venerdì 7 febbraio 2020

Il Casanova di Comencini


"Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova veneziano" (1969) Regia di Luigi Comencini. Scritto da Suso Cecchi D'Amico e Luigi Comencini. Fotografia di Aiace Parolin. Musiche di Fiorenzo Carpi. Interpreti: Claudio de Kunert, Leonard Whiting (voce di Giancarlo Giannini), Senta Berger, Maria Grazia Buccella (voce di Angiolina Quinterno), Mario Scaccia, Raoul Grassilli, Lionel Stander, Wilfrid Brambell, Cristina Comencini, Tina Aumont, Silvia Dionisio, Sofia Dionisio, Clara Colosimo, Evi Maltagliati, Riccardo Cucciolla (narratore) e molti altri. Durata: 120 minuti

"Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova veneziano" è uno dei migliori film di Comencini, al di là del soggetto; felicissima la scelta delle location, ottimi gli attori, belli i costumi, girato in uno stato di grazia che fa spesso pensare al futuro Pinocchio, anche per le musiche di Fiorenzo Carpi. Scritto dallo stesso Comencini con Suso Cecchi D'Amico, ha per protagonisti Claudio de Kunert (Casanova bambino, per i primi 45 minuti) e poi Leonard Whiting, che è il Romeo di Zeffirelli, qui diciannovenne. Claudio de Kunert è molto bravo, ma poi non ha più fatto film e sul web non ho trovato altre notizie su di lui; Leonard Whiting è doppiato da Giancarlo Giannini, come nel "Romeo e Giulietta" di Zeffirelli. Il film racconta i primi anni di vita di Casanova, come è bene spiegato nel titolo, con la morte del padre, la madre attrice molto corteggiata, gli anni in collegio e in seminario, e l'adolescenza quando sembra destinato a farsi prete. Casanova va molto vicino a prendere i voti, e nel film vediamo e ascoltiamo il suo primo sermone in chiesa, che parte dal desiderio di far conoscere le Scritture non più in latino ma in lingua corrente, così che tutti possano capire; dati i tempi questo suona vagamente protestante, luterano, ma termina con applausi e una ricca questua. La volta seguente, però, la predica vedrà il giovane Casanova (non ancora prete) arrivare sfatto e ubriaco, appena uscito dal letto di Senta Berger. Casanova non prenderà mai i voti e non sarà mai prete. E' probabile che il punto di partenza del film siano le Memorie di Casanova, ma qui devo ammettere che di Casanova non mi è mai importato molto e quindi mi sento molto impreparato; ma questo film è molto bello e i suoi primi 45 minuti, quelli con Casanova bambino, sono vicinissimi al capolavoro.


Gli altri attori: Maria Grazia Buccella è Zanetta, attrice e madre disinvolta di Casanova; il padre è Mario Peron. Mario Scaccia interpeta l'ineffabile chirurgo (una star della chirurgia) che trapana il cranio al padre di Casanova provocandone la morte; Raoul Grassilli è il prete che aiuta Casanova bambino; Lionel Stander è un altro prete che verrà affiancato dal giovane Casanova dopo la laurea a Padova. L'inglese Wilfrid Brambell è Malipiero, protettore di Casanova giovane (parte consistente), Ennio Balbo è Mocenigo. Le altre donne: Angela, la novizia che verrà abbandonata da Casanova, è Cristina Comencini (bella e brava); Senta Berger è la magnifica trentenne che seduce il giovane Casanova. Tina Aumont appare nel finale, c'è Silvia Dionisio e anche Sofia Dionisio (sua sorella) che interpreta Bettina, sorella del prete che ospita Casanova bambino e finta indemoniata. Clara Colosimo è la nonna di Casanova, una figura importante; Evi Maltagliati è la contessa Serpieri.
Riccardo Cucciolla è il narratore, voce fuori campo; c'è anche Gino Santercole e molti altri ottimi attori. La voce di Leonard Whiting è di Giancarlo Giannini, quella di Maria Grazia Buccella è di Angiolina Quinterno. Le musiche sono di Fiorenzo Carpi, che inserisce nella colonna sonora anche le canzoni da battello veneziane.

 
A Venezia vediamo la Giudecca e San Polo, e il teatro San Cassiano (non più esistente) è indicato da www.imdb.com come San Francesco della Vigna, Castello. Le ville sono a Frascati (Villa Aldobrandini e Villa Torlonia), a Roma (Villa Giulia), a Tarquinia e a Viterbo (Palazzo dei Papi).
Lo spettacolo dei burattini per le suore è emiliano, con Fasolein e Sandròn.

 
 
 
 
(le immagini sono tra le poche che ho trovato on line,
ringrazio chi le ha rese disponibili)
 
 

4 commenti:

galerius ha detto...

Un capolavoro, uno dei pochi film ( gli unici altri titoli che mi vengono inmente sono Barry Lyndon e I Misteri del giardino di Compton House ) che restituisca l'atmosfera di un'epoca, il '700, troppo spesso resa sullo schermo in maniera pacchiana.
Il tocco delicato di Comencini poi lo rende davvero speciale.

Giuliano ha detto...

è ben strano che quando si parla di Comencini questo film venga sempre dimenticato o sottovalutato...

galerius ha detto...

Sì, è vero, viene vista sempre come un'opera minore, chissà perché.

Giuliano ha detto...

questo di Comencini e il Casanova di Fellini hanno spiazzato chi va in cerca di luoghi comuni.