sabato 7 dicembre 2019

Faust ( Murnau, 1926)


Faust, eine deutsche Volkssage (1926) Regia di Friedrich Murnau. Tratto da Goethe e da "Historia von Doktor Faust" (1587). Sceneggiatura di Hans Kyser. Interpreti: Emil Jannings, Camilla Horn, Gösta Ekman, Wilhelm von Dieterle, Frida Richard, Yvette Guilbert, Hanna Ralph, e molti altri. Durata: 115 minuti.

Il "Faust" di Murnau è uno dei capolavori assoluti nella storia del cinema, un film così grande che non ho mai smesso di chiedermi come mai non sia mai stato programmato sui canali del servizio pubblico, e nemmeno reso disponibile su dvd. E' difficile parlarne, perché sono proprio le immagini in movimento a spiegarne la grandezza: era così ai tempi del grande cinema di prima del sonoro, è stato così per i più grandi autori del cinema dopo l'arrivo del sonoro, come Stanley Kubrick e Akira Kurosawa. Dietro al "Faust", ovviamente, c'è Goethe; e gli orizzonti si ampliano ancora di più. Difficile parlare del "Faust", meglio lasciar la parola a chi ne sa più di me; per oggi mi limito a segnalare la presenza del film di Murnau anche su youtube, finalmente reso disponibile a chiunque.
 


"Faust" è del 1926, pochi anni e molti film dopo il leggendario "Nosferatu" del 1922. E' l'ultimo film di Murnau in Germania, insieme a "Tartufo" (da Molière: una commedia); poi ci sarà l'America, "Sunrise", e la tragica morte in un incidente d'auto. Grandioso e visionario nei momenti drammatici, visto da oggi il "Faust" di Murnau si perde un po' quando si trova in momenti di commedia (la parte centrale, Gretchen con i gioielli, la scena di Martha) ma questo era scontato e bisogna pur tener conto del tempo che è passato.


Oltre che dall'elisabettiano Christopher Marlowe e da Goethe, questo "Faust" è tratto da "Historia von Doktor Faust", del 1587; la narrazione inizia con Faust che cerca di debellare la peste, e ci riuscirà solo con l'aiuto del diavolo. Ma poi il dottor Faust arretra davanti al crocifisso di una malata, la gente intuisce cosa può essere successo, e si ribella a questa guarigione infernale. Prima ancora, c'è il prologo in cielo, come in Goethe (e come nel Libro di Giobbe) con l'arcangelo Michele e satana, evidente modello per "Fantasia" di Disney, con un grande Emil Jannings. Per il resto, il percorso narrativo è abbastanza simile al "Faust" di Gounod, senza dimenticare di citare Georges Méliès per i voli di Mefistofele e Faust.

Emil Jannings, un altro attore leggendario, è un satana veramente infernale, mentre come Mefistofele è scattante e laido, quasi untuoso, visibilmente doppio e perfido, tutt'altro che simpatico a differenza del Michel Simon del film di René Clair (La bellezza del diavolo, 1949). Le scene di Gretchen nella neve, quando perde il bambino, ricordano e anticipano nello stile "Sunrise" (sempre di Murnau, nel periodo americano). Camilla Horn è Gretchen, molto brava; Faust giovane è Gösta Ekman, forse il punto debole del film, incipriato e rigido nella recitazione, a tratti sembra un golem o una marionetta. L'arcangelo Michele è Werner Fütterer, che somiglia molto a Ekman; ho pensato infatti che fosse lo stesso Ekman a interpretarlo, ma così non è. Wilhelm Dieterle, futuro regista di Hollywood, impersona Valentin: è alto e robusto, molto prestante fisicamente, ed è una buona interpretazione. Hanna Ralph è la duchessa di Parma, un ruolo secondario.
 

Il Faust di Murnau ripropone la domanda di Giobbe: il Signore a cui ci rivolgiamo è assente e non dà risposte. Dio e le preghiere non ci salvano dalla peste, Mefistofele invece ci riesce. Serve, servirebbe, una fede smisurata in Dio: Giobbe l'aveva ma dovette sopportare la perdita di ogni bene e anche delle persone a lui più care (la peste, la guerra, la malattia in genere...) oltre alle più terribili malattie personali. Facile pensare che Giobbe muore, come il Faust di Murnau, e solo dopo la morte può ricominciare; ma anche questa è una lettura troppo semplicistica e solo la lettura dei grandi testi, come i Vangeli, il Libro di Giobbe, e anche il Faust di Goethe, può aiutare a farci una ragione delle nostre eterne domande.




 

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