venerdì 9 settembre 2011

Clint Eastwood ( I )

La carriera di Clint Eastwood come attore la conosciamo tutti: dopo qualche anno da cowboy nei telefilm americani, serie come “Rawhide”, arrivò un’enorme fama mondiale grazie a Sergio Leone, che lo scritturò come protagonista di “Per un pugno di dollari”: io ero un bambino, questi film al cinema non ricordo di averli mai visti, ma ne sentivo parlare molto. Dopo i tre film con Leone, inizia per Eastwood la serie dell’ispettore Callahan, arrivano altri western atipici come “Impiccalo più in alto” di Ted Post (1968) , e infine il debutto nella regia con film discreti ma abbastanza di routine. Insomma, Eastwood era molto più simpatico di John Wayne ma la sua carriera cinematografica pareva essere destinata a continuare e a concludersi in modo molto simile.
Invece, venne la sorpresa: Clint Eastwood dagli anni ’80 in avanti si rivelò come un grande autore di cinema, un regista con i fiocchi, degno di stare al pari con i grandi maestri e capace di profondità inaspettate. Il primo modello di Eastwood come regista è sicuramente Don Siegel, autore di molti capolavori del cinema d’azione e anche di fantascienza (L’invasione degli ultracorpi, 1956); ma poi sul mestiere di Siegel comincia a prevalere un altro modello ancora più grande, John Huston.
Non ho visto quasi niente, al cinema, di Clint Eastwood come attore: quando uscì “Per un pugno di dollari” avevo sei anni, non ricordo se fosse vietato ai minori ma era sicuramente ritenuto un film violento e non adatto ai bambini. Non ho visto nemmeno i film successivi, in parte perchè si trattava di un genere per me poco interessante, in parte perché non avevo ancora soldi sufficienti per andare al cinema come volevo e dove volevo, bisognava scegliere ed Eastwood non era fra le mie prime scelte. Questi film li ho dunque recuperati in tv, molto tardi; al cinema, per me la vera rivelazione fu “Bird”, nel 1988, e da allora ho seguito la carriera di Eastwood con molta più attenzione.
I film di Eastwood come regista che ho visto non sono però moltissimi, due li ho già portati qui per esteso (“Cacciatore bianco cuore nero” e “Mezzanotte nel giardino del bene e del male”), gli altri li metto in fila qui sotto, a partire proprio da “Bird”, la biografia di Charlie Parker. Confesso però di avere enormi problemi con molti dei film girati da Clint Eastwood, o per via del soggetto a me non congeniale o perché se ne è parlato troppo fin nei dettagli: non sopporto i riassunti dettagliati, mi devo dimenticare di cosa si tratta prima di guardare il film, e a volte servono anni per dimenticare.
I film di Eastwood come regista che ho visto:
Gunny (1986, C.Eastwood, Marsha Mason, Mario van Peebles) **
Bird (1988, F.Whitaker, Diane Venora, K.David, J.Smith) ****
Unforgiven (Gli spietati, 1992, C.Eastwood, M.Freeman, G.Hackman, R.Harris) ***
Mezzanotte nel giardino del bene e del male (1997, K.Spacey, J.Cusack) ****
Piano blues (2003, documentario, C.Eastwood, Ray Charles, Dr.John, e molti altri) ****
Gran Torino (2008, C.Eastwood) ***
I film di Eastwood come regista che ho provato a guardare ma che mi danno dei problemi:
Assassino sull’Eiger (1975, uno dei suoi primi film da regista)
Honky tonk man (1982, musica che non mi piace molto)
Un mondo perfetto (1993, visto fino in fondo ma non mi convince)
I ponti di Madison County (1995, ci ho provato diverse volte, ma non lo reggo)
Space cowboys (2000, mi è sempre sembrato una scemenza, magari mi sbaglio)
Mystic river (2003, annoiato a morte dopo venti minuti, magari poi migliora)
Million dollar baby (2004, in attesa di dimenticare i riassunti fatti su blog e giornali)
Letters from Iwo Jima (2006, apprezzo ma ho visto troppi film di guerra negli anni ’60)
Flags of our fathers (2006, come sopra)
Ed altro ancora, compreso il film da attore con un orango come partner, “Every which way but loose”, in Italia “Filo da torcere”, anno 1978 regia James Fargo, dove lei è Sondra Locke e il partner è un orang utan di nome Clyde, a cui Eastwood si affezionò molto e che poi si portò a casa, nel suo ranch, una volta finito il film. Ma non mi sembra che i miei appunti sugli altri film di Clint Eastwood siano interessanti, li ho fatti scorrere e ho deciso che si possono anche lasciar perdere.
Bird
Biografia di Charlie Parker, ma non solo. L’ho visto al cinema quando era uscito, ne scrivevo così:
Ho visto “Bird” e mi sono finalmente ritrovato a comperare dischi (di jazz, bebop e anche Armstrong). Eastwood è dunque, per davvero, un grande regista. Perché “Bird” non è solo la storia patetica di un vecchio sax, come per Lester Young nel film di Tavernier (‘Round midnight, del 1984), ma è davvero il grande ritratto di un uomo, una storia degna di essere raccontata al di là del jazz e della notorietà del protagonista. Perché questo è uno dei rarissimi film che parli di droga, di alcool, di fallimenti, senza scadere nel melodramma da quattro soldi e nel sensazionalismo: e non c’è una parola o un’immagine di troppo, come nei grandi film. Chiudo con lode a Diane Venora, all’attore che faceva Dizzy Gillespie, e a mio fratello Forest Whitaker. (ottobre 1988)
Piano blues
Girato nel 2003, è un documentario dove Clint (che è anche pianista, come si vede in Honky Tonk Man, del 1982) intervista Ray Charles, Dave Brubeck, Dr. John, e molti altri pianisti di jazz e di blues. Molto bello, anche se questo non è esattamente il mio genere di musica, e anche se mi sembra che tutti si prendano un po’ troppo sul serio: dopo dieci minuti, a me sembra che tutti stiano suonando la stessa cosa. Gradevole, per carità: ma con Schubert non mi capita mai... Ho comunque imparato un nome che non conoscevo: Professor Longhair. E’ stupefacente, dice che ha imparato a fare gli accordi incrociati perché suonava su pianoforti rotti, recuperati in discarica: alcuni tasti non funzionavano più e non erano riparabili, così andava a chiudere l’accordo da un’altra parte della tastiera. E’ di New Orleans, e suona musica davvero interessante.
Poi c’è la storia che racconta Eastwood su Fats Domino: ha girato con lui un documentario dove Fats suona in mezzo ad una radura, e dieci alci vennero a vedere ed ascoltare, rimasero lì tutto il tempo del concerto, poi se ne andarono quando Fats smise di suonare. (marzo 2009)
(continua)

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