mercoledì 18 maggio 2011

Encyclopédie ( I )

La pubblicazione dell’Encyclopédie, nella Francia del ‘700, è un evento fondamentale nella storia europea. L’opera viene ristampata ancora oggi, nonostante tutto il tempo che è passato; e particolarmente belle sono le stampe che fanno da illustrazione. Ne porto qui alcune, insieme a immagini prese da film che fanno loro riferimento, più o meno direttamente.
I film sono “Solaris” di Andrej Tarkovskij (1972) e “Il ragazzo selvaggio” di François Truffaut (1969). L’attore che vediamo nelle immagini in bianco nero è proprio François Truffaut, che ha portato al cinema un libro del medico Jean Itard, risalente alla fine del ‘700.


da wikipedia:
Cronologia dell'impresa editoriale
* 1745: Il libraio ed editore André Le Breton affida a Denis Diderot la traduzione della Cyclopædia, un Dizionario delle Arti e delle Scienze stampato dall'editore inglese Ephraim Chambers nel 1728. In Francia ancora non esisteva alcuna opera simile, essendo all'epoca le arti e i mestieri manuali considerati generalmente di minore importanza. Questo progetto iniziale, piuttosto modesto, prese tuttavia, sotto l'impulso di Diderot e di D'Alembert ben altra ampiezza, proponendosi l'ambizioso obbiettivo di sintetizzare e diffondere in un'unica opera organica tutte le conoscenze del tempo.
* 16 ottobre 1747: Jean Paul de Gua de Malves, cui era stata affidata in origine, rinuncia all'incarico di direzione del progetto di redazione dell'Encyclopédie, che viene ufficialmente affidato a Diderot e D'Alembert, che sino a quel momento era occupato come semplice revisore delle voci scientifiche tradotte da Diderot e da altri collaboratori.
* Novembre 1750: il Prospectus (il Piano dell'opera), redatto da Diderot è diffuso in 8.000 esemplari.
* 1751: pubblicazione del primo volume dell'Encyclopédie, con il Discorso di presentazione di D'Alembert (dal quale è tratto il significativo brano che apre questa voce).
* Gennaio 1752: viene pubblicato il tomo secondo. I Gesuiti, frattanto, ottengono la proibizione dei tomi primo e secondo. Gli interventi di Madame de Pompadour e di Malherbes permettono tuttavia di riprendere la pubblicazione. In ogni caso, D'Alembert, assunto da questo momento in poi un atteggiamento defilato rispetto alla promozione dell'opera, propone di non consacrarsi che ai contributi in materia matematica.
* Febbraio 1752, Il Consiglio di Stato del Regno di Francia vieta di vendere, di comprare o di detenere l'Encyclopédie. Tuttavia, il magistrato Malesherbes, nella sua veste di direttore della Librairie, ossia di massimo responsabile della censura reale sulle opere stampate, si erge a protettore dei filosofi e autorizza la ripresa della pubblicazione.
* Novembre 1753: pubblicazione del tomo terzo.
* Novembre 1755: pubblicazione del tomo quinto.
* 1757: pubblicazione del tomo settimo. A seguito dell'attentato di Robert François Damiens contro Luigi XV, il partito dei devoti coglie l'occasione per sottolineare il lassismo della censura e per dimostrare che lo scopo reale dell'Encyclopédie sarebbe quello di minare il governo assolutista e la religione, promuovendo l'ateismo in forma larvata.
* 8 marzo 1759: Soppressione del privilegio di stampa concesso all'Encyclopédie a seguito dei sommovimenti sociali causati dalla pubblicazione de De l'esprit di Helvetius. Condanna del papa Clemente XIII.


* Settembre 1759: Malherbes ottiene di aggirare la soppressione del privilegio di stampa ottenendo il permesso di pubblicare dei volumi di tavole. La redazione e la pubblicazione del testo proseguono clandestinamente.
* 1762: mutazione degli equilibri politici: un decreto del Parlamento di Francia dispone l'espulsione dei Gesuiti.
* 1764: Diderot scopre episodi di censura esercitati sui testi dell'Encyclopédie esercitati dal suo stesso editore, Le Breton.
* 1765: Diderot conduce a termine il suo lavoro di redazione e di supervisione. Vengono distribuiti gli ultimi dieci volumi. Le Breton passa una settimana nella prigione della Bastiglia accusato di avere inviato clandestinamente a Versailles alcuni esemplari dell'Encyclopédie.

* 1770-1778: un lungo conflitto giuridico vede opposti Diderot, Pierre-Joseph Luneau de Boisjermain e gli editori dell'Encyclopédie a proposito del mancato rispetto degli impegni editoriali assunti nel Prospectus.
* 1772: Gli ultimi due volumi di tavole vengono pubblicati senza difficoltà.
Al fine di portare avanti il loro progetto, Diderot e d'Alembert, che sarà condirettore sino al 1759, si circondano di una "società di letterati", visitano gli studi letterari allora in piena fioritura, seguono i lavori d'edizione e, in parte, anche quelli di commercializzazione. Inizialmente prevista per constare di dieci volumi, la loro Encyclopédie finirà per comprenderne 35 (dei quali tredici di tavole) e richiederà ventiquattro anni di duro lavoro.
L'Encyclopédie è anche un'opera militante che si propone di "sommuovere tutto, senza eccezioni e senza riguardi", e per ottenere tale scopo, Diderot dovrà lottare contro la censura. I Gesuiti rimproverano alla tesi dell'abate Prades di contenere delle proposizioni eretiche e riescono ad organizzare un autodafé. Madame de Pompadour, favorita di Luigi XV, appoggia Diderot.

Il seguito dell'impresa dopo Diderot
All'originale seguirono rapidamente riedizioni, adattamenti e copie non autorizzate. Così, sebbene la prima edizione fosse stata tirata in 4.225 esemplari, se ne contano quasi 24.000 tra tutte le diverse edizioni vendute all'epoca della Rivoluzione francese. Tra il 1776 e il 1777, Charles-Joseph Panckoucke e Jean-Baptiste-René Robinet pubblicarono un "Supplemento all'Enciclopedia" in quattro volumi, più uno di tavole. Una "Tabella alfabetica" apparve in due volumi nel 1780. Dal 1782 al 1832 fu pubblicata una edizione completa in 166 volumi.
[modifica] L'impresa economica
Il Piano dell'opera (Prospectus) del 1750 ottenne un migliaio di sottoscrizioni e le condizioni di acquisto, dettagliate nell'ultima pagina, prevedevano: per dieci volumi in folio dei quali 2 di tavole: 60 lire d'acconto, 36 lire alla consegna del primo volume, prevista per il giugno 1751, 24 lire alla consegna dei successivi, scaglionati di sei mesi in sei mesi, 40 lire alla consegna dell'ottavo volume e dei due tomi di tavole. In tutto, 372 lire.

L'opera, per i tempi di enorme portata, occupò circa mille operai nell'arco di 24 anni. Ci furono 2.250 sottoscrittori per una tiratura di 4.250 copie (numero risibile oggi, ma durante il XVIII secolo, una tiratura "normale" non andava oltre i 1.500 esemplari).
Visto l'elevato prezzo d'acquisto, si può supporre che il lettore tipico dell'opera facesse parte della classe borghese, dell'esercito, dell'amministrazione statale o della Chiesa.[4]. Dal momento che i salotti di lettura si moltiplicavano, è possibile ipotizzare l'opera sia stata consultata da un pubblico significativamente più esteso di quello costituito dai diretti acquirenti.
Il temporaneo divieto imposto alla diffusione dei tomi primo e secondo, lungi dalle intenzioni dei censori, accese la curiosità del pubblico attorno all'opera, stimolando proprio in quel periodo più di 4.000 ordinazioni. A seguito dei sommovimenti generati dalla pubblicazione de De l'esprit, al ritiro del privilegio di stampa e al divieto papale, Le Breton fu condannato, quale pena accessoria, a rimborsare i sottoscrittori, ma nessuno di essi si fece mai avanti per ottenere materialmente alcuna somma.
In conclusione, l'impresa fu un vero successo editoriale: per 1.158.000 lire spese, ne furono guadagnate 2.162.000, praticamente raddoppiando l'investimento.
(fonte: http://www.wikipedia.it/ )

2 commenti:

giacy.nta ha detto...

il Settecento è un secolo degno di interesse. Il razionalismo, da molti, a posteriori, giudicato eccessivo, può essere essere spiegato come una reazione necessaria all'oscurantismo religioso. Aspetto il seguito.:-)))
Buona giornata.

Giuliano ha detto...

saranno solo due post...però i suggerimenti sono sempre benvenuti.