martedì 12 maggio 2020

Ho camminato con uno zombie (1943)


 
I walked with a zombie (Ho camminato con uno zombi, 1943) Regia di Jacques Tourneur. Tratto da un romanzo di Inez Wallace. Sceneggiatura di Curt Siodmak e Ardel Wray Fotografia di J. Roy Hunt Musiche di Roy Webb Interpreti: Frances Dee, James Ellison,Tom Conway, Edith Barrett, Christine Gordon, Teresa Harris, Sir Lancelot, Darby Jones, Jeni Le Gon Durata: 1h10'

"I walked with a zombie", film del 1943, è più dramma psicologico che un horror come lo intendiamo oggi; la regia è di Jacques Tourneur, il suo film successivo a "Cat people".
Il soggetto è questo: una giovane infermiera trova un posto di lavoro ben pagato in un ambiente da favola, esotico; scoprirà che il malato che deve assistere è una donna giovane che però è come sonnambula, in catalessi, si alza e cammina ma è come se fosse senza volontà. I medici danno la colpa a una febbre tropicale che può lesionare anche il cervello, ma siamo in zona vudù e quindi il sospetto che ci sia sotto qualcosa d'altro è lecito. Dietro c'è il conflitto fra due fratelli, stessa madre ma cognomi diversi (la madre era rimasta vedova) entrambi innamorati della stessa donna che però si è sposata al maggiore dei due fratelli; questa donna è adesso la malata da assistere. La madre dei due, medico, è sul posto, e anche se è vedova di un missionario cristiano è in contatto stretto con i sacerdoti vudu, che ha iniziato a frequentare per farsi obbedire dai locali che non volevano seguire le norme igieniche più elementari e poi si è fatta sempre più coinvolgere.
Gli zombi e il vudu però restano sullo sfondo, forse settant'anni fa alcune scene potevano fare impressione ma comunque non ci sono scene davvero terrificanti e prevale il dramma psicologico. Il film andrebbe visto in lingua originale e dopo un buon restauro della pellicola, l'edizione che passa in Rai è un po' disastrata e troppo scura. Nel sonoro originale hanno parte importante canzoni e ballate qui rese quasi inintellegibili dal pessimo doppiaggio anni '80: belle le voci dei doppiatori, ma pessimo il sonoro nel suo complesso, tutto azzerato o appiattito.

 
Alcuni dettagli interessanti:
1) nel viaggio in nave si parla dei pesci volanti e della luminescenza del mare; il maggiore dei due fratelli spiega alla giovane infermiera che i pesci volano per sfuggire ai predatori, e che la luminescenza è dovuta a organismi in putrefazione. Ciò che sembra così bello è in realtà legato alla morte, e questo dialogo riporta alla citazione di John Donne in "Cat people" (Il bacio della pantera, sempre per la regia di Jacques Tourneur):
... but black sin hath betrayed to endless night
my world, both parts, and both parts must die.
(ma il nero peccato ha tradito ad una notte perpetua
entrambe le parti del mio mondo, ed entrambe dovranno morire)
Holy Sonnets, n.2, da “Divine poems” di John Donne (1572-1631)

 
2) nella casa dove abitano i due fratelli c'è la polena di una nave negriera, un San Sebastiano trafitto dalle frecce; siamo nella zona di Haiti, dove la tratta degli schiavi provenienti dall'Africa fu particolarmente feroce.
3) i locali, discendenti di schiavi, piangono quando nasce un bambino e fanno festa ai funerali: qui la vita è solo sofferenza, e c'è il ricordo delle navi negriere e delle condizioni di quei viaggi. La loro vita è per il resto normale, povertà e riti vudu a parte.
4) i testi delle ballate locali raccontano le storie di due fratelli rivali in amore, e di sortilegi
5) la sceneggiatura del film è un testo che si potrebbe recitare in teatro, senza cambiare una virgola.

 
Gli attori: Frances Dee è l'infermiera, James Ellison e Tom Conway sono i due fratelli, la madre medico è Edith Barrett, Christine Gordon è la moglie malata. Più difficile risalire agli attori afroamericani, come era d'uso a quel tempo la lista degli interpreti non è completa ed è difficile ricordarsi i nomi dei personaggi.
Il soggetto è di Inez Wallace, la sceneggiatura è di Curt Siodmak e Ardel Wray; il produttore è Val Lewton, a cui si devono molti film di fantascienza o horror di quel periodo. Si vede bene la mano del regista Jacques Tourneur, e ci sono diverse somiglianze con "Cat people" al di là del soggetto esotico. Il finale è tragico, però rende liberi i due innamorati, il fratello maggiore ormai vedovo e la giovane infermiera. Sul soprannaturale rimane solo qualche dubbio, la spiegazione medica è più che plausibile; molto bravo comunque l'attore che cammina nell'oscurità a occhi sbarrati, e che è l'unico effetto speciale di questo film.
 
Gli esperti, soprattutto i medici, spiegano che dietro agli zombies, quelli veri di Haiti, c'è una droga o un mix di droghe che spengono la volontà; sottoposti a quella droga gli esseri umani non hanno più coscienza di se stessi ma possono comunque lavorare, e come schiavi vengono impiegati. Non sono un esperto e non posso quindi aggiungere dettagli, ma questo è ciò che si vede nel film e corrisponde a ciò che si racconta da sempre sugli zombies, collegati alla religione voodoo (che in realtà è molto più complessa di come si vede nei film, non è solo magia nera). Il racconto degli zombies come cadaveri che escono dalla terra e mangiano carne umana è invece molto recente, e si è diffuso a partire dagli anni '70, con il film di George Romero; la confusione nasce probabilmente dalla definizione di "morti viventi" collegata alla parola zombie. Io c'ero negli anni '70, ero già appassionato di cinema ma non ho mai voluto guardare i film horror (Romero mi è bastato e avanzato); ho conosciuto di persona miei coetanei che facevano uso di droghe pesanti, e purtroppo in molti casi la definizione di "morti viventi" era molto vicina alla realtà. Con l'eroina, e con altre droghe simili, diventa perfino difficile riconoscere un amico, un'amica, una persona che si conosce. E' una cosa davvero triste, e forse per questo motivo, e per tanti altri, non ho mai amato il genere horror così come è diventato dagli anni '70 in su, non capisco cosa ci si possa trovare. Per queste cose, per impressionarsi o per spaventarsi, basta e avanza la realtà: provate a leggere la descrizione dei sintomi del virus Ebola, tanto per dirne una, e vi passerà la voglia di scherzare. O, magari, le cronache dalla ex Jugoslavia negli anni '90, o dal Ruanda nel 1994, o anche soltanto da un normale servizio di Pronto Soccorso in uno dei nostri sabato sera. Forse, bisogna essere molto giovani per aver voglia di spaventarsi con i film di zombie e di vampiri, con i serial killer e i morti ammazzati.
 


(le immagini vengono dal sito www.imdb.com )

Nessun commento: