giovedì 5 dicembre 2019

Radio America ( Altman)

 
A Prairie Home Companion (Radio America, 2006). Regia di Robert Altman. Scritto da Robert Altman e Garrison Keillor. Fotografia di Ed Lachman. Direzione musicale (canzoni e jingle) di Richard Dworsky. Interpreti: Garrison Keillor, Kevin Kline, Meryl Streep, Lily Tomlin, Virginia Madsen, Tommy Lee Jones, Woody Harrelson, John C. Reilly, Lindsay Lohan, Maya Rudolph, Tim Russell, Sue Scott, Mary Louise Burke, Tom Keith, Jearlyn Steele, Robin e Linda Williams, Prudence Johnson, Richard Dworsky, Pat Donohue, Andy Stein, Gary Raynor, Arnie Kinsella, Peter Ostroushko, Butch Thompson. Durata: 106 minuti

Una radio trasmette da trent'anni uno show in diretta; le riprese avvengono in un teatro che si chiama Fitzgerald, perché vi passava spesso Francis Scott Fitzgerald. E' uno show di musica leggera, tendente al country; c'è molta pubblicità ma non disturba (strano ma vero) e tutti quelli che vi si esibiscono, musicisti e attori, tecnici e cantanti, sono solidi professionisti a prova di errore. Non so se da noi si sia mai fatto qualcosa di simile, ricordo che i concerti di musica sinfonica alla Rai avevano il pubblico in sala e venivano trasmessi in diretta dagli Auditorium (si fa ancora oggi ma le orchestre Rai si sono ridotte a una sola), poi c'erano trasmissioni leggere come Gran Varietà o La corrida, ma nessuna di queste corrisponde perfettamente a ciò che vediamo nel film di Altman. E' un film molto americano, insomma, e per persone di una certa età; ma passati i primi cinque minuti di ambientamento comincia a piacere, si delineano i personaggi, la narrazione si fa quasi lineare, distesa. Ci si mette comodi e si guarda cosa succede. Ci si diverte, gli attori sono simpatici, i personaggi piacciono; il sottofondo però è drammatico perché tutto sta per finire. I proprietari hanno venduto la stazione radio, e il teatro verrà demolito e trasformato in un autosilo. In più, tra le quinte è comparsa un'elegante e misteriosa signora vestita di un impermeabile bianco; nessuno l'ha mai vista prima, chi mai potrà essere?

 
Ho cercato qualche informazione su Garrison Keillor, protagonista del film, e ho trovato una voce molto ricca su wikipedia in inglese. Ne traggo qualche notizia biografica: all'anagrafe è Gary Edward Keillor, nato nel 1942; comincia a lavorare in radio nel 1969. Dal 1974 al 2016 è alla Minnesota Public Radio (MPR) con uno show simile a quello che vediamo nel film di Altman; la differenza principale sta nel fatto che i personaggi inventati da Garrison Keillor per il suo show radiofonico prendono vita nel film, interpretati da attori. Per esempio, Kevin Kline interpreta Guy Noir, vicepresidente e responsabile della sicurezza, uno dei personaggi immaginati da Keillor. Sono invenzioni di Keillor anche le sorelle Johnson (Meryl Streep e Lily Tomlin) e i due mandriani canterini (Woody Harrelson e John C. Reilly). Altri personaggi sono reali: cantanti e musicisti realmente presenti nello show, il rumorista, i tecnici e le segretarie. Come si vede dalle date, Keillor ha continuato a lavorare nello stesso show anche dopo la realizzazione del film, per dieci anni; alla radio aveva anche una rubrica quotidiana di cinque minuti, "The writer's almanac", dove si occupava di tematiche culturali. Keillor è infatti anche un libraio, e per l'apertura della sua libreria a Saint Paul, Minnesota, nel 2006 scrisse questa poesia in rima dedicata ai lettori:
A bookstore is for people who love books and need
To touch them, open them, browse for a while,
And find some common good – that's why we read.
Readers and writers are two sides of the same gold coin.
You write and I read and in that moment I find
A union more perfect than any club I could join:
The simple intimacy of being one mind.
Here in a book-filled room on a busy street,
Strangers — living and dead — are hoping to meet.
Garrison Keillor si è sposato tre volte, ha due figli (un maschio e una femmina) e ha dichiarato pubblicamente di essersi sempre sentito molto vicino agli autistici.
 

"Radio America" è l'ultimo film di Robert Altman. Poco tempo prima, alla cerimonia della premiazione degli Oscar, aveva rivelato di aver subito un trapianto di cuore; aveva ottantun anni. La causa della morte però non fu dovuta al trapianto, ma a un cancro. Questo spiega a sufficienza la presenza della "donna misteriosa", che però non appare come una presenza negativa. Il clima complessivo del film è il divertimento, lo stare in compagnia di amici, il piacere di cantare e di fare musica. La morte appare nella figura di Asfodelo, angelo della morte (Virginia Madsen), e si può far notare che questa figura, la donna elegante nel soprabito bianco, è già presente in uno dei primi film di Robert Altman, "Brewster Mc Cloud" (Anche gli uccelli uccidono): lo stesso soprabito, la stessa figura (il ruolo era affidato a Sally Kellerman).

 
Ho fatto una breve ricerca sull'asfodelo, che risulta essere una pianta tranquilla, con la quale si fanno cesti e che è perfino commestibile (in Puglia e in Sicilia era d'uso comune e forse lo è ancora). Però wikipedia.it dà anche significati diversi, più antichi; probabilmente è a questi significati che si deve la scelta di Robert Altman per il nome della sua donna misteriosa.
Per Omero (Odissea XI, 487-491; 539; 573) l'asfodelo è la pianta degli Inferi. Per gli antichi Greci il Regno dei Morti era suddiviso in tre parti: il Tartaro per gli empi, i Campi Elisi per i buoni, ed infine i prati di asfodeli per quelli che in vita non erano stati né buoni né cattivi. Per tutte queste credenze, ed altre ancora, i Greci usavano piantare asfodeli sulle tombe, considerando i prati di asfodeli il soggiorno dei morti. Un esempio forse non casuale lo abbiamo in Capo Miseno.
Epimenide, considerato da alcuni uno dei sette sapienti, usava l'asfodelo (e la malva) per le sue capacità di scacciare la fame e la sete. Ce ne parla Plutarco nel "Convito dei sette sapienti". La leggenda vuole che Epimenide grazie all'uso di radici e erbe non avesse bisogno di mangiare e che vivesse 157 anni, ce ne parla Diogene Laerzio.
Teofrasto, nella sua "Ricerca sulle piante", afferma che le radici d'asfodelo sono commestibili.
Gli asfodeli sono citati, fra l'altro, anche nell'Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam quale pianta non presente là dove ella (la pazzia) sarebbe nata (par. 8. Luogo di nascita della follia).
A Gadoni, in Sardegna, l'asfodelo viene utilizzato per svolgere il rito di "is fraccheras", ovvero il rito dei morti (1, 2 novembre). Alcuni giorni prima di questa data gli abitanti del paese si recano in montagna per la raccolta dell'asfodelo (in sardo "s'iscraria"), con il quale formano dei lunghi fasci di circa 2-3 metri di lunghezza ed un diametro di circa 30-40 cm.  A mezzogiorno del 1º novembre si suonano ininterrottamente le campane a morto (I'agonia) per 24 ore e nel pomeriggio dello stesso giorno i bambini del paese fanno la questua, andando di casa in casa alla ricerca di una qualsiasi offerta da parte delle famiglie (generalmente cibo da consumare in piazza per la festa). La mattina del 2 novembre, per commemorare i defunti, viene celebrata la Santa Messa in cimitero mentre all'imbrunire si accende un piccolo fuoco nel piazzale davanti alla chiesa, si spengono le luci ed inizia la magia: i giovani prendono un fascio di asfodelo a testa, ne bruciano la parte posteriore e corrono con questo in spalla per le vie del centro storico del paese con un percorso ad anello, l''abilità consiste nel correre veloce in modo da riportare "la fracchera" ancora in fiamme al punto di partenza. Una volta giunti nuovamente al fuoco, i giovani si dispongono attorno ad esso e contemporaneamente lanciano i fasci di asfodelo all'interno del fuocherello, in modo che esso diventi grandissimo. A questo punto si dà inizio ai festeggiamenti in piazza tra balli, canti, castagne arrosto e buon vino rosso. Si dice che il rito servisse a scacciare via le anime, in modo che esse seguendo i fasci di luce andassero via. In passato la stessa notte del 2 novembre si era soliti fare ‘Sa conca e mortu‘, realizzata con una zucca, la quale veniva svuotata dalle parti molli e venivano scavati dei fori a forma di occhi, naso e bocca. A rendere macabro il rito era una candela sistemata all'interno della zucca. Veniva posata sui vecchi muri, in genere bui, o sui davanzali delle finestre. I passanti, vedendola erano soliti spaventarsi.
(testi tratti da www.wikipedia.it)
Asfodelo si presenta finalmente come un angelo a Kevin Kline: "Questa è una rivelazione" dice seria a Kline che scherza e tenta di corteggiarla; ma lui è affascinato e continua: "Cosa sentiresti?". E l'angelo risponde: "Io sentirei Amore".


Altre note prese durante la visione: 1) "La voce amica della prateria" è una possibile traduzione del titolo originale, presa dal libro "Altman racconta Altman" ed.Feltrinelli: un libro fondamentale per chi vuol capire il cinema di Altman, e non solo. 2) far caso ai testi delle canzoni, quasi tutte sullo scorrere del tempo. 3) c'è tanta pubblicità ma non disturba; i nostri "creativi" senza idee dovrebbero prendere appunti. 4) i due "mandriani" Lefty e Dusty hanno canzoni e dialoghi volgarissimi e osceni; spesso la volgarità e l'oscenità sono usate in funzione apotropaica, cioè a tener lontana l'idea della morte. 5) Kevin Kline è in gran forma e ci regala piccole scene simpatiche 6) Tommy Lee Jones è il "tagliateste" della compagnia nuova proprietaria del teatro, e appare a 1h04; farà la fine che si meritano quelli con le sue funzioni, ma non servirà a nulla e il teatro verrà demolito lo stesso. 7) "perché ti dai tanto da fare per ottenere qualcosa che neanche vuoi?" (testo di una delle canzoni, verso il finale) 8) nel palco d'onore c'è un busto di Scott Fitzgerald; il tagliateste non sa chi sia ma lui veniva sempre in quel teatro, che non a caso porta il suo nome. 9) "Radio America" non è il titolo originale del film di Altman, ed è anzi il titolo originale di un altro film uscito anni dopo: tenerlo presente nel caso di ricerche on line.


E, infine, questi due dialoghi fra il "tagliateste" (Tommy Lee Jones) e Kevin Kline nelle vesti del vicepresidente della proprietà uscente:
Tagliateste: Da quanto tempo va avanti (questo show), cinquant'anni?
Kline: quasi... trenta o giù di lì
Tagliateste: Strano, una macchina del tempo! Mi sento un antropologo che scopre una tribù di uomini primitivi accovacciati accanto al fuoco a raccontare storie mentre nell'aria volano le scintille...

Kline: Ci sono tante brave persone là sulla scena, tante. (...) questa gente ci ha messo l'anima, qui dentro.
Tagliateste: Ora l'anima la può mettere in qualcos'altro, c'è sempre qualcosa in cui mettere l'anima, le pare? Come dicono le Scritture, uno deve perdere la vita prima di riuscire a trovarla.
Il tagliateste aggiunge che i proprietari della compagnia che vuole acquistare e demolire il teatro si dicono religiosi, "uomini di fede": come Trump, verrebbe da dire - ma per sua fortuna Robert Altman non ha visto cosa sta succedendo oggi, e non solo in America.

 
 
 

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