I fidanzati (1963) Regia di Ermanno
Olmi. Scritto da Ermanno Olmi. Fotografia di Lamberto Caimi. Musiche
di Gianni Ferrio. Interpreti: Carlo Cabrini, Anna Canzi, e molti
altri. Durata: 81 minuti
"I fidanzati" è un film sul
lavoro: all'operaio interpretato da Carlo Cabrini, specializzato
nella costruzione e manutenzione di impianti complessi, viene
proposto un avanzamento di carriera: ma dovrà trasferirsi in Sicilia
per insegnare agli operai del posto. E' il film successivo a "Il
posto" e dal titolo ci si aspetterebbe qualcos'altro, magari
proprio il seguito del film precedente, ma qui i due fidanzati sono
vicini ai trent'anni, è un fidanzamento che dura da molto e questa
separazione, la prima per loro, servirà a far capire ai due che si
vogliono bene. Un altro tema importante è l'assistenza al padre
anziano, che rimarrà in casa da solo; un altro problema non da poco
per il protagonista del film.
Il film si svolge quasi tutto in
Sicilia, tra gli impianti di un'industria chimica, dove bisogna iniziare con la ricerca di
una stanza in affitto che gli operai devono però pagare con i loro
soldi. L'impianto petrolchimico dovrebbe essere a Priolo, ma non ho
trovato indicazioni precise in proposito; alcune scene sono girate a Paternò e a Siracusa. Ci sono molte belle
sequenze nello stile di Olmi, con molto affetto come sempre verso i
suoi personaggi e verso il mondo del lavoro. Si può ricordare, per
chi non ne fosse a conoscenza, che Ermanno Olmi iniziò proprio
girando cortometraggi per la Edison, brevi storie o documentari
realizzati per mostrare ai potenziali clienti come si lavora nella
ditta. L'inizio, con i due fidanzati nella sala da ballo, sembra già
un anticipo di Bela Tarr; la scena della festa di paese in Sicilia,
con maschere e coriandoli, rimanda un po' ai Vitelloni di Fellini
(vedi minuto 46), ed è bella anche la scena dell'irruzione del cane
in chiesa, molto delicata. Un incidente sul lavoro e l'arrivo
dell'ambulanza mostrano anche l'altra faccia della realtà del mondo
del lavoro, una realtà poco o per niente mostrata nei nostri film.
Gli attori, quasi tutti non professionisti, sono tutti bravi: lei si
chiama Anna Canzi, lui è Carlo Cabrini; gli altri interpreti non sono menzionati nei
titoli di coda. Bruttine solo le musiche di Gianni Ferrio, peccato: si poteva
scegliere qualcosa di meglio, in quel 1963.
La
realtà dei lavoratori negli impianti, della costruzione degli
impianti chimici e della loro manutenzione, è stata raccontata anche
da Primo Levi, in "La chiave a stella"; è una realtà che
anch'io ho conosciuto, non in prima persona ma tramite il racconto di
amici e colleghi spesso mandati in luoghi lontani, non la Sicilia ma
magari l'Iran, l'Africa, e oggi probabilmente anche la Cina. Per chi
fosse interessato, si può guardare anche un bel documentario di
Bernardo Bertolucci, "La via del petrolio" (che è già qui
da tempo, su questo blog).
1 commento:
Ho sentito discutere su un film del genere, ma non lo mai visto. Credo che sarà interessante vederlo ed esprimere le proprie opinioni, visto che sono della prov. di Siracusa. Certi ambienti si possono immaginare, e si possono confrontare con la vita attuale, anche se questo è degli anni" 60. Mitici e splendido.
Colgo l'occasione per invitarla nel mio forum: https://www.nikieolos.it.
L'aspetto con piacere con i suoi commenti. Saluti da Lentini (SR)
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