Anno uno (1974) Regia di Roberto
Rossellini. Scritto da Marcella Mariani, Luciano Scaffa, Roberto
Rossellini. Fotografia di Mario Montuori. Musiche di Mario
Nascimbene. Interpreti: Luigi Vannucchi, Dominique Darel (Maria
Romana de Gasperi), Valeria Sabel (Francesca de Gasperi), Ennio Balbo
(Nenni), Tino Bianchi (Togliatti), Paolo Bonacelli (Amendola), Omero
Antonutti (dirigente comunista), Consalvo dell'Arti (Bonomi), Laura
de Marchi, Edda Ferronao (Nilde Jotti), Rita Forzano (Lucia de
Gasperi), e molti altri. Durata: 115 minuti
"Anno uno" di Rossellini è
una biografia di Alcide De Gasperi e anche uno schematico tentativo
di riassumere la Liberazione e i primi governi della Repubblica:
schematico perché un film solo non basta per riassumere tutti quegli
eventi, ma Rossellini è comunque un maestro del cinema e l'impresa
riesce benissimo, anche e soprattutto perché lascia molte tracce da
seguire e riferimenti precisi per quanto riguarda nomi, luoghi, date,
documenti da reperire.
"Anno uno" significa il primo
anno dopo la caduta del fascismo, il 1946. E' un film bello e utile,
come tutti quelli di Rossellini, troppo spesso trattati con
superficialità o addirittura ignorati nelle recensioni. Interprete
principale è l'ottimo Luigi Vannucchi nei panni di De Gasperi. Oltre
a Vannucchi troviamo pochi attori famosi, come Bonacelli e Antonutti,
e altri bravi ma meno noti che ho tentato di riassumere nelle righe
iniziali di questo testo. Il film è stato girato nel Belice, e forse
a Matera, per gli esterni. Tra i personaggi storici, presenti o
citati in "Anno Uno", oltre a De Gasperi ci sono Bonomi,
Nenni, Parri, La Malfa, Di Vittorio, Togliatti, Secchia, Giuseppe
Romita, Fanfani, Pertini, Luigi Longo, Badoglio, don Signora, Giorgio
Amendola, Saragat. E poi Maria Romana, moglie di De Gasperi, e le due
figlie suor Maria e Francesca. Ivanoe Bonomi fu presidente del
Consiglio per il CLN nel 1944 subito prima di Parri; Parri era del Partito
d'azione, né socialista né comunista - lo scrivo nel caso passasse
di qui qualcuno male istruito da Casapound, e Bonomi era socialdemocratico.
E' un film da vedere e da ascoltare,
molto ricco di informazioni. Porto qui alcune trascrizioni di
dialoghi che mi hanno colpito particolarmente, e invito tutti alla
visione del film - ammesso che riusciate a trovarlo, anche la figura
di De Gasperi provoca malumori in certa destra oggi trionfante perché
mette in chiaro una cosa: il fascismo mise in galera De Gasperi e sua
moglie, ma lasciò liberi gli assassini e i bancarottieri e
truffatori dello Stato. I responsabili della morte di Matteotti, don
Minzoni, Piero Gobetti, e tanti altri, vissero infatti liberi e
impuniti; così come i protagonisti degli scandali bancari dei primi
anni del fascismo. I dettagli si trovano su tutti i libri di Storia,
quelli onesti intendo, e invito chi passa di qui a fare le sue
ricerche personali, oltre che alla visione di "Anno uno".
(Alla figura di Alcide de Gasperi è dedicato anche un
documentatissimo film in tre puntate di Ermanno Olmi, sempre del
1974)
De Gasperi: ... la solitudine talvolta
è anche una difesa felice, ma poi sbocca in un mare di angoscia.
Nella solitudine si dialoga con il proprio spirito, ci si intrattiene
con Dio, con la memoria degli uomini. Alla lunga, però, si sente che
l'uomo non è fatto per il monologo ma per il dialogo.
(da "Anno Uno" di Rossellini,
l'inizio)
De Gasperi fu messo in prigione dai
fascisti, e visse in clandestinità nel periodo bellico: a queste
angosce si riferisce la frase qui sopra. Anche la moglie di De
Gasperi fu incarcerata.
De Gasperi: La bestia è braccata ma è
ancora forte, e i cacciatori sono prudenti, troppo prudenti.
(idem, per le divisioni interne del CLN
e per le truppe Usa ferme ad Anzio)
De Gasperi: ... in passato,
l'educazione cattolica insegnava agli uomini a stare in piedi, e non
in ginocchio.
(sui contrasti con il Vaticano, negli
anni del dopoguerra: rivendica la sua laicità, cioè indipendenza)
- Si sente avvilito, amareggiato?
- Avvilito? No, io ho fatto tutto
quanto era in mio potere, la mia coscienza è in pace. Ma, vede, il
Signore ti fa lavorare, ti permette di fare progetti, ti dà energia
e vita, poi quando credi di essere indispensabile al tuo lavoro ti
toglie tutto improvvisamente, ti fa capire che sei soltanto utile. Ti
dice: ora basta, puoi andare. E tu non vuoi, vorresti presentarti al
di là con il tuo compito ben finito. La nostra piccola mente umana
ha bisogno delle cose finite, e non si rassegna a lasciare ad altri
l'oggetto della propria passione.
(intervista dopo le dimissioni da
presidente del Consiglio, già malato; discorso finale)
(citazioni da "Anno uno" di
Roberto Rossellini)
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