sabato 27 febbraio 2010

Veduta di Delft

Nosferatu, Phantom der Nacht (1979) Scritto e diretto da Werner Herzog Tratto dal film omonimo di F.W. Murnau (1922) e dal romanzo “Dracula” di Bram Stoker (1897), Fotografia: Jorg Schmidt-Reitwein Scenografie e arredi di Henning von Gierke e Ulrich Bergfelder Costumi di Gisela Storch Trucco per Klaus Kinski: Reiko Kruk Effetti speciali: Cornelius Siegel Musica: Florian Fricke (Popol Vuh), Richard Wagner, Charles Gounod, Vocal Ensemble Godela (Georgia ) Con Klaus Kinski (Dracula), Isabelle Adjani (Lucy Harker), Bruno Ganz (Jonathan Harker), Roland Topor (Renfield, il capo di Harker), Walter Ladengast (van Helsing), Jacques Dufilho (il capitano della nave) Martje Grohmann (Mina) Clemens Scheitz (impiegato comunale) e altri. Durata originale 107 minuti

La “veduta di Delft” è uno dei dipinti che hanno creato il mito di Jan Vermeer (1632-1675). A Delft, in Olanda, Vermeer viveva; di lui si sa poco, ma più che altro perchè c’è poco da dire sulla sua vita, molto tranquilla. Di Vermeer è anche il dettaglio di una strada di Delft, altrettanto famoso.
Vermeer è un maestro delle luci, ma non sta a me fare queste considerazioni, vista la quantità di libri e di riflessioni che i suoi dipinti hanno ispirato. E’ certo che visto un quadro di Vermeer, o una sua riproduzione, poi diventa difficile dimenticarsi di lui e della sua luce.
Bisogna dire qualcosa anche sui colori: come capita sempre con i dipinti, su internet ho trovato fotografie diversissime fra loro. Per sapere com’è la “Veduta di Delft” così come l’ha voluta Vermeer bisognerà proprio andarla a trovare di persona.
Alla “veduta di Delft” Marcel Proust dedica delle pagine famose. Gabriella Alù nel suo sito dedicato a Marcel Proust ( www.marcelproust.it ) le riassume così: « Quando Proust si trova davanti la veduta di Delft di Vermeer al Mauritshuis all'Aja, lo considera "il più bel quadro del mondo". Nella Recherche, Vermeer è il pittore preferito di Swann, che su di lui vuole scrivere un saggio, e lo scrittore Bergotte muore davanti al quadro perchè, se pur molto malato, non sa rinunciare a recarsi al museo per vedere un piccolo particolare (“una piccola ala di muro gialla”) di cui un critico ha parlato e da lui mai notato fino ad allora.»

A Delft è stato girato il “Nosferatu” di Werner Herzog (1978), con Klaus Kinski, Bruno Ganz, Isabelle Adjani. Delft si vede soprattutto all’inizio, lungo i canali: da qui parte Bruno Ganz, a cavallo, salutando la moglie e la famiglia. Come ben sappiamo, si sta recando in Transilvania.
A Delft il film tornerà più avanti, per la scena della peste; in questo caso le immagini riguarderanno soprattutto la piazza centrale della città olandese, della quale si intravedono i campanili.

Dire “Nosferatu” significa parlare di vampiri. Il film di Herzog è la riduzione cinematografica del “Dracula” di Bram Stoker; il conte vampiro è interpretato da Klaus Kinski, Bruno Ganz è invece l’agente immobiliare che va a proporgli un contratto, e Isabelle Adjani è sua moglie, che attirerà l’attenzione del vampiro inducendolo a lasciare il castello dove viveva recluso. Per chi non ama i film di vampiri, e non guarderà mai “Nosferatu”, propongo queste immagini molto belle che sarebbe un peccato perdere.

La nave che si intravvede sulla destra è quella che porta il vampiro a Delft; con lui arriveranno orde di topi, e la peste sconvolgerà la quiete cittadina. Ma per adesso possiamo goderci quest’inquadratura, veramente notevole.
Werner Herzog ha sempre avuto un’attenzione particolare alla scelta dei luoghi in cui girare i suoi film. Forse oggi non sarebbe possibile trovare città rimaste così intatte, quasi come se fossero rimaste a duecento anni fa; negli anni ’70 invece era ancora possibile, e i film di Herzog (soprattutto “Nosferatu”, “L’enigma di Kaspar Hauser” e “Woyzeck”) ne sono la testimonianza.
E infine un’immagine odierna di Delft, presa da internet. La curiosità a questo punto è quasi un obbligo. Direi che tutto sommato ci può stare, peccato soprattutto per quel cartello in basso che è davvero brutto da vedere. Ma, visto quello che abbiamo combinato noi con i nostri panorami più belli (da Napoli alla Liguria ad Agrigento), direi che è meglio sorvolare e togliersi il cappello davanti agli olandesi di Delft.

2 commenti:

Marisa ha detto...

Come sempre la tua ricostruzione e lettura del film è precisa e, con la completezza che ti è propria(analisi della regia,musica interpretazione, fotografia,ambientazione,...)ci hai abituato a ripercorrerlo con interesse e piacere.
In questo caso il continuo parallelo con Murnau aggiunge profondità perchè mostri come un vero artista possa ripercorrere le orme di un altro senza pericolo di plagio.
Partirei proprio dalle scene di Murnau che tu hai molto acutamente evidenziate per fare qualche riflessione sul "vampiro", il "non morto".
Mi riferisco alle piante carnivore, al ragno che prepara la sua trappola e via via fino ai protozoi ed amebe...
E' evidente che in natura esiste il modello "vampiro"(non solo il povero pipistrello che porta questo nome) ed è la tendenza a nutrirsi della vita degli altri esseri viventi, ma messo come sfondo per un certo comportamento "umano" fa sempre impressione. Ricordi il lussureggiante giardino di Sebastian in "Improvvisamente l'estate scorsa"?
In realtà esistono tanti "vampiri" tra di noi e in genere non ce ne accorgiamo perchè preferiamo credere che abbiano i denti aguzzi,siano mortalmente pallidi, ma soprattutto siano relegati in uno spazio "altro" e comunque ci possiamo proteggere con qualche amuleto ,aglio o crocifisso, non importa.
Cosa dire di chi "succhia la vita e le energie" dell'altro con le celebri frasi apparentemente altruistiche. "non vivo senza te","ti prego, fallo per me, non farmi stare in ansia..."Rapporti vampireschi tra genitori e figli, tra amanti,ecc...
Chi vampirizza chi ,e chi, una volta vampirizzato, non diventa a sua volta vampiro?
E che dire dei rapporti vampireschi tra le classi sociali?

Giuliano ha detto...

Ogni tanto bisognerà ricordare che qui sto semplicemente mettendo in fila tutti i miei appunti - trent'anni abbondanti...
Non sono un esperto in niente!
:-)
grazie Marisa!

Murnau non si è occupato solo di vampiri, ma ha girato anche "Aurora" del quale si dice che influenzò grandemente Disney per Biancaneve e i sette nani... (la scena del luna park, direi).
Comunque sempre inquietante, in "Aurora" il tema che accenni è portato alla luce del giorno, nel rapporto di coppia. (però dovrei rivederlo, prima di parlare!)