domenica 1 settembre 2019

Amazing grace ( III )



Amazing grace (2006) regia di Michael Apted. Scritto da Steven Knight Fotografia di Remi Adefarasin. Musiche per il film di David Arnold. Interpreti: Ioan Gruffudd (Wilberforce), Benedict Cumberbatch (Pitt), Albert Finney (John Newton), Youssou N'Dour (Olaudah Equiano), Rufus Sewell (Thomas Clarkson), Romola Garai (Lady Wilberforce), Michael Gambon (Lord Fox), Ciaran Hinds (Lord Tarleton), Toby Smith (Clarence), Jeremy Swift (maggiordomo). Durata: 110 minuti
 
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Tra i personaggi principali di "Amazing grace" c'è anche William Pitt (1759-1806), che fu primo ministro inglese in due periodi, dal 1783 al 1801 e poi dal dal 1804 alla sua morte, due anni dopo. Va notato che all'epoca della sua prima nomina aveva solo ventiquattro anni, da qui la scelta di un attore molto giovane come Benedict Cumberbatch. Anche suo padre, stesso nome e cognome, era stato primo ministro. William Pitt jr è un personaggio storico molto importante e molto famoso, basti pensare che è stato testimone o protagonista diretto di eventi come l'indipendenza degli Stati Uniti d'America, la Rivoluzione Francese e le guerre napoleoniche. Nell'ottobre 1805 Nelson vince a Trafalgar, poi ci sarà la sconfitta di Austerlitz. Pitt muore poco tempo dopo: era stato per tutta la vita debole di salute, non si era mai sposato e non aveva figli. Il nuovo premier fu Lord Grenville.
William Pitt sostenne l'amico Wilberforce nella sua lotta per l'abolizione della tratta degli schiavi, ma senza mai vincere in Parlamento; l'abolizione fu però approvata nel 1807, un anno dopo la morte di Pitt.


- Thomas Clarkson (1760-1846), interpretato nel film da Rufus Sewell, fu un altro politico inglese che lottò per l'abolizione della tratta degli schiavi. Ebbe dei problemi in Gran Bretagna perché era simpatizzante della Rivoluzione Francese, e continuò la sua attività per l'emancipazione degli schiavi anche dopo l'abolizione del 1807.
- Charles James Fox (1749-1806), interpretato da Michael Gambon, fu avversario politico di Pitt per tutta la sua vita, ma fu anche sostenitore dell'indipendenza americana, simpatizzante della Rivoluzione Francese, e favorevole all'abolizione della tratta degli schiavi.
Non appare nel film Granville Sharp (1735-1813) che fu un altro importante attivista inglese nella lotta per l'abolizione della tratta degli schiavi. Prese posizione nel processo sul massacro di Zong, fu costantemente informato da Gustavus Vassa e visse per lungo tempo in Sierra Leone.

 
Altre notizie storiche utili per capire "Amazing grace": nel 1791 ci fu la prima grande rivolta degli schiavi, a Santo Domingo; nel 1804 nasce la prima repubblica fondata dagli ex schiavi neri, Haiti.
Nel 1807 viene abolita la tratta degli schiavi in Gran Bretagna; negli anni successivi il predominio inglese sull'Atlantico spinge anche altri paesi europei sulla stessa strada. La tratta degli schiavi finisce però solo nell'emisfero nord; continua invece, soprattutto verso Brasile e Usa, nell'emisfero sud. Dal 1824 l'abolizione dello schiavismo arriva anche nelle colonie: la prima è la Spagna, poi arrivano gli inglesi (1833), i francesi (1848), gli olandesi (1863). Per gli Usa sarà necessaria la Guerra di Secessione; Lincoln firma la legge nel 1865. Il commercio degli schiavi non si ferma, centro importante della tratta è Zanzibar dove opera Tippu Tip, famigerato mercante arabo swahili, che fu tra le altre cose di aiuto all'esploratore Henry Stanley. Tippu Tip è molto potente, ha un suo esercito personale ed è spietato e tirannico; è molto abile ed è anche un vero e proprio "demonio in terra", ed è ben strano che il cinema non si sia mai occupato di lui. Gli inglesi continueranno a sfruttare lo schiavismo, ma non in prima persona: è prodotto da schiavi il cotone delle grandi industrie tessili britanniche, per esempio, ed è così anche per il rifornimento delle materie prime (legno, rame, metalli vari) e delle pietre preziose, diamanti e smeraldi.
Così wikipedia conclude la biografia di William Wilberforce: Se il commercio fu abolito, la schiavitù continuò, e fu contrastata dagli stessi attivisti che avevano appoggiato l'abolizione della tratta. Nel 1833 Wilberforce presentò un'ultima petizione: il 26 luglio fu approvata l'abolizione della schiavitù nelle colonie britanniche e dopo tre giorni William Wilberforce si spense. Riposa oggi nella cattedrale di Westminster accanto all'amico William Pitt il Giovane.

Il cast: Wilberforce è affidato al gallese Ioan Gruffudd, William Pitt è Benedict Cumberbatch. La moglie di Wilberforce (Barbara Spooner) è Romola Garai. Il monaco John Newton, ex capitano di navi negriere, è il grande Albert Finney. Lord Charles Fox è Michael Gambon (si schiererà con Wilberforce, facendo scalpore). Rufus Sewell interpreta Thomas Clarkson, apostolo dell'abolizionismo con simpatie per la Rivoluzione Francese. Youssou N'Dour interpreta Olaudah Equiano / Gustavus Vassa. Ciaran Hinds è Lord Tarleton, nemico degli abolizionisti; il Duca di Clarence è Toby Smith, piccolo di statura ma attore formidabile. Alle terme (Bath?) la giovane Barbara Spooner viene presentata a Wilberforce da Henry Thornton (l'attore è Nicholas Farrell) e da sua moglie Marianna (attrice Sylvestra Le Touzel). Il maggiordomo di Wilberforce, al quale spettano molte belle scene, è affidato a Jeremy Swift, altro attore eccellente.
Il regista Michael Apted è inglese, nato nel 1941; ha diretto moltissimi film e telefilm (il sito www.imdb.com conta 78 titoli) con una produzione molto discontinua, titoli come Gorilla nella nebbia, Chiamami Aquila, Gorky Park, Il segreto di Agatha Christie, Cuore di tuono. Lo sceneggiatore Steven Knight, inglese nato nel 1959, ha lavorato molto soprattutto per la tv.


"Amazing grace" è un film molto bello, da vedere più volte, con una ricostruzione storica molto accurata (direi Hogarth come punto di riferimento, per le sequenze in Parlamento).
Purtroppo i diritti italiani del film "Amazing grace" sono di proprietà di La7, che lo trasmette malissimo. Non solo le interruzioni pubblicitarie, ma titoli e scritte un po' dappertutto, orari improbabili, tutta una serie di dispetti allo spettatore che fanno passare la voglia di guardare anche i più grandi capolavori. Non ho mai capito, per esempio, quelle scritte tipo "I classici" per tutta la durata del film, o il titolo del film sempre in evidenza (La7 e le altre reti che lo fanno ipotizzano forse spettatori cretini, che non sono capaci di usare i tasti del telecomando?). Ma qui mi fermo, non mi resta che dire che se volete vedere "Amazing grace" cercatelo altrove, evitando La7 e le altre reti simili.
Chiudo con i versi più famosi dello spiritual di John Henry Newman:
I once was lost
and now I'm found

(qui per l'ascolto)


Le mie fonti: i documentari delle serie "Slavery Routes" di Daniel Cattier, Juan Gélas e Fanny Glissant (Arte France, 2018) e wikipedia.it , oltre a imdb.com dal quale ho preso anche le immagini del film.






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