Incompreso (1966 S.Colagrande, A.Quayle, G.Moll, S.Giannozzi) ****
dal romanzo di Florence Montgomery. Sceneggiatura di Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Giuseppe Mangione, Lucia Drudi Demby. Musiche di Fiorenzo Carpi.
Uno dei primi film che ho visto al cinema, oltretutto in un cinema serio (a Como) e non in quello bello ma piccolo che c’era nel mio paese. Molte le cose che mi avevano colpito, era la prima volta che vedevo una scuola inglese per esempio; anche per questo era mi difficile identificarmi con qualcuno nel film; nonostante questo, mi era piaciuto. Credo di aver cominciato a capire con “Incompreso” che non sempre la storia raccontata è importante: la storia triste di “Incompreso” non mi era piaciuta, ma il film sì. Una cosa curiosa è che, col passare del tempo, mi ero convinto che il padre fosse Romolo Valli: invece no, è l’inglese Anthony Quayle (ancora oggi rischio di confondermi). Il manifesto del film somiglia curiosamente a quello che userà Bergman per "Fanny e Alexander", ma penso che sia solo un caso, dovuto all'uso della lanterna magica da parte dei bambini protagonisti.
Prima o poi intendo rivederlo.
Le avventure di Pinocchio (tv 1972 A.Balestri, N.Manfredi, F.Franchi, C.Ingrassia) ****
da Collodi. Sceneggiatura di Luigi Comencini e Suso Cecchi D’Amico. Musiche di Fiorenzo Carpi
Quando fu trasmesso in tv io avevo tredici o quattordici anni, ricordo lo scetticismo per la scelta di Nino Manfredi e di molti altri attori famosi (Gina Lollobrigida, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia...). Anch’io ero molto scettico, poi mi capitò di vederne un pezzo per caso, ed era veramente bello. Ancora oggi lo considero un capolavoro, ma non l’ho mai visto dall’inizio alla fine; e purtroppo il dvd in commercio non è la versione integrale, ma quella ridotta (molto ridotta) che uscì nelle sale cinematografiche. Bellissime le musiche di Fiorenzo Carpi, uno dei nostri più grandi musicisti degli ultimi cinquant’anni, che fu collaboratore anche di Strehler. Del motivo conduttore di Pinocchio ho un ricordo nitido che risale a metà anni ’80: la Fiorentina aveva vinto a San Siro contro il Milan (già ipermilionario e berlusconiano, quello di Sacchi), e i tifosi toscani in giro per Milano cantavano proprio la musica di Carpi, e anche piuttosto bene.
Un altro film da vedere con calma, prima di parlarne ancora; un capolavoro.
Lo scopone scientifico (1972 A.Sordi, S.Mangano, Bette Davis, J.Cotten) *
soggetto e sceneggiatura di Rodolfo Sònego
Un film di Sordi, più che di Comencini, scritto dallo sceneggiatore di fiducia di Alberto Sordi. Attori anziani e importanti: Joseph Cotten fu amico e collaboratore di Orson Welles in molti suoi film (Citizen Kane, Il terzo uomo, L’orgoglio degli Amberson...); Bette Davis era stata una grandissima star negli anni ’30 e ’40; in più c’era Silvana Mangano. Nonostante tutto questo, un altro film che non sono mai riuscito a sopportare.
Mio Dio, come sono caduta in basso (1974 Laura Antonelli, M.Placido, A.Lionello) *
scritto da Ivo Perilli e da Comencini.
Visto una volta sola, tanti anni fa, ma solo per via di Laura Antonelli. Da allora cerco di far finta di non averlo visto Lo rivedrei ancora, ma sempre e solo per Laura Antonelli (so che sto esagerando, ma se non fosse stato firmato da Comencini sarei di sicuro molto più indulgente).
La donna della domenica (1975 M.Mastroianni, P.Caruso, J.Bisset, JL Trintignant) **
scritto da Fruttero e Lucentini, anche sceneggiatori con Age e Scarpelli
Tratto da un famoso romanzo di Fruttero e Lucentini, passa per essere un capolavoro: penso proprio che sia colpa mia (non mi piacciono i gialli) ma io mi sono sempre annoiato a morte nel vederlo. Inoltre, ho da sempre molte riserve su Fruttero e Lucentini: capisco la loro importanza nel mondo dell'editoria, ma in loro c'è sempre stata molta superficialità e anche una volgarità di fondo che me li ha sempre resi estranei; molte battute e situazioni di questo film (quasi tutte) starebbero bene in un film di Pierino con Lino Banfi e mi meraviglio di ritrovarle in Comencini. Fastidiose e stucchevoli le sigarette in primo piano, in molte sequenze, ma era comunque un modo per procurarsi soldi: pubblicità occulta, se non fosse così in primo piano. Si usava, ma questo dettaglio rende ancora più chiara la sensazione di un prodotto "alimentare", girato soltanto pensando ai soldi.
Direi che Monicelli ne avrebbe tratto qualcosa di meglio, ma è comunque ben fatto, con bravi attori, e Torino è una città molto bella.
(continua)
2 commenti:
Ah, ecco, non sapevo che l'edizione su dvd del "Pinocchio" di Comencini è quella cinematografica, e quindi tagliata. Ci avevo fatto un pensierino, meno male che ho rimandato!
La Antonelli è sempre la Antonelli, anche se pure la Bisset non è mica male ;)
è uno scherzo che sui dvd hanno fatto spesso, non solo il Pinocchio ma anche l'Odissea di Franco Rossi, Fanny e Alexander di Bergman, e altri ancora...Basterebbe scriverlo in copertina, invece.
Posta un commento