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- Pinocchio, film a disegni animati, produzione Walt Disney del 1940. Diretto da Hamilton Luske e Ben Sharpsteen sceneggiato da Ted Sears, Otto Englander, Webb Smith, William Cottrell, Joseph Sabo, Erdman Penner, Aurelius Battaglia. Musica di Leigh Harline & Paul J. Smith Durata 88 minuti
Appena avuta la notizia che Geppetto è in pericolo, Pinocchio corre subito a cercarlo; il Grillo ha paura ma poi lo segue. Qui c’è la camminata sui fondali marini, molto divertente e piena di idee: tutti e due sono zavorrati con pietre per non salire a galla. Numerose le gags con pesci, crostacei, anemoni, cavallucci marini, e anche con le bolle d’aria: qualcosa di simile lo rivedremo (ma in acqua dolce) in “La spada nella roccia”, l’inseguimento del luccio quando Artù diventa pesce.
I pesci fuggono spaventati non appena si nomina la Balena: la scena ricorda quelle simili nei film di vampiri, come in “Nosferatu” di Herzog, per l’arrivo al villaggio.
Finalmente, vediamo la Balena: prima il muso, poi l’interno con Geppetto, la pesciolina, il gattino. Geppetto si è fabbricato un po’ di mobili, sta benino ma adesso soffre la fame: è un po’ che la Balena non apre la bocca, sta dormendo e se dorme non ci sono pesci. Prova a pescare, con amo e lenza, ma senza successo. La Balena non è una balena: somiglia ad una balena ma lo staff Disney l’ha disegnata con denti piccoli e affilati.
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La Balena è nella Bibbia, il Libro di Giona, ed è in Herman Melville, Moby Dick. Disney voleva fare un Moby Dick? Parrebbe proprio di sì, a tratti, quando la Balena s’infuria, sembra di vedere il film su Moby Dick girato da John Huston (1956, sedici anni dopo Pinocchio). Però questa balena è nera, non bianca come quella che ossessiona il capitano Achab.
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Nel cap XX: c’è il Serpente: mentre Pinocchio sta tornando a casa dalla Fata, dopo essere uscito di prigione, s’imbatte in un mostruoso ed enorme Serpente. Per fuggire dal serpente Pinocchio finisce in una tagliola. Siamo al cap XXI: Pinocchio chiede aiuto a una lucciola, ma arriva il Contadino che aveva messo la tagliola e lo obbliga a prendere il posto del suo cane Melampo, che è morto.
Nel cap XXII Pinocchio è nella cuccia del cane Melampo: incontra i ladri (sono faine) e li denuncia al Contadino, che lo libera. Pinocchio gli tace l’orrenda verità: il povero Melampo era d’accordo con le faine, è per questo che non era mai riuscito a prenderle prima.
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Pinocchio organizza la fuga; c’è lo starnuto della Balena e il lieto fine. Pinocchio sembrerebbe morto, ma la Fata non solo lo resuscita ma lo trasforma in bambino perché ha salvato suo padre dimostrandosi valoroso e disinteressato.
C’è un finalino tutto per il Grillo, che ottiene l’onorificenza che si aspettava: una medaglia d’oro a 18 carati.
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Nel cap. XXIV, nuotando, Pinocchio arriva all’isola con il Paese delle Api Industriose. Prima però incontra un pesce, che si rivela essere un Delfino, molto garbato; gli parla per esteso del Pesce-cane. Al Paese incontra il carbonaio, poi il muratore, poi la donna che porta due brocche d’acqua: è la Fatina, con la quale dialogherà a lungo nel cap.XXV, chiamandola “mammina”. Pinocchio torna a scuola, ma il rapporto con i suoi compagni non è dei migliori. Nei capitoli XXVI e XXVII porterà i compagni sulla spiaggia per vedere il pesce-cane, che però non c’è; ne nascono un litigio e una zuffa. Il Granchio mette in guardia i ragazzi ma viene respinto in malo modo. Uno dei compagni di scuola, che si chiama Eugenio, si fa male e accusa Pinocchio. Arrivano i Carabinieri , Pinocchio fugge e viene inseguito da un mastino che si chiama Alidoro.
Nei capitoli XXVIII - XXIX Alidoro rischia di annegare e Pinocchio lo salva; poi lo saluta ma viene pescato dal Pescatore Verde che lo vuol mangiare. Sarà il mastino Alidoro, riconoscente, a liberare Pinocchio, poi due si lasciano definitivamente. Pinocchio incontra altra gente e chiede di Eugenio; dice bugie e il naso si allunga. Finalmente torna alla casa della Fata, dove c’è la lentissima Lumaca. Lo fanno dunque aspettare, e molto; ma poi viene perdonato.
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Nel capitolo XXXIII l’omino di burro vende Pinocchio al circo. Dopo l’esibizione, il direttore del circo venderà il ciuchino ormai zoppo al conciatore di pelli, che vuole farne un tamburo.
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Capitoli XXXV-XXXVI: nella pancia del Pesce-cane Pinocchio vede una luce, ed è Geppetto. Approfittando del sonno del Pesce-cane, Pinocchio porta via Geppetto che non sa nuotare. Il Tonno torna e aiuta Pinocchio, sfinito. Sulla terra, ormai salvi, Geppetto e Pinocchio trovano il Gatto e la Volpe ridotti in male arnese; e anche il Grillo, che stavolta è un incontro felice. Quindi Pinocchio va a lavorare dall’ortolano Giangio; lì troverà un ciuchino morente, che è Lucignolo. Pinocchio studia e lavora, incontra la Lumaca che gli porta notizie della Fata: gli dice che è malata, e Pinocchio lavorerà di più per aiutare anche lei. Segue lieto fine.
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I disegni di Attilio Mussino vengono dalla mia copia personale di “Pinocchio”, cioè l’edizione Bemporad-Marzocco del 1961 (“dodicesima ristampa”) (di Pinocchio ci sono tantissime edizioni, avrei potuto fare anch'io un copia e incolla qualsiasi, ma alla mia copia personale ci sono molto affezionato).
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