all'arrivo di Zishe nel teatro di Hanussen. Udo Kier è un nobile
tedesco.
Il film è recitato in inglese, girato
in Lituania e Lettonia; le meduse sono dell'acquario di Monterey Bay,
i granchi rossi del sogno di Zishe erano già nel film su Bokassa e
vengono dall'Isola di Natale. Tra questi granchi Herzog ambienta
anche il finale, col volo finale del fratellino Benjamin, in stile
Chagall: una visione di Zishe morente per l'infezione conseguente
alla ferita di un chiodo, che si direbbe ispirata al Gargantua di
Rabelais e invece è verità.
Max Raabe canta con la sua Palast
Orchestra; i tre brani di Haendel nelle incisioni del 1927 di Emmi Leisner sono due arie dal Giulio Cesare e dal Serse; "Dank sei
dir Herr" viene da una della Cantate (non è indicato il numero d'opera, la definizione è "Cantata con stromenti").
"Invincibile" si apre con questa storia
raccontata da dal piccolo Benjamin al fratello Zische, al minuto 3,
nello shtetl polacco dove vivono:
- In un paese lontano, non so bene
quale, comunque una terra lontana, un principe impazzì e si convinse
di essere un gallo. Si nascondeva sotto il tavolo, stava nudo e
mangiava solo grano. Il Re suo padre chiamò per guarirlo dottori e
stregoni, ma invano. Un giorno arrivò a corte un saggio che nessuno
conosceva; si spogliò e andò sotto il tavolo con il principe,
dicendo che era anche lui un gallo; e alla fine lo convinse a
vestirsi e a sedersi a tavola con gli altri. «Ma non crediate -
disse il saggio - che solo perché mangia seduto a tavola con gli
altri un gallo smetta di essere tale. » Qualunque cosa tu faccia
con gli uomini, o per gli uomini, rimani sempre il gallo che eri
prima.
Questa storia verrà ripresa nel
finale, quando Zishe nel delirio dell'infezione dice al fratellino di
vedere un gallo nella stanza.
A 1h15 dall'inizio, seduto al tavolo
"di Mabuse" Hanussen (Tim Roth) spiega a Himmler cos'è la
"clairvoyance":
- Come può la chiaroveggenza
conciliarsi con il principio di causa ed effetto, e con le leggi di
natura?
- La natura non si cura di come noi la
interpretiamo, né delle leggi che le attribuiamo. In realtà, la
chiaroveggenza non esiste, perché a mio avviso il futuro non esiste.
- Cosa significa?
- Il futuro non esiste, esistono solo
gli eventi. Non si può pensare che l'universo sia stato oggetto di
trasformazione, né che continuerà ad esserlo. Gli eventi sono
immobili, solo l'uomo va avanti. Immagini che il tempo sia un dado, e
che i vari momenti (time sections) siano le facce del dado. Un uomo
normale vede solo una faccia, quella che ha davanti a sè: quello è
il presente. Il chiaroveggente, invece, quando è in stato di trance
cammina intorno al dado e lo vede anche da dietro (back): quella è
la faccia del futuro, che poi diventerà presente.
Un terzo estratto lo prendo a 1h38
quando Zishe va a parlare con il rabbino in sinagoga: siamo verso la
fine del film, Zishe si sente "clairvoyant" come Hanussen
(che ormai è stato ucciso) ma la sua visione riguarda il popolo
ebraico, "a horrible danger", "un pericolo che non
capisco". Zishe è ormai molto popolare tra gli Ebrei, è "il
nuovo Sansone" e non solo per la sua forza.
Rabbino: Sai una cosa, Zische? Da come
parli, sembri uno dei Giusti.
Zishe: Cosa significa? Chi sono i
Giusti?
Rabbino: Vedi, Zishe, per ogni
generazione il popolo ebraico dà i natali a trentasei uomini
prescelti da Dio per sopportare il peso della sofferenza umana, e per
godere il privilegio del martirio. Il mondo poggia su questi
trentasei Giusti (Just Men) che sono indistinguibili dai comuni
mortali. Spesso, nemmeno loro sanno di esserlo. I più commoventi
sono i Giusti che non scoprono la loro vera identità; quando sale in
cielo un Giusto che non sa di esserlo, è così freddo (frozen) che
Dio deve scaldarlo fra le sue dita per mille anni prima che la sua
anima si apra al Paradiso. Succede anche che alcuni di loro rimangano
talmente legati al dolore umano che neanche Dio riesce a scaldarli;
così, di tanto in tanto, il Creatore (sia lodato il Suo nome) sposta
la lancetta del Giudizio Universale un minuto più avanti.
Zishe cercherà di mettere gli Ebrei a
conoscenza del pericolo, ma non verrà creduto: gli rispondono che i
nazisti sono in Germania, ma qui siamo in Polonia e il pericolo vero
sono i russi (i pogrom), la Polonia ha confini solidi... Zishe
morirà come Gargantua, per la piccola ferita non di un granchio ma
di un chiodo arrugginito (nel film, i granchi sulla spiaggia si
spostano al suo passaggio)
Il film di Herzog lascia a tratti un po'
perplessi, soprattutto per le molte libertà rispetto alla storia
vera di Zishe, però l'ho visto con piacere e con molto interesse,
dura due ore abbondanti ma quasi non me ne sono accorto. Non
assomiglia ai film precedenti di Herzog, e lo si direbbe girato da un
altro regista. Lo stile è molto diverso da "Kaspar Hauser"
o da "Nosferatu", ai quali si apparenta per i costumi e per
l'aspetto favolistico, e rispecchia già l'Herzog che verrà anche
nel sonoro. Ho trovato qualcosa di Straub e Huillet in alcune
sequenze. Gli interni rimandano un po' a "L'invenzione di Morel"
di Emidio Greco, forse per la vicinanza temporale (gli anni '20). E'
comunque un ottimo film, ben fatto e ben recitato, e su temi e storie
importanti che è bello conoscere.
(le immagini vengono dal sito www.imdb.com)
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