Quintet (1979) Scritto e diretto da Robert Altman. Sceneggiatura di Robert Altman, Lionel Chetwynd, Patricia Resnick, Frank Barhydt. Fotografia: Jean Boffety. Musica: Tom Pierson. Interpreti: Paul Newman (Essex), Vittorio Gassman (Saint Christopher), Fernando Rey (Grigor, il giudice), Bibi Andersson (Ambrosia), Brigitte Fossey (Vivia), Nina Van Pallandt (Deuca), David Langton (Francha), Craig Richard Nelson (Redstone). Durata: 118 minuti
Quintet è "Il settimo sigillo" di Altman: ma nel film di Bergman c'era spazio per la speranza, la Morte non era né cinica e sprovveduta come Essex né squallida come "l'arbitro" Grigor, né crudele come Saint Christopher; era così come deve essere, qualcosa di giusto e di naturale, un giocatore (di scacchi!) leale ed esperto. In Bergman, il cavaliere Antonius guida la partita a scacchi per distrarre la Morte, e permettere così che una giovane coppia, col loro bambino, possa sfuggire alla peste; in “Quintet” la speranza in un futuro possibile per l’umanità c’è all’inizio, ben visibile; ma è destinata a non durare.
Il cast è di altissimo livello: Paul Newman è Essex, Fernando Rey è Grigor, Vittorio Gassman è Saint Christopher, Bibi Andersson è Ambrosia, Nina van Pallandt è Deuca, e all’inizio c’è anche Brigitte Fossey come Vivia. Sono tutti eccellenti; direi che manca solo Mastroianni, ed è davvero un peccato: ci sarebbe stato benissimo, e forse avrebbe dato qualcosa in più a tutto il film.
Essex arriva da fuori, da lontano. E’ un cacciatore di foche (Foca in inglese è Seal: e Seal significa anche Sigillo) e ha con sé una compagna giovane, e incinta. Ma il brutale gioco del Quintet non ha pietà di nulla, nemmeno della speranza; Essex senza volerlo si ritrova dentro il gioco e assume l’identità di Redstone, un giocatore che è stato appena eliminato da Saint Christopher. Al momento opportuno, Saint Christopher si risolve a chiedere informazioni all’arbitro: lui ha già ucciso il vero Redstone, quest’uomo chi è? Lo straniero è parte del gioco (della vita) oppure no? Il giudice gli risponde così:
Grigor: L'impostore, anche se non ha partecipato al gioco per sua scelta, è dentro al gioco. E' come la vita: nessuno c'è dentro per sua scelta. L'uomo che porta i pezzi di Redstone, è Redstone. La sua vita non è importante, al di fuori del gioco.
Saint Christopher: E così sia.
Nel finale, Essex e Saint Christopher si scontrano tra la neve, fuori della città.
Saint Christopher: (grida, da lontano): Redstone!
Essex: (gli risponde, da lontano) Mi chiamo Essex!
Saint Christopher: Quello era ieri! Oggi tu sei Redstone. Sei pronto a giocare? La morte ha fretta...Ma non c'è combattimento: Saint Christopher scivola nella neve, e muore così, ucciso dalla sua stessa arma. Essex sarà il vincitore, ma la vittoria a Quintet non porta a nulla. Il vincitore è vivo, e questo gli deve bastare…
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