giovedì 19 marzo 2020

I fidanzati



I fidanzati (1963) Regia di Ermanno Olmi. Scritto da Ermanno Olmi. Fotografia di Lamberto Caimi. Musiche di Gianni Ferrio. Interpreti: Carlo Cabrini, Anna Canzi, e molti altri. Durata: 81 minuti

"I fidanzati" è un film sul lavoro: all'operaio interpretato da Carlo Cabrini, specializzato nella costruzione e manutenzione di impianti complessi, viene proposto un avanzamento di carriera: ma dovrà trasferirsi in Sicilia per insegnare agli operai del posto. E' il film successivo a "Il posto" e dal titolo ci si aspetterebbe qualcos'altro, magari proprio il seguito del film precedente, ma qui i due fidanzati sono vicini ai trent'anni, è un fidanzamento che dura da molto e questa separazione, la prima per loro, servirà a far capire ai due che si vogliono bene. Un altro tema importante è l'assistenza al padre anziano, che rimarrà in casa da solo; un altro problema non da poco per il protagonista del film.
Il film si svolge quasi tutto in Sicilia, tra gli impianti di un'industria chimica, dove bisogna iniziare con la ricerca di una stanza in affitto che gli operai devono però pagare con i loro soldi. L'impianto petrolchimico dovrebbe essere a Priolo, ma non ho trovato indicazioni precise in proposito; alcune scene sono girate a Paternò e a Siracusa. Ci sono molte belle sequenze nello stile di Olmi, con molto affetto come sempre verso i suoi personaggi e verso il mondo del lavoro. Si può ricordare, per chi non ne fosse a conoscenza, che Ermanno Olmi iniziò proprio girando cortometraggi per la Edison, brevi storie o documentari realizzati per mostrare ai potenziali clienti come si lavora nella ditta. L'inizio, con i due fidanzati nella sala da ballo, sembra già un anticipo di Bela Tarr; la scena della festa di paese in Sicilia, con maschere e coriandoli, rimanda un po' ai Vitelloni di Fellini (vedi minuto 46), ed è bella anche la scena dell'irruzione del cane in chiesa, molto delicata. Un incidente sul lavoro e l'arrivo dell'ambulanza mostrano anche l'altra faccia della realtà del mondo del lavoro, una realtà poco o per niente mostrata nei nostri film. Gli attori, quasi tutti non professionisti, sono tutti bravi: lei si chiama Anna Canzi, lui è Carlo Cabrini; gli altri interpreti non sono menzionati nei titoli di coda. Bruttine solo le musiche di Gianni Ferrio, peccato: si poteva scegliere qualcosa di meglio, in quel 1963.
La realtà dei lavoratori negli impianti, della costruzione degli impianti chimici e della loro manutenzione, è stata raccontata anche da Primo Levi, in "La chiave a stella"; è una realtà che anch'io ho conosciuto, non in prima persona ma tramite il racconto di amici e colleghi spesso mandati in luoghi lontani, non la Sicilia ma magari l'Iran, l'Africa, e oggi probabilmente anche la Cina. Per chi fosse interessato, si può guardare anche un bel documentario di Bernardo Bertolucci, "La via del petrolio" (che è già qui da tempo, su questo blog).



1 commento:

Niki ha detto...

Ho sentito discutere su un film del genere, ma non lo mai visto. Credo che sarà interessante vederlo ed esprimere le proprie opinioni, visto che sono della prov. di Siracusa. Certi ambienti si possono immaginare, e si possono confrontare con la vita attuale, anche se questo è degli anni" 60. Mitici e splendido.
Colgo l'occasione per invitarla nel mio forum: https://www.nikieolos.it.
L'aspetto con piacere con i suoi commenti. Saluti da Lentini (SR)